Itinerari Estero

Mar di Corsica

Di Michele Nardi pubblicato il 12/02/12

Un viaggio nella costa occidentale della Corsica per saggiare le infinite possibilità di pesca che offre la zona più selvaggia dell’isola. Abbiamo fatto base nel piccolo centro di Sagone, baricentro ideale per chi pratica il surf casting. Da qui si possono facilmente raggiungere tutte le spiagge dell’omonimo golfo dove sono situati alcuni arenili divenuti ormai leggendari. Un attento reportage effettuato palmo a palmo è sicuramente il modo migliore per iniziare a conoscere un lembo di terra che rientra a pieno titolo fra i più affascinanti del Mediterraneo, o forse del mondo!

Testo e foto di Michele Nardi 

Quando i grandi viaggiatori greci approdarono per primi sull’isola rimasero sbalorditi dal fascino di questi luoghi, eppure di isole ne avevano viste tante, alcune di quelle considerate tuttora tra le più belle del mondo, ma lo splendore e la ricchezza dei paesaggi fu tale che la chiamarono “isola della bellezza”, un appellativo che si è tramandato nei secoli per arrivare fino ai nostri giorni. La Corsica è ancor oggi unica e chi non l’ha mai vista non la può neppure immaginare! L’essenza fondamentale è la ricchezza di acqua, quella pura che sgorga dalle altissime montagne della catena centrale dando vita ad un mondo rettosi selvaggio, con delle foreste che ancor oggi si presentano intatte. Potremmo continuare per ore a parlare dei mille volti di questa isola ma se siamo qui il motivo è uno solo: praticare l’arte della pesca dalla spiaggia, e qui di spiagge confacenti ce ne sono un’infinità! Naturalmente il modo migliore per portarsi dietro tutto il nostro amato armamentario “surfistico” è quello di traghettare con l’auto al seguito, dato che qui possono tornare utili anche quei piccoli (e grandi) accessori che da noi, di solito, finiscono inesorabilmente nel dimenticatoio. Nell'insieme il viaggio a noi è apparso molto bello dato che partendo da Livorno con appena quattro ore di nave siamo giunti a Bastia e successivamente, attraversando le montagne della Corsica centrale, ci siamo fermati diverse volte per ammirare dei panorami che assomigliano più a quelli delle Dolomiti che a quelli abitualmente visti su altre isole mediterranee. Laghi e fiumi pieni di trote selvatiche, prati sempre verdi ed animali vari, tipo i maiali selvatici che spesso sostano in mezzo alla strada intenti a cibarsi di tutto quello che trovano. Una volta giunti al porto di Bastia bisogna sapere che per raggiungere il Golfo di Sagone occorrono almeno tre ore di viaggio e prepararsi psicologicamente a seguire un tragitto fatto su una strada che spesso si presenta molto stretta, tutta curve e tornanti: assolutamente da sconsigliare a chi soffre il mal d’auto. Uscendo dal porto dobbiamo iniziare il viaggio seguendo le indicazioni per Ajaccio. Durante il percorso si trovano alcuni pittoreschi paesini tipo Casamozza, Ponte Leccia, Corte e Bocognano. Quando si passa da Corte è consigliabile fare una sosta dato che questa cittadina situata al centro dell’isola è la storica capitale ed è tutta da vedere. Una volta giunti al bivio di Mezzavia, situato poco prima di Ajaccio, si gira a destra in direzione Cargese e si prosegue dritti fino a Sagone. La costa occidentale è fatta di falesie a picco su un mare cristallino e di spiagge che sanno entusiasmare, infatti, da queste parti sono perlopiù profonde e restano completamente deserte per oltre nove mesi l’anno. Ecco di seguito una carrellata delle spiagge che rendono di più, delle più famose, delle più spettacolari, ma vi diciamo subito che in questa zona esistono altre piccole baie che non hanno nulla da invidiare alle spiagge più blasonate.

