Tecniche

Ledgering: Breme cage feeder e helicopter rig

Di Maurizio Biolcati pubblicato il 16/04/12

Vigilia di Pasqua, in realtà doveva essere un racconto sulla pesca al pigo, ma visto e considerato che le previsioni meteo per sabato erano un po infelici (purtroppo davano pioggia), io, Raffaele, Marco e Davide, abbiamo deciso all’ultim’ora, dopo un breve consulto telefonico, di voltare la giornata alieutica ai laghi Arcadia, sicuramente più comodi e agevoli ma soprattutto a pochi km da casa. I laghi Arcadia sono conosciuti nell’hinterland di Bergamo e di Milano, situati a Canonica d’Adda  sono facilmente  raggiungibili dalla statale che da Canonica d’Adda(Bg)  porta a Treviglio (Bg).

 

Erroneamente l’immagine del legering da molti è etichettata come una tecnica dedicata a poche specie di pesci, o addirittura legata alla sola pesca del barbo, quindi cerchiamo di smitizzare un po’ anche questa immagine poco veritiera.

 

Punteremo questo racconto dimostrando la poliedricità di questa pesca, infatti con questa tecnica ci si può rivolgere a tutte le specie ittiche ( in alcuni casi anche ai predatori), decidiamo quindi  di provare il laghetto popolato da pesce bianco, nella fatti specie di breme, carassi, carpe (poche).

 

Una volta sul posto e piazzati sedie e panchetti e ovviamente gli ombrelloni, optiamo per l’utilizzo  di canne leggere ad azione rapida e sensibile, con lunghezze variabili dagli 11’ ai 12’, in considerazione anche del tipo di pesce con cui avremmo a che fare, che in questi ambienti risulta essere molto sospettoso, serve quindi una buona dose di tecnica per ingannarlo e convincerlo ad abboccare alla nostre esche, per lo meno quando si ha a che fare con breme, carassi e savette.

 

Il divieto di uso di sfarinati, ci obbliga al solo utilizzo di bigattini incollati che una volta pronti metteremo negli appositi pasturatori aperti “cage feeder “ pasturatori a gabbietta aperti nella parte inferiore e superiore, per permettere più agevolmente ed in modo naturale, una volta sul fondo, la fuoriuscita del bigattino incollato.

 

Utilizzeremo una montatura a helicopter rig, che indica in poche parole una forma di antitangle “antigarbuglio” della lenza sul pasturatore molto banalmente formata da uno stopper inserito sulla lenza madre dove successivamente si infila (sempre sulla lenza madre) una girella normale o con moschettone successivamente sempre sulla lenza madre si inserisce un altro stopper, concludendo poi questa montatura con un’altra girella con moschettone.

 

Ricapitolando avremmo sulla nostra lenza madre, uno stopper, una girella con o senza moschettone dove legheremo il nostro terminale, un altro stopper e per chiudere la montatura legheremo una girella con moschettone dove verrà agganciato il nostro cage feeder  che in questo caso avranno una zavorra di 15/20 grammi. Il finale sarà montato  appena  di sopra del  pasturatore che una volta sul fondo, si presenterà in modo molto più fluido e morbido insomma più adescante a breve distanza dal pasturatore e difficilmente si ingarbuglierà nella lenza madre nella delicata fase di lancio.

 

I finali da noi utilizzati saranno di mm.0,11 per una lunghezza di cm.40/60 con ami del n.20 /18 filo medio/fine,con innesco di un singolo bigattino innescato a metà. La canne dai noi utilizzate sono prodotte da Trabucco La MRX-V  11’- Syntium 12’- Erion Carp Feeder 12’. I mulinelli saranno direttamente proporzionali alla canna quindi dei  modelli 2500 o 3000 di buona e precisa meccanica, con frizione micrometrica, personalmente mi sentirei di consigliarvi il nuovo Reiz della Trabucco ottimo rapporto qualità prezzo. I mulinelli saranno imbobinati con della madre lenza di mm. 0.18 o mm0,20 per ottimizzare la sensibilità della tocca del pesce sulla canna.

 

Detto questo, ritorniamo al racconto, facciamo appena in tempo a preparare la nostra attrezzatura che come da previsioni metereologiche inizia a piovere a dirotto, ma siamo preparati ci infiliamo le tute anti pioggia e apriamo gli ombrelloni, ora possiamo iniziare la nostra giornata di pesca.

 

Lanciata qualche pallina di incollato nella nostra zona di pesca 15 mt dalla riva circa,del diametro di una noce per richiamare il pesce, finalmente inizio a pescare,carico il mio cage feeder da gr. 15  e lo lancio dove ho preventivamente pasturato, appoggio la canna  sul feeder arm con il vettino  rivolto in basso per visualizzare meglio anche la minima tocca, attendo pochi istanti e il vettino freme leggermente, ferro molto leggermente ed ecco la prima vittima una breme, di una quindicina di centimetri,a testimonianza delle effettiva potenzialità di questa tecnica anche sul pesce di piccola taglia, anche i miei soci iniziano le danze con catture di carassi e breme.

 

La giornata scorre via velocemente siamo tutti concentrati nelle tocche quasi impercettibili dei pesci dell’Arcadia,talmente presi a non farci fregare da breme e carassi,che non facciamo nemmeno più caso alla pioggia che cade incessantemente, pioggia che a smesso solo nel primo pomeriggio.

 

Durante tutto  l’arco della giornata abbiamo catturato parecchio pesce, per lo più breme e carassi dalla taglia medio piccola,sono arrivate anche a guadino delle carpotte, per la cronaca in questo laghetto sono stati immessi anche savette e barbi, che purtroppo questa volta nessuno di noi ha catturato, ma sarà per la prossima volta.

 

 


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