Itinerari Italia

Lago Maggiore Alto

Di Walter Scandaluzzi pubblicato il 16/06/10


Il Verbano meglio conosciuto come lago Maggiore custodisce gelosamente fra le sue acque, come se fossero figli e figlie , delle meravigliose perle; Le Isole Borromee come figlie maggiori e predilette ed altri 2 isolotti  cioè l'Isolino di San Giovanni e quelle di Cannero. Meta turistica nota in tutto il mondo forse più che in Italia questa zona è anche un bel luogo per esercitare la passione di chi scrive e legge anche se qualche problema attorno ad essa persiste. In primis l'oramai noto DDT presente nel bacino che legislativamente passando fra leggi, leggine, decreti, divieti ecc ecc è arrivato a fine 2004 ad una situazione a dir poco ridicola. Vietata prima la pesca e il consumo di alborelle, scardole , coregoni e Agoni inizialmente ma solo in Italia ma non nella Svizzera in cui il lago è presente con una porzione ben consistente delle sue acque. E' bene ricordare che tutti i laghi in "coabitazione" fra le 2 nazioni sono regolati a una apposita convenzione detta "Italo-Elvetica"(http://www.cispp.org/pdf/Ord-Vigore-06.pdf). Questo solo per diversi parametri rispetto al DDT presente nel grasso dei pesci sopra elencati. Spontanea viene subito anche la domanda: Ma perchè almeno nel Ticino sublacuale NO per non parlare poi che il fiume sfocia nel PO e i pesci potrebbero trasferirsi in teoria? Boh misteri o forse quei pesci hanno il divieto di espatrio? Nella legislatura italiana è possibile tutto e più di tutto quindi e quindi il beneficio del dubbio rimane. Restando a noi attualmente il divieto rimane solo per l'Agone e certamente per la sponda piemontese anche l'obbligo di consegnarli , una volta pescati, a dei centri di smaltimento in luoghi e orari che saran ben noti ai locali ma non di certo al pescatore foresto ed occasionale. In pratica teorica chi fosse "beccato" da un tutore dell'ordine con Agoni nel retino non viene multato ma la guardia annota e poi dovrebbe verificare se sono stati consegnati. In pratica reale le guardie nel Verbano sono presenti sulle rive come lo sono i salmoni nelle stesse acque e gli Agoni vengono catturati e consumati regolarmente e non risulta noto nessun caso di intossicazione alimentare dovuto ad essi. D'altronde essi rappresentano un alimento antico nella tradizione dei grossi laghi del Nord e lavorati in un certo modo anche una prelibatezza servita nei maggiori e più noti ristoranti; Prima in quelli adiacenti le rive di tutti i laghi, adesso ancor in tutti meno che in quelli vicino al Lago Maggiore. Parliamo dei cosiddetti Missoltini o "Missultit" cioè Agoni messi in barili di legno, abbondantemente salati, pressati in modo da far fuoriuscire l'olio e dopo essiccati al sole. Si presentano visivamente e come sapore al palato pressappoco come il merluzzo essiccato . L'alborella ha avuto nel recente passato un tracollo pauroso ma sembra che nell'ultimo biennio stia ritornando ben presente anche se ricordiamo che i piccoli gardon possono essere scambiati per la citata specie se viste in acqua. In grosso declino, come nella maggior parte delle acque del Nord, il cavedano. Il ritorno mentale alla mia gioventù mi fa ricordare frotte di tal ciprinidi di tutte le taglie che tranquillamente pinneggiavano vicino alle tante passeggiate ed attirano l'attenzione di bimbi e genitori oltre a  distogliere l'attenzione dei fidanzati maschi pescatori che con la loro bella tubavano mano nella mano. Nessun riferimento è puramente casuale. Attualmente resistono e anche non in molti esemplari solo i cosiddetti "BIG" specie vicino agli affluenti o agli scarichi civili  non convogliati in alcun depuratore.
La loro pesca da riva , stante il divieto di pasturazione col bigattino per via della convenzione già citata, è redditizia solo a spinning con minnows se non si è locali e quindi impossibilitati a  pasturare con esche alternative per più giorni. Pensare di prendere un grosso cavedano in acque abbastanza limpide con il bigattino od altre esche senza pasturare è come sperare che la propria moglie uscendo dall'estetista abbia acquistato il fisico di Sabrina Ferilli o altra donna famosa. Qualche caso capita pescando a fondo col verme alla ricerca di ben altre specie come anguille e bottatrici ma sono sempre cose da locali che nelle calde serate estive si riuniscono in gruppo sulle spiagge a pescare e dialogare. Mi piange il cuore ogni volta che la mia auto fa ritorno in quel di Biella dopo essere stato invitato da un mio giovine amico  ad una queste riunioni piscatorie. Durante il viaggio di ritorno l'aria del lago è ancora nelle mie narici, le luci delle case circondanti nei miei occhi, il sapore della birra gustato a fine pescata nella mia bocca ed ogni volta giunto a casa dico alle donne di famiglia che in pensione si andrà ad abitare là. "Troppo umido" mi risponde sempre mia suocera. Tornando al serio si pur benissimo affermare che da fine divieto fino a fine luglio circa cioè fino a quando ritornano negli abissi lacuali dopo la riproduzione (che senso ha il divieto di pesca se poi se questi pesci devono essere "eliminati" qualcun me lo dovrebbe spiegare..) la pesca degli Agoni diventa un vero divertimento  anche i foresti pur se ribadisco che di legge devono essere poi consegnati ai centri citati prima e che quindi è bene informarsi in loco della loro dislocazione, dei giorni ed orari di raccolta.
Agendo da riva nei posti migliori (vicino all'Isolino San Giovanni o a Ghiffa..ma zitti che io non vi ho detto nulla!) con una canna tipo trota lago, agganciando  alla lenza madre del 0.20/22 camolere di diversi colori e grandezza acquistate meglio per le prime volte nei negozi della zona e messo un piombo con occhiellino da 15/20 grammi a fine lenza nelle ore del tramonto potrete vivere momenti da sogno piscatorio. Anche prima in giornate particolari. Si lancia il più lontano possibile e subito si recupera "a manetta" con piccoli strappi.
https://www.youtube.com/watch?v=EBpOX7Igo2s&NR=1
E' capitato al sottoscritto e amici di avere il braccio dolorante dopo 2 ore di pesca a furia di agganciare nel 95% dei lanci sempre almeno 1 Agone e molte volte fino a 3 pesci. Il Poker m’è riuscito una volta nel 2009!!! La taglia si aggira dai 120 gr ai 300/400 gr delle vecchie riproduttrici purtroppo alcune volte ancora piene di uova. Ma tanto? e torniamo al discorso della loro eliminazione ecc ecc che di certo non fa felici noi pescatori.  Il Gardon è ben presente nell'alto Verbano ma meno che nella zona bassa; Quella di Meina, Arona, Dormelletto tanto per intenderci .
 La stessa cosa si pur dire del lucioperca. Aleggia la favola del siluro ma di catture certe e documentate manca notizia. Ancora ben presenti belle e grosse tinche anche nel canaletto  che collega il lago di Mergozzo al Verbano sfociando nei canneti di FondoToce. Essendo ben consci che l'utilizzo della barca è ben più redditizio sia in termini di catture che di taglia la pesca deve essere rivolta ai classici ed antichi predatori del lago. Finiti i tempi delle gigantesche lacustri da oltre 20 kg ne rimane  ancora qualcuna di taglia interessante che viene presa colla cosiddetta "trotera"  o difficilmente a spinning classico da riva. Stesso discorso più o meno valido anche per il luccio aggiungendo come tecnica il pesce vivo. Non rari nell'annata la cattura di esemplari di grossa mole specie da parte dei "soliti noti" che purtroppo hanno il  vizio di usarli tutti per grandi cene.. Di certo comunque  farsi condurre da qualche locale con barca a pescarli aumenta la speranza della loro cattura. Ci sarebbero anche i coregoni ma per adesso non sono ancora arrivato a pescarli, un attimo di pazienza! Non mancano carpe e tinche di grossa stazza ma ci vuole una pasturazione preventiva e la ottima conoscenza dei luoghi. Persici reali in discreto numero ma di taglia non eccelsa; venivano pescati usando scoudibou cioè amettiere con tubicini di plastica (in pratica i ferma galleggianti) sugli ami che mossi facevano abboccare le alborelle. Si teneva però la lenza in acqua per un po’ sperando che il persico ingoiasse tutto. Adesso con pochi pesciolini in giro resta lo spinning o la pesca col verme. Ideale sarebbe agire nei pressi delle legnaie. Lo scopo delle legnaie è quello di favorire la riproduzione del pesce persico, che depone lunghi nastri di uova adesive sui rami sommersi e sulla vegetazione acquatica. In realtà, il rifugio offerto dalle fascine di legna viene sfruttato anche da molte altre specie di pesci.
Licenza: FIPSAS e tesserino segna catture della locale sezione reperibile nei negozi di pesca. Nella zona di Pallanza permesso AP Pallanza o CAGeP
Come raggiungere la zona:
Percorrendo la superstrada, autostrada a pedaggio fino ad Arona, che porta verso il Sempione l'uscita più idonea è quella di Verbania/Gravellona Toce. Si raggiunge il lago dopo circa 10 km di strade normali, si attraversa parte della città senza particolari difficoltà di orientamento e traffico fino ad arrivare ad una grossa rotonda adiacente al lago. Svoltando a destra si và verso Fondo Toce o Feriolo.. Sempre per quella direzione si arriva a Verbania Pallanza vicino al citato isolino. Girando a sinistra ci si immette nel lungo lago passando sopra prima al torrente San Bernardino e quasi a fine città al San Giovanni. Buone possibilità di posteggio senza difficoltà nell'ampio posteggio a destra dopo il primo torrente e nelle vicinanze del secondo. Poco conosciuto dai foresti uno spiazzo sterrato proprio sotto all'ultimo ponte del San Giovanni che si raggiunge svoltando a sinistra (sempre considerato il lago alla destra) appena dopo il ponte ed ancora a destra dopo 100 metri. Altro buon posto è a Ghiffa ampiamente provato nel 2007 con amici. Negozio di pesca in una piccola viuzza che diparte dalla parte dinanzi al vecchio molo. Siamo in Vicolo del Molino nel negozio del famoso Gino Soffritti inventore della micidiale tecnica della "tremarella" usata in trota lago dove potete trovare già fatte svariati tipi di montature per diversi pesci.
Ricettività
Inutile quasi ricordare che vi sono sistemazioni per la notte e possibilità di vitto di ogni genere per una zona a cosi alta vocazione turistica ma  comunque vi è il` citato il camping Isolino a Fondo Toce ed altri per i meno facoltosi ed il ristorante barcone a Feriolo per una cena romantica con l'eventuale "bella" che avesse deciso di accompagnarvi in quel Week End di pesca. "Dare per avere" dice un noto proverbio!
Cultura, arte e quanto altro:
Affascinanti sono le 3 isole Borromee davanti  a Stresa dette Grande, Bella e dei Pescatori. La prima avvolta nel verde e con poche case e un giardino botanico. La seconda con 10 terrazze a giardino con splendide vedute sul lago e un bel palazzo. La terza conservata come ai tempi antichi. Vi sono anche altri 3 isolotti minori. L'Isola San Giovanni poco distante dalle rive di Verbania Pallanza di proprietà` dei Borromeo e 2 isolotti vicinissimi con resti di castelli davanti a Cannero. Stupendi i giardini botanici in Via Vittorio Veneto a Verbania Pallanza  Tel.    0323/556667        
Apertura: dal 1 Aprile al 2 Novembre dalle 8.30 alle 19
Casa della Resistenza Parco della Pace a Verbania Fondotoce in direzione Mergozzo Tel.   0323/586802     Fax 0323/586649 Apertura annuale ma chiuso il lunedì.


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