Marina di Lava 

È la prima grande spiaggia che si trova a nord di Ajaccio, distante circa 30 km da Sagone. Marina di Lava è esposta a sud ovest ed è incastonata tra due promontori che la proteggono dai venti più forti, quindi è apprezzabile in quasi tutte l’occasioni. Lunga oltre due chilometri ed abbastanza profonda (maggiormente nella parte sud) offre saraghi di tutte le specie, oltre a tutte le prede tipiche del surf. In autunno arrivano anche le gallinelle. Dopo aver parcheggiato l’auto è meglio spostarsi per alcune centinaia di metri sulla parte sinistra oppure (questo è sempre il modo migliore) fare una passeggiata in spiaggia sotto la luce del sole muniti di occhiali polarizzanti per individuare le poste più singolari, che come ben sappiamo possono cambiare dopo ogni mareggiata. Spiaggia da scartare in presenza di mare piatto. Curiosità: nei grandi prati circostanti è facile incontrare dei coniglietti selvatici che arrivano fino alla strada asfaltata e perciò raccomandiamo la massima attenzione nella guida.

La Liscia

Proseguendo verso Sagone troviamo una delle spiagge più estese della zona, con profondità media e con tutti i tipi di pesce, ma alquanto volubile, infatti, alterna periodi ottimi fatti di carnieri vari e abbondanti a lunghi periodi di sterilità assoluta. Non ne conosciamo i motivi e possiamo solo prenderne atto: ogni spiaggia ha la sua storia: chi era quel personaggio che lo ripeteva sempre? Nel periodo estivo La Liscia è impraticabile a causa dei bagnanti che la invadono giorno e notte, boe varie e imbarcazioni di ogni tipo fanno il resto per rendere impossibile una corretta azione di pesca anche se in verità mormore e orate non mancano. D’inverno può risultare una buona scelta purché le condizioni del mare non siano estreme. Le sempre presenti razze chiodate sono ghiotte di sardine. Curiosità: ogni anno avvengono alcuni avvistamenti di squali che passano a pochi metri dalla battigia.

Liamone

Pochi chilometri a sud di Sagone c’è la più grande spiaggia della zona, la più conosciuta e la più frequentata. La dobbiamo idealmente dividere in tre zone ben distinte: Liamone nord, Liamone centro, Liamone sud.

Nord - La punta a nord è quella conosciuta come “plage naturiste”, frequentatissima nel periodo estivo da bagnanti di varie nazionalità (nudisti). Per chi ha spirito d’adattamento è sempre praticabile il “nudo casting”! Qui abbiamo pescato pesci misti di scoglio, grosse tracine, pagri e tante mormore. Accade ogni anno che durante i mesi di settembre e ottobre questa spiaggia è letteralmente invasa dalle orate e dai pesci pettine. D’inverno ci sono dei gronghi così grossi che è difficile tirarli all’asciutto anche utilizzando attrezzi molto potenti e fili da tonni! Obbligatorio portare il raffio se si vogliono trattenere i pesci, altrimenti tagliare il finale restando sempre a distanza di sicurezza dalla preda. Curiosità: le francesine nude.

Centro - La parte centrale è quella dell’omonima foce ed è raggiungibile parcheggiando l’auto nei pressi del ponte e seguendo a piedi un breve sentiero un po’ nascosto che costeggia la rete posta alla sinistra del fiume. Qui c’è pesce più che altro quando la portata d’acqua del fiume Liamone è consistente: spigole, mormore, orate, ombrine, saraghi, triglie, pagelli e tracine sono le prede più frequenti. Nel periodo autunnale sono state prese delle grosse lecce amia pescando con l’esca viva, solitamente rappresentata da un muggine o anche da una mormora. Inoltre, risulta ottima l’anguilla viva alla ricerca della spigola a mare calmo. Curiosità: si può tentare la cattura della spigola anche all’interno del fiume. I locali le prendono perlopiù a spinning.

Sud - Nella parte a sud troviamo un mare così profondo che a quaranta metri dalla riva ne offre circa venti di profondità, dove si può pescare di tutto, a patto che il mare respiri forte. A mare calmo invece la fanno da padrone grosse tracine che abboccano solo durante il tramonto e fragolini di taglia media, e questo per quanto riguarda la stagione mite. Nella stagione invernale quando non di rado è presente mare molto mosso, posizionandosi proprio sotto la strada che costeggia la punta all’estremo sud, ci troviamo nel luogo dove più verosimilmente si può tentare la cattura del palombo. Infatti, i palombi sostano sottoriva imbrancati con i gattucci, presenti in grande quantità quando l’acqua è fredda e torbida. Esca principale sarda fresca innescata intera o a metà. In fine, nel caso raro di piatta invernale vi consigliamo vivamente di lasciar perdere questa parte d’arenile. Curiosità: utilizzando la tecnica della teleferica con il muggine a far da esca è stato catturato uno squalo volpe di oltre due metri!

Santanà

Situata nella parte sud del paese di Sagone è riconoscibile dalla presenza di un ristorante palafitto, che tra l’altro può essere sfruttato anche come riparo in caso di pioggia. Santanà, esposta a sud ovest, vede una profondità esigua nel lato sud e viceversa, man mano che andiamo verso nord la profondità aumenta notevolmente, la lunghezza è di circa un chilometro. Presenti moltissime specie di pinnuti con delle grosse orate difficili da ingannare. D’estate fanno le loro scorribande anche i barracuda in fitti branchi di buona taglia. Durante la stagione fredda si torna a parlare di palombi, spigole, rombi e trigoni enormi. La scogliera che chiude questa spiaggia a nord è anch’essa molto pescosa e di facile accesso, invero, i rockfisher del luogo ci hanno riferito di ottime uscite, di pesci strani, di grandi barracuda feroci: sarà vero, sarà falso, Sara Fergusson? Anche noi abbiamo fatto alcune pescate a rock fishing ed è uscita qualche preda di taglia media: saraghi, cernie, triglie, dentici ed un barracuda di un chilo (ottimo in cucina). Inoltre, quando l’acqua è calda si avvicinano a tiro di canna alcune aquile marine che possono svuotare il mulinello! Santanà è senza dubbio una delle migliori spiagge di tutta la Corsica ma dimenticatela d’agosto, se non per farci il bagno. Curiosità: alcuni anni or sono furono catturate delle orate enormi che pesavano fino a sette chili!

Sagone

È la bella spiaggia del paese, contornata di bar, creperie e ristoranti. Dobbiamo dire subito che questa spiaggia è sempre stata la più costante in fatto di catture. Pescabile anche durante le forti mareggiate perché abbastanza profonda e molto riparata per merito dei due porticcioli, uno all’estremità sud ed uno all’estremità nord, dal quale partono i traghetti per le gite turistiche nei pittoreschi litorali della zona. In condizioni di mare agitato è la parte centrale che rende meglio, con tutte quante le prede del surf. Con mare calmo, o anche piatto, se avremo l’accortezza di posizionarci nei pressi della foce del torrente, sul lato nord, non mancheranno mai spigole, orate, mormore, razze, saraghi e tanute che non ci faranno tanto rimpiangere le onde. Impraticabile nel mese d’agosto a causa del troppo movimento di barche e moto d’acqua, già da settembre iniziano ad entrare le orate e quando questo accade c’è da divertirsi con numerosi esemplari di tutte le taglie, da insidiare con canne da beach ledgering nell’immediato sottoriva. In fine vogliamo informarvi che anche su questa spiaggia capitano delle stupende sorprese: enormi aquile marine! Curiosità: consigliamo di assaggiare la pizza prodotta alla pizzeria Kalliste con l’ottima charcuterie artigianale.

Porto Monaghi

Alcuni chilometri a nord di Sagone sotto la strada litoranea che porta a Cargese, si trova una piccola spiaggetta chiusa a destra da una torre greca. Questo posto è quasi sempre invaso dalle alghe e perciò basta un lieve movimento di corrente per rendere l’azione di pesca sconcertante, ma nelle rare occasioni di mare assolutamente piatto è la scelta migliore per tentare la cattura di grosse mormore, occhiate, sugarelli, sogliole, triglie ed altri pesci di scoglio tipo tordi e scorfani, visto che il fondale si presenta sabbioso solo davanti alla parte centrale mentre il resto della zona è prevalentemente rocciosa. Lo spazio utile ad una corretta azione di pesca consente di sistemare tre o quattro pescatori al massimo. Curiosità: in questa spiaggia non c’è nessun porto, anzi, è molto nascosta e quasi sempre deserta.

Plage du Peru

Ci troviamo a Cargese, una bella cittadina turistica abbarbicata sulla roccia a strapiombo sul mare, da dove si può godere di un panorama mozzafiato! Cargese è chiamata dai corsi “Carghiese la greca” dato che la maggior parte degli abitanti è di origine greca, e questo è importante saperlo perchè sono senz’altro i più allegri dell’isola. Purtroppo abbiamo sbagliato! È qui che avremmo dovuto fare base. Non che a Sagone si stia male (dopo le ore 23 non c’è in giro anima viva neppure d’estate) ma qui è tutta un'altra cosa. Ne terremo sicuramente conto la prossima volta. La “plage” si trova proprio sotto al paese ed anch’essa è molto frequentata nel periodo estivo ma non di notte e questo non può che farci piacere viste le grosse orate quasi sempre disponibili in cospirazione con le spigole. Non troppo raramente passano dei grossi branchi di pesci serra che mangiano tutto quello che trovano sul loro cammino e quando ciò accade il divertimento è certo, ma solo per chi non si dimentica i finali dedicati. Da ottobre in poi con mare mosso si va abbastanza sul sicuro e poi aggiungiamo che i pesci sono spesso di taglia extra large, cosa che da sola vale il motivo di una visita. Questa è una delle poche spiagge dove può servire il lancio lungo a causa di una frangenza abbastanza esterna. Curiosità: quando arrivavano le prime “carovane” di surfisti italiani nella costa occidentale della Corsica, capitanate dall’ormai disperso (in altre tecniche di pesca) Andrea Lia (si proprio lui: quello che diceva “ogni spiaggia ha la sua storia”), questa era la spiaggia preferita per i tentativi di pesca più arditi.

Chiuni

Oltrepassata Cargese, a circa 20 chilometri da Sagone, troviamo l’ultimo arenile preso in oggetto. Questa spiaggia è molto meglio conosciuta come la spiaggia del Club Med. A Chiuni ci sono pesci in tutte le stagioni e con ogni condizione di mare, ma non è il paradiso che sembra, infatti, le numerose e variegate prede sono quasi sempre di piccola taglia e noi, non essendo certo mai stati li per una gara, ci siamo sempre un pò stufati ad eccezione di quando entrano i pesci serra, ma questo succede raramente. Abbiamo sentito dire che è uscita anche qualche orata davvero grossa ma noi non possiamo certo confermare la notizia, anche se qui in Corsica di pesci grossi ne vediamo un po’ dappertutto. Comunque, andando avanti con dati certi, c’è da aggiungere che l’arenile, essendo molto bene incassato tra due promontori, è protetto da tutti i venti e tiene bene anche le mareggiate di forte intensità. L’unico consiglio è quello di tenere d’occhio questa spiaggia specialmente quando non è possibile pescare altrove. All’estremità destra c’è una piccola foce ma il fondale veramente esiguo creatosi nei suoi pressi ci fa preferire il centro spiaggia per tutte le nostre battute. Curiosità: quando è aperta la discoteca del Club Med il rumore tiene ben lontani i nostri amici acquatici, e come discoteca non vale nulla!

Procuriamoci le esche

Le esche che funzionano bene sono quelle che già conosciamo con l’aggiunta della cordella, un’esca poco utilizzata da noi ma che in Corsica rende alla grande con tutti gli sparidi più grossi. Assolutamente inutile portarsi dietro l’arenicola: non è che non funziona ma attira soltanto un gran numero di pesciolini lasciando la porta chiusa alle migliori possibilità. Qui più che altrove il detto “esca grossa, pesce grosso” è assolutamente veritiero. Nei negozi si trovano le esche a maggior diffusione tipo l’americano ed il coreano ma ad Ajaccio si trova di tutto. “Mare e Monti” è l’unico grande negozio d’attrezzature sportive della zona ed è situato vicino al centro commerciale GEANT dove tra l’altro ci possiamo rifornire di tutte le esche di pescheria, tenendo ben presente di non farsi mai mancare la sarda fresca (se al Geant hanno finito le sardine si può provare al vicino supermercato Champion). Uno dei segreti del successo di tanti surfisti famosi è sicuramente quello di procurarsi le esche cercando e usando quelle che si trovano direttamente sui luoghi di pesca. Proprio sulla spiaggia di Santanà, ad esempio, si raccoglie un esca micidiale, dei vermi rossi molto sanguinosi tipo vermella, ma più consistenti. Se ne possono innescare anche cinque o sei per ogni amo a seconda delle mire, passandoli sull’apposito ago e facendoli risalire sul finale. Questo verme richiama le mormore e le orate anche da notevole distanza per merito del suo potere autopasturante costituito dal sangue. La ricerca non presenta grosse difficoltà, basta scavare sulla battigia vicino all’acqua nei momenti di bassa marea. Per mantenere in vita i vermi per alcuni giorni