Itinerari Estero

Los Roques... il paradiso della pesca a 360 ° (parte tre di tre)

Di Francesco Gargantini pubblicato il 27/03/13

La traina:

L'ultimo giorno di pesca della nostra avventura di tre settimane, io e mio fratello Alberto, abbiamo deciso di fare un uscita a traina oltre barriera, alla ricerca del maestoso Wahoo. Per effettuare questa tecnica, se non disponete di attrezzatura specifica, in genere le guide locali sono dotate di canne e di artificiali adatti. Io personalmente, mi sono portato una canna a 3 pezzi (30-50 lbs), comodissima da trasportare ma allo stesso molto affidabile, abbinata ad un mulinello Shimano Torium 50 libbre. L'uscita di pesca in genere comincia verso le 8.00 del mattino e termina intorno alle 16.00. Una volta usciti dall'arcipelago e raggiunta la zona di pesca, cominciamo a calare 2 canne, la mia, armata con un rapala giallo arancio e quella della guida con un'altro artificiale, questa volta di colore argento.

Dopo circa un ora di traina, è la canna della guida a piegarsi, quella che spettava a mio fratello... dopo una partenza da formula 1, circa 300 metri di filo sbobinati in un paio di minuti, abbiamo capito subito che molto probabilmente si trattava di un grosso wahoo oppure di un bel tonno. Alberto, una volta capito che il pesce era abbastanza stanco, comincia la fase di recupero e dopo circa 20 minuti di tira e molla, intravediamo in profondità una grossa sagoma argentata di forma allungata, è a questo punto, che abbiamo capiamo che si trattava proprio di lui, il nostro obbiettivo della giornata, il wahoo!

Il pesce, ogni volta che vedeva la barca ripartiva di scatto, mettendo l'attrezzatura e le braccia di mio fratello a dura prova. Nella fase finale del combattimento, la tensione ha avuto un picco in quanto il pesce ha puntato proprio verso i motori della lancia, piazzandosi in mezzo ad essi. Qui, è entrata in gioco l'esperienza della nostra guida che ha subito alzato i motori ed è riuscito ad indirizzare il pesce guidando il filo a mano verso la prua della barca, ormai il pesce era domo e pochi attimi dopo, siamo riusciti a salparlo in barca. Come inizio di giornata non male visto che una volta pesato il pesce, l'ago della bilancia si è fermato sui 18 kg.

Dopo foto, video e un bacio alla cattura, rimettiamo le canne in acqua e dopo circa 2 ore di pesca, altra abboccata, questa volta per mia fortuna sulla mia canna e... altro wahoo, combattimento più corto e meno emozionante, comunque alla pesa è risultato ben 16 kg! Dopo questi 2 bellissimi pesci, abbiamo detto alla guida che eravamo soddisfatti, ma volevamo toglierci l'ultimo sfizio e cioè, la cattura di un grosso barracuda a traina, con il vivo o con l'artificiale. La guida, si è adattata alle nostre richieste e dopo aver fatto un piccolo spuntino in barca, abbiamo calato dei polipetti da traina con all'interno una sardina legata con del filo elastico, questa soluzione di innesco, ha un ottima capacità di richiamo per i barracuda.

Visto che nell'arco della vacanza io avevo già preso un grosso barracuda a spinning, decido di lasciare la prima abboccata a mio fratello Alberto. Dopo mezz'ora di traina, il cicalino del rotante inizia a farsi sentire e dopo pochi secondi, ci rendiamo conto che un grosso barracuda aveva abboccato!

Il barracuda, pur essendo bello, e spaventoso soprattutto per la sua dentatura, sicuramente non ha la forza del wahoo ma questo non è stata una brutta scoperta, visto che dopo tre settimane di pesca le nostre braccia erano veramente stanche. Dopo questa cattura, era di nuovo il mio turno, poi quello di mio fratello, poi di nuovo il mio e così via, insomma, in poche ore abbiamo fatto incetta di barracuda dai 4 ai 9 kg.

