Itinerari Italia

Le sorprese del Po

Di Stefano Azzini pubblicato il 22/08/10

Un giorno di ferie infrasettimanale richiesto con largo anticipo e via, si parte per raggiungere il corso del Po.

Là dove la corrente regna maestosa e il solco sul letto del fiume è pronto ad ospitare pesci di formidabile reattività e potenza tanto da esser definiti "pesci del pò", quasi a volerli rappresentare come specie diverse da quelle di adda o ticino, seppur anch'essi barbi o aspi, carpe o siluri, ma che nel pò sembrano "cambiare cilindrata" e "spirito agonistico"
sfuriando sulle nostre attrezzature tutta la loro forza.
 
Molte volte ne avevamo parlato del grande fiume, e questo parlarne aveva aumentato il nostro desiderio e la nostra voglia di affrontare le sue rive e le sue correnti, imponenti masse d'acqua da affrontare con canne di una certa portata e monofili di un certo spessore, per questo si era deciso di aspettare a raggiungerlo, secondo noi dovevamo prima acquisire una certa esperienza con la tecnica prima di essere in grado di affrontarlo, e così, dopo tante uscite su Ticino e Adda, dopo decine di feeder ancorati ai fondali ci siam sentiti abbastanza pronti per, seppur con cautela, frustare i nostri pesanti "pasturatori" nelle acque di Isola Serafini.
 
Dopo essersi bene informati la nostra attrezzatura è ben fornita di materiali heavy (pesanti), feeder da 80 a 120 grammi, terminali 0.20/0.22, le pasture non mancano, in prevalenza salate e i bigattini sono di quelli grassi e colorati in buona compagnia di bellissimi orsetti rosa e qualche vermetto.
 
Alle 6.00 siamo sullo spot, una certa emozione regna in me e ritrovarmi sulla sua riva con la canna montata e l'amo posato in acqua è stato davvero emozionante, così come il primo barbo incannato, un'emozione che si coltiva negli anni, non una sensazione qualsiasi ma una sorta di rispetto e ammirazione, quasi ad esser di fronte ad un vecchio saggio che raccontata preziosi aneddoti della sua vita piuttosto che ad un fiume.
 
Così diversi gli uni dagli altri i fiumi sanno regalare infiniti sospiri a noi pescatori che tra gratitudine e affetto sappiam sempre come trattarli.

Il pò è il pò e rispettando la sua fama mi ha accolto, due barbi europei di oltre 2 kg su boiles fruttata, e 4, sempre oltre i 2 kg su bigattini e orsetti, uno a centro fiume con piombo secco da 120 grammi e gli altri tutti a feeder.
Verso fine giornata, uno brusco movimento sotto riva fà presupporre l'arrivo di un predatore, cambio piano, monto un piombo leggero e lancio qualche decina di bigattini a 20 cm da riva, appoggio in acqua la montatura delicatamente, a 30 cm da riva 5/6 mt più a valle di me, pochi secondi e sbam, una scia sull'acqua preannuncia la mangiata secca degna del miglior luccio, il cuore palpita per questa mangiata a vista ma non sono ancora riuscito a vedere di che pesce si tratta, quanto sarà grosso mi chiedo ?
Per tirare tira e come se tira, ma non è un barbo, quello lo si riconosce quasi subito.
Prende il largo un paio di volte, abbasso la canna, lo domo, lo porto a guadino, un bell'aspio! Oltre i 60 cm di "Aspiazzo di Pò" e record personale.
E' stata una magnifica giornata condita da quelle immancabili emozioni di cui noi pescatori non riusciamo a fare a meno.

www.stefanoazzini.it


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