Tecniche

Lucioperca invernale cercasi

Di roberto granata pubblicato il 27/01/16

 

Quando il freddo ed il gelo imperversano, quando la colonnina del termometro non vuole saperne di superare il fatidico “zero”, talvolta anche nelle ore centrali della giornata, ed anche quando la neve scende copiosa ad ammantare le rive del fiumi di uno spettacolo unico, è il momento di dedicarsi alla ricerca della lucioperca di taglia. Sì, perché a differenza di quasi tutti i suoi “colleghi” predatori, questo splendido pesce sembra infischiarsene delle temperature proibitive, trovando anzi in questo periodo uno dei massimi momenti di “splendore”. Ho più volte sostenuto, e ribadisco, che questo fantastico percide è catturabile anche in ben altri periodi ma, se è la taglia ad interessarci, i periodi più freddi dell’anno sono senza dubbio il non plus ultra. A ciò va aggiunto, per nostra gioia, che si tratta di uno dei pochissimi (e spesso dell’unico) periodo dove questo percide si scaraventa sui nostri artificiali senza troppi complimenti, rendendoci indubbiamente la vita più facile. Penso che ogni spinningofilo che si sia cimentato anche in altre stagioni con questo pesce conosca quelle “infinite” e snervanti tocche, che spesso si risolvono in un nulla di fatto, caratterizzanti il suo bizzarro modo di prendersela con gli artificiali in parecchi altri momenti. Ma non solo. A riprova di tutto ciò, è risaputo che i cultori del mort-manie, tecnica regina nella ricerca di questo pesce, prediligono canne assai sensibili, al fine di decifrarne ogni tocca per rispondere a quella giusta con una pronta ferrata, che possa dare buone garanzie di allamaggio del “perca”. Ebbene, pescandolo a spinning nel suddetto periodo e nelle suddette condizioni meteo, questi problemi praticamente non sussistono. Quindi, affiliamo le armi.

GLI ARTIFICIALI ED IL RECUPERO

A farla da padrone sono senza dubbio gli artificiali a forma di pesce in gomma morbida, in virtù del loro movimento, attrattivo anche a velocità lentissime ed a contatto col fondo. Ecco, quello che ci serve ora è la lentezza, fermo restando un costante contatto con l’esca. Dove le condizioni (corrente, profondità e tipo di fondale) lo consentono, possiamo permetterci l’uso di minnows affondanti o di crank di profondità; importanti sono comunque la lentezza ed il contatto col fondo. Detto questo, rimane in ogni caso la marcia in più di un’esca morbida perché, tra quelle nominate e tutto ciò che vogliamo, è l’unica a poter “vibrare”, o se preferiamo, a “muovere la coda” anche praticamente da ferma. Ciò fa già pensare ad un recupero “a spezzoni”, o se preferite a “stop and go”, ma forse il primo termine suggerisce di più l’idea di un insieme di movimenti e fermate più irregolari e spesso più vincenti, purché eseguite con la dovuta calma nel periodo in oggetto. Occorre comunque dire che il suddetto periodo risulta talmente valido da consentire sorprese, anche di taglia inusuale, anche con rotanti ed in generale con esche “disturbatrici”, ed il perché lo vediamo subito.

GLI ORARI MIGLIORI

Partiamo da un discorso generale: sappiamo come il tramonto sia uno dei momenti migliori (per me il migliore in assoluto) in molti periodi dell’anno, e sappiamo anche che, mentre per gli autoctoni tutto o quasi finisce alle ultime luci del tramonto, per gli alloctoni il discorso continua ancora (all’incirca) per un’oretta. Col freddo (quello vero e proprio) le residue (ma mai nulle) speranze per gli autoctoni sono invece concentrate nelle ore centrali, mentre la lucioperca, da buon pesce alloctono prosegue ancora i suoi attacchi fino al tramonto, anche se non inoltrato come in estate. La differenza (e qui andiamo al sodo) che mi sembra di aver notato può essere riassunta in questo modo; nelle ore centrali della giornata, pur rimanendo imbattuti gli artificiali a forma di pesce, possiamo sovvertire l’esito di alcune giornate apparentemente storte con un’esca disturbatrice (rotanti in primis), mentre verso il tramonto la superiorità dei “gommoni” con quella bella appendice scodinzolante si fa schiacciante.

Concludendo, gli ardimentosi che sfidano il freddo pungente rischiano (oltre agli accidenti della moglie!) di tornare con la lucioperca della loro vita.


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