Cosa portare:

Dopo le mie due esperienze a Los Roques, mi sono fatto un idea di qualche prodotto che non va assolutamente dimenticato a casa... A partire da una crema solare, molto forte per i primi giorni (protezione 30-50 a secondo delle esigenze personali), ad una più soft per il resto della permanenza (protezione 10-20). Consiglio inoltre, di portarsi un repellente per le zanzare, anche se per fortuna non ce ne sono molte, un paio di occhiali scuri per vincere i riflessi del sole e dell'acqua cristallina, un foulard, un cappellino magari con visiera lunga e copri orecchie.  Soprattutto per i primi giorni di pesca, sarebbe meglio indossare camicie leggere a maniche lunghe.

La cosa più importante sono le scarpe "da sabbia", che ci permettono di camminare comodamente appunto sulla sabbia, in acqua e non, che su rocce e sassi. Infine, come abbigliamento consiglio di portarsi con se un leggera giacca a vento impermeabile, inoltre, ho trovato molto comodo l'asciugamano in microfibra, che si asciuga molto rapidamente. Per chi volesse fare una tecnica, in cui è necessaria la pasturazione, consiglio vivamente di portarsi con se un rezzaglio a maglie molto fini per catturare le piccole "camaiguane" che sono esca foraggio per quasi tutti i pesci citati in questo articolo.

Info volo:

Per quanto riguarda il volo, da quest'anno la compagnia aerea da noi scelta, (Alitalia), ha un aereo nuovo di zecca, i televisori personali, sono ricchi di film, giochi, musica, info volo ecc., insomma rispetto all'anno scorso un vero e proprio passo avanti. IL volo da Roma a Caracas, è di 11 ore e il comfort, su un volo così lungo è molto importante per iniziare bene la propria vacanza. Per raggiungere l'arcipelago in questione, il giorno seguente, bisogna prendere un aereo interno che in 40 min raggiunge Grand Roques.  Quest'anno abbiamo viaggiato su un aereo abbastanza grande e più sicuro si quelli da 6-8 posti come quello dell'anno scorso. Con questo aereo, che subito ci è sembrato più sicuro rispetto ai "mini aerei", sono addirittura riuscito a schiacciare un pisolino e al mio risveglio eravamo già in fase di atterraggio, pronti per una vacanza da sogno.

Conclusioni e contatti:

Che dire, questa meta è sicuramente uno degli itinerari più belli al mondo, con questo articolo, spero di avervi trasmesso una parte delle bellezze che regala Los Roques. E' inoltre una meta che soddisfa sia i pescatori, che gli accompagnatori, cosa che in molte mete turistiche è impossibile o quasi. Al momento del rientro e cioè quando devi salutare per un arrivederci o per un addio questo paradiso, una persona percepisce il ricordo spesso indelebile dei giorni appena trascorsi che si fa spazio nella mente ma soprattutto nel cuore. Per informazioni e consigli sulle "Posade", sulle guide di pesca e info generali, non esitate a contattarmi telefonicamente allo 0043-664-9389096  Di una cosa sono sicuro... il prossimo gennaio per me, inizia una nuova avventura di pesca, ancora più lunga, e indovinate dove...?  Si proprio li, a Los Roques...

Il mio amico alessio scrive in breve...

Ormai da cinque anni. nel periodo invernale, preparo la mia attrezzatura per trascorrere un periodo tra i più belli della mia esistenza, le vacanze in  Venezuela nell'arcipelago di Los Roques. Ho 33 anni e tra tutti gli hobby la pesca è il mio preferito in assoluto. Sono un moschista, o meglio cerco di esserlo. Negli ultimi due anni ho avuto il piacere di conoscere la famiglia Gargantini,  appassionati come me alla pesca, Quest'anno ho vissuto in maniera particolare, un momento, un sogno diventato  realtà. Mi trovavo a pescare con Francesco su una barca a motore e davanti a noi  l'immenso blu mare caraibico alla luce del calar del sole, intorno e ovunque,  furtive e veloci mangianze di Pelagici predatori . Immaginate l'emozione, un Tarpon, un gigantesco Tarpon, abbocca all'esca della  canna del mio socio, l’entusiasmo è cosi forte che vivo personalmente la lotta  incessante che la preda compie tra strattoni e guizzi. Le parole non possono esprimere ciò che si prova, a Los Roques ho anche  pescato a spinning, a traina e di esemplari ( come una grossa Lampuga) ne ho  catturati, ma ragazzi la cattura del tarpon è l’APOTEOSI.

per info su Los Roques - Francesco Gargantini 0043-664-9389096 - francescogargantini@hotmail.com


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