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Canna da surf estremo: Maio Fishing Club by Italcanna

Di Umberto Borgioli pubblicato il 20/12/10

Erano oltre dieci anni che le esperienze di surf in atlantico e soprattutto nelle acque capoverdiane mi avevano permesso di sviluppare un’idea abbastanza precisa della mia attrezzatura ideale per la pesca agli squali ed agli altri pelagici che frequentano queste spiagge. Ricordo molto bene i primi esperimenti con le rigide ripartite da pedana che riuscivano a rendere estenuanti anche i combattimenti più semplici, i picchetti piegati ad ogni strike importante e l’altissimo numero di pesci persi nei primi minuti di lotta. Da quegli inizi ai tentavi con canne trolling e rotanti con frizione a leva non corse molto tempo. Lanciavo con l’ausilio di comuni ripartite da surf ma le esigenze di spazio, sabbia fine e pulita e i lunghi tempi per entrare in pesca non compensavano i vantaggi nel combattimento. Lo stesso moto ondoso, spesso impegnativo, rendeva indispensabili zavorre ingestibili con questa configurazione di lancio, da qui l’esigenza di un piccolo natante per depositare i voluminosi inneschi alle distanze desiderate ma se da un lato così si stravolgeva la mia idea di surf casting dall’altro il passare degli anni aveva decisamente impoverito i miei abituali spot che ormai elargivano col contagocce strike degni di una simile impostazione… Il problema essenziale era sempre stato infatti il dover operare una scelta di fondo tra la ricerca del pesce d’eccezione senza compromessi o un surf pesante ma aperto a tutto e se nel primo caso risultava particolarmente arduo poter selezionare pesci over 50, specie trattandosi di squali, nel secondo si finiva spesso con l’amaro in bocca per essersi presentati inadeguati al match più importante. Questa serie di domande che per anni mi ero ripetutamente posto preparando i bagagli per le agognate mete ha trovato risposta con l’arrivo a Maio.In quest’isola infatti tutto quello che altrove pareva eccezionale era assolutamente “all’ordine del giorno”, gli squali sotto i 50 chili una rarità, spot eterogenei dove provare qualsiasi tipo di surf e soprattutto tanto, tantissimo, ancora da scoprire! Nei giorni passati con Fulvio Monticone alla ricerca di nuovi spot per i clienti del Maio Fishing Club siamo arrivati a spiaggiare in una sola uscita diurna fino a quattro lemon shark a cavallo dei 100 chili perdendone altrettanti per inferiorità manifesta… il tutto pescando con normali rip e fissi! Nel febbraio 2010 l’accordo di collaborazione con Italcanna ha permesso di realizzare una canna specifica che rappresentasse l’equilibrio tra potenza, comodità di gestione nei combattimenti più impegnativi, lancio e maneggevolezza. È nata così la Maio Fishing Club che dal maggio 2010 è a disposizione di tutti i clienti del centro e di chiunque pratichi questo genere di pesca. La sua caratteristica principale è rappresentata da una pompa che, tramite un robusto spigot, si innesta nel calcio poco sotto la placca porta mulinello. Grazie a questo elemento è infatti possibile gestire la leva e la configurazione della MFC passando dall’attacco alto al basso con un unico rapido gesto, posto che il primo è spesso più comodo nelle fasi di lancio ed attesa mentre il secondo risulta decisamente superiore in combattimento. Spero vivamente che questa ripartita possa dare a chi la utilizzerà in pesca le soddisfazioni che ha dato a me concepirla e svilupparla, lavoro per il quale tengo a ringraziare gli amici Fulvio, Michela e Carlo Chines del MFC e la famiglia D’Olivo per la pazienza dimostrata in primis da Gian Marco nel seguire ogni mia indicazione e ripensamento…

Per ogni ulteriore dettaglio tecnico:
www.italcanna.com


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