Tecniche

Light Drifting a "Cavalli" e Palamite

Di Saverio Rosa pubblicato il 18/07/10

Sgomberomoridae: una famiglia che fa divertire!!

Con il periodo estivo le acque si scaldano, la flora marina fiorisce e tutto il sistema biologico acquatico esplode in un meccanismo di frenesia alimentare che gioca a favore di noi pescatori sportivi. Il mare che ci troviamo davanti ‘’bolle’’letteralmente di avannotti, piccole sardine, acciughine ecc.. che si stratificano in superficie nel vano tentativo di sfuggire a tutti quei pesci predatori che,con rapide incursioni,terrorizzano a tal punto i poveri pesciolini da portarli a compiere dei veri e propri guizzi di massa fuori dall’acqua nel disperato tentativo di non entrare prematuramente a far parte della catena alimentare.
Serra, Lecce stella, Aguglie, Tombarelli, Alletterati, Occhiate…questi sono alcuni dei protagonisti delle spettacolari attività predatorie che animano le superfici marine durante tutta la stagione estiva.

Come molti di voi avranno notato, non abbiamo ancora nominato i due veri protagonisti della pesca sportiva estiva dalla barca…anche loro fanno parte dei predatori citati sopra,ma sarebbe stato sminuente collocarli nella lista dei: ‘’semplici cacciatori di pesciolini ’’.
In questo articolo andremo a parlare dei due sovrani indiscussi dell’attività predatoria di branco…ci riferiamo a sua maestà la Palamita e al re degli sgombridi, il Cavallo (o cavalla…in base alla zona d’Italia ) i più divertenti rappresentanti della famiglia delle Sgomberomoridae.
Mi sono permesso di attribuirgli questi titoli nobiliari non per il pregio delle carni,ma per l’enorme combattività,rapportata alle dimensioni, che questi due tipi di pesce azzurro, riescono a manifestare una volta allamati.
Palamite sui 3 o 4 kg di peso esercitano una trazione motoria sott’acqua che può esser paragonata solo a quella del tonno. La mancata presenza nell’ anatomia di entrambe le specie della vescica natatoria, gli permette di compiere delle vere e proprie fughe infinite spostandosi velocemente ed energicamente in tutta la colonna d’acqua senza risentire minimamente di problemi dovuti a sbalzi pressori. Sono delle perfette macchine da corsa; dei veri e propri serbatoi di energia rappresentata e concentrata nell’enorme quantitativo di sangue che ogni sgombro o palamita possiede dentro di se. Il loro pigmento ematico incaricato del trasporto dell’ ossigeno(simile alla nostra emoglobina) riesce a legare il triplo di O2 rispetto a quello degli altri pesci…generando delle prestazioni fisiche davvero incredibili che danno del filo da torcere a chiunque decida di cimentarsi nelle pesche volte alla loro cattura.

I metodi per andare a d insidiare queste due specie di pesci sono davvero svariati; si va dalla traina con cucchiaino o con grub, per arrivare al vertical jigging, passando per la traina con il monel…ma nessuna di queste tecniche da i risultati di un light drifthing ben eseguito.


LENZE:

Ovviamente dovremo distinguere due tipologie di lenze da impiegare; una per i cavalli e una per le palamite. Questa distinzione è resa necessaria per 2 motivi: Il primo motivo sta nel fatto che la taglia massima raggiungibile da Cavalli e palamite è notevolmente diversa…una bella palamita può raggiungere agilmente i 5/6 kg di peso(ci sono esemplari in giro anche di 8kg) mentre un cavallo di taglia considerevole si aggira intorno ai 2 kg di peso… Il secondo motivo sta nel diverso apparato boccale che caratterizza e contraddistingue i due pesci. La palamita è dotata di una bocca armata da taglienti e potenti denti che renderanno necessario l’uso di una lenza rinforzata nella zona in prossimità dell’amo, il cavallo, invece, non presenta alcuna dentatura per cosi’ dire ‘’pericolosa’’ per i nostri terminali,pertanto, anche l’impiego di un semplice monofilo, non metterà in pericolo l’esito positivo dei nostri combattimenti.

Specifiche tecniche:
Lenza in bobina: caricheremo i nostri mulinelli con dello 0,35 di buona qualità…non necessariamente fluoro carbon.

Lenza da Cavalli
Armeremo le nostre canne con terminali a 2 ami costruiti nel seguente modo:
Saranno strutturate come un bolentino con amo pescatore. Il trave del bolentino sarà dello 0,33 mentre i due braccioli saranno lunghi circa un metro ciascuno e saranno costituiti da un buon fluorocarbon dello 0,25/0,28…l’ amo che andremo a montare avrà una misura compresa tra il 3 e il 6 gambo corto. La struttura dell’ amo in questione dovrà necessariamente essere molto leggera(ottimi i Mustad blù) e di forma arrotondata.
I braccioli saranno collegati al trave per mezzo di 2 Tecnosfere (perline forate a 4)…misura 3,3(ditta Stonfo)fissate sul trave da 4 perline(2 e 2) semplici abbinate a 4 nodi(o 4 gocce di colla cianoacrilica per i più sofisticati).
Sul bolentino andremo a montare una piombatura intercambiabile che oscillerà tra i 5 e i 30 grammi.

lenza da palamite:
la lenza da palaimite sarà completamente differente dalla precedente. Sul monofilo madre proveniente dal mulinello monteremo una girella a moschettone calibrata da 20 lbs sulla quale collocheremo un unico bracciolo di fluoro carbonio  dello 0,27/0,28 di circa 1,60 metri…alla fine della lenza terminale legheremo mediante un nodo ALBRIGHT SPECIAL un piccolo spezzone(10cm) di dyneema dello 0,16/0,18. Un amo del 2/0 con occhiello, chiuderà la nostra lenza da palamite(ottima la serie SSW Tubertini).


INNESCHI

L’innesco da Cavalli consisterà di un filetto di sardina o acciuga RIGOROSAMENTE FRESCA da posizionare sull’amo aiutandosi nel fissaggio con un paio di giri di filo elastico molto sottile.
Il filetto dovrà esser posizionato facendo in modo che copra l’amo e che sporga 2/3cm aumentandone cosi’ l’ appetibilità.
L’innesco da Palamite, sarà ovviamente totalmente diverso da quello dello utilizzato per il cavallo. Utilizzeremo come esca, delle sardine intere(meglio se disponiamo di salacche). La sardina sarà fatta scivolate sull’amo grazie all’utilizzo di un ago apposito(si trovano facilmente in qualunque negozio di pesca). L’operazione di innesco dovrà avvenire,ogni volta,sganciando il terminale dal moschettone e facendo scorrere la sardina lungo tutta la lunghezza del terminale per farla giungere in fine sull’amo. Il dyneema risulterà cosi’ nascosto nella lunghezza della sardina. La punta dell’amo sarà visibile e risulterà in prossimità della bocca della sardina.


AZIONE DI PESCA

La pesca a sgombri e palamite si fa in corrente. Non esiste una regola precisa che ci indichi l’altezza giusta a cui pescare…Ogni giorno cambia…I fattori che la fanno variare sono le condizioni di luce, l’orario,la corrente,la torpidità dell’acqua, la fase di luna e marea…quindi starà a noi cercare di intuire quale sia il modo e quindi la grammatura giusta da impiegare per ottimizzare la nostra battuta di light drifthing. Proprio per avere a disposizione un buon numero di canne-test da posizionare alle varie altezze per cercare di capire velocemente come mangia il pesce in quel giorno,si consiglia di allestire la barca con almeno 5 canne in pesca. Quando avremo capito quali sono le necessità di pesca in quel particolare giorno dell’anno,allora potremo ridurre il numero delle canne in azione a 2.


PASTURAZIONE

La pasturazione deve essere continua e ben eseguita. Arrivati sulla zona di pesca, è opportuno eseguire,prima dell’ ormeggio definitivo,una serie di cerchi con la barca…durante le fasi di manovra circolare, dovremo cominciare a gettare la pastura cosi’ da formare una scia attirante che si estenderà su una buona superficie di mare e condurrà gli sgombri e palamite sotto la nostra barca una volta ormeggiata. L’aspetto fondamentale della pasturazione,come già precedentemente accennato,è rappresentato dalla continuità; Durante tutta la battuta di pesca infatti,il mare intorno alla nostra imbarcazione, dovrà puzzare di sardina…se cosi’ sarà, i nostri risultati saranno davvero soddisfacenti. Uno strumento essenziale per fornirci una vera continuità di pasturazione è il SARDAMATIC…per chi non lo conoscesse,si tratta di un macinasardine elettrico automatico dotato di temporizzatore e variatore di velocità di macinazione. Attaccato fuori dalla barca, eviterà i cosiddetti ‘’periodi di pasturazione morta’’…fortemente controproducenti ai fini di una buona battuta di pesca… Un piccolo consiglio; il Sardamatic viene venduto con una ghiera standard che effettua un macinatura troppo sottile della sardina…pertanto è opportuno ordinare la ghiera affettatrice che presenta buchi di dimensione maggiore rispetto a quella di serie.
Altri stratagemmi validi,ma non eccelsi come il Sardamatic o la pasturazione a tocchetti di sardina a mano, sono rappresentati dall’ uso delle cosi’ dette ‘’fitte di sardina’’…Le fitte non sono altro che dei sacchi di rete contenenti frattaglie di pesce macinato…attaccati sotto la barca a diverse altezze,contribuiscono a mantenere la scia di odore nella zona circostante alla barca, ma risultano fortemente penalizzanti in quei giorni di poca corrente in cui il pesce mangia sotto barca o è particolarmente diffidente all’abboccata. 



ATTREZZATURA
Canne
Le canne per il light drifthing possiedono delle caratteristiche bel precise: devono essere di una misura compresa tra i 4 e i 5,5 metri di lunghezza(le lunghezze considerevoli agevolano la gestione del combattimento in presenza di altre canne in pesca e permettono di utilizzare terminali anche molto ingombranti in lunghezza senza il minimo problema).
Le canne devono essere strumenti estremamente potenti per contrastare le possenti sfuriate dei pinnuti allamati…l’azione parabolica progressiva faciliterà il compito del pescatore durante le lunghe fasi di recupero. Il cimino dovrà essere ad innesto e molto sensibile…ottimi o cimini in vetroresina…La sensibilità del cimino è resa necessaria a causa del fatto che talvolta,sgombri e palamite, mangiano decisamente male pertanto, avere un valido indicatore di che cosa stia succedendo esattamente alla nostra esca in ogni momento,costituirà l’unico modo per scegliere il giusto istante per dare l’incoccio.

Mulinelli
Come per la canna,anche nel caso dei mulinelli,questi dovranno essere strumenti potenti…l’albero di trazione dovrà essere spesso e il rapporto di recupero non troppo altro.In commercio esistono ottimi strumenti generalmente impiegati per la pesca a surf o a carpfishing che abbinano alla potenza anche un ottima capacità di bobina.


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