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Le emozioni di papà Ighli

Di Ighli Vannucchi pubblicato il 06/11/08

Ciao piccoli e grandi amici di Pescareonline,
eccomi qua a raccontare l'emozione che  prova un genitore quando il nostro cucciolino impugna la canna da pesca per la prima volta.
Il battesimo per mio figlio Niccolò è avvenuto in un laghetto all'età di quattro anni, forse un po' prestino ma la sua curiosità e voglia di seguire il babbo mi ha spinto a portarlo… e non c’è voluto molto sforzo a farlo… anzi!!!
Diciamo che la sua attenzione era rivolta più ad altro diciamo, tipo la fionda, il sasso, le giostrine del lago, forse pretendevo troppo bruciando le tappe, ma il fatto che stesse li con me a parlare di come prendere un pesce per me è stato davvero divertente e intrigante pensando al futuro di avere un figlio che divide con me la mia grande passione, la pesca! Infatti dopo quella volta ce ne sono state altre e ho intravisto in lui altri aspetti che si notano solo in un figlio che cresce: diciamo che la sua richiesta di andare a pescare è collegata anche a prendere il pesce, quindi per un babbo diventa una lotta al tempo per far felice il proprio bimbo nel minor tempo possibile.

Consiglio ai genitori di utilizzare strutture dove il pesce non si fa attendere altrimenti i minuti diventano ore e poi finisce che scappano alle giostrine. Un'altra uscita molto divertente è stata abitando in centro storico a Lucca da pochi mesi… in un canalino che fuoriesce dalle mura.

Come sempre cerco di agganciare qualche cavedanello per poi passargli la canna, di solito il combattimento è una traina del pesce senza pause, stavolta sotto i miei consigli comincia a domarlo in maniera più adeguata, la mia soddisfazione è davvero grande, insomma si ripete la storia che ho vissuto con il “mi babbo e il mi nonno”. Sono attimi di pura vita che per chi può comprenderli sicuramente non potrà più farne a meno, in caso contrario magari si passa da ''ciucchi'' tipo lo striscione che esponevano i tifosi empolesi allo stadio  per me ''tutti ciucchi per Vannucchi''.

Per ultimo vorrei raccontare l'ultima uscita sempre a cavedani  ma sul Serchio: Nicco non c'era mai stato, ma lo stare nell'acqua con gli stivalini dell'uomo ragno lo ha fatto divertire molto.
Mentre cercavo di pescare un bel cavedanone per  il piccolino, lo guardo col terzo occhio (che solo i genitori hanno) e vedo in lui il piacere del contatto col verde, l'acqua, gli acquatici che non mancano mai, insomma un mondo che tocchi con mano e non come in un gioco virtuale che ahimè pure Niccolò ha.

Finalmente arriva il primo cavedano: “Nicco eccolo!!!” urlo io e lui arriva pronto ad impugnare la canna per la lotta.
La prima cosa che fa' (che soddisfazione) impugna la canna come gli ho insegnato, mi guarda e dice: così babbo?
Sto per piangere... il combattimento è divertente perché con terminali sottili in piena corrente la frizione da me gestita fischia che è una bellezza.

Dopo un po' gli dico di cominciare a pompare la canna e lui adorabile comincia ad abbassare la canna recuperando e poi pompata e poi recupero fino al salpaggio di un discreto cavedano.
Purtroppo per le foto gradisce pesci più piccoli perchè non riesce a tenerli.

Vabbe' chi se ne frega, ci sono io che testimonio per lui.
Bravo Nicco sei un grande spinner.
Cosa aggiungere altro?
Spero di poter coltivare queste  pure emozioni il più possibile ma non dipenderà solo da me chiaramente perchè non forzerò mai mio figlio a fare una cosa che per adesso lo diverte ma un domani chissà, e poi c’e' la piccola Ginevra che ha già provato e che vuole tornare a prendere un “pessiolino” come dice lei.

Insomma l'emozione che trasmettono i figli sono amplificate al 100% quindi se io sono un super appassionato fate voi i vostri conti se i miei figli verranno a pescare con me?

Un BOTTO... ciao a tutti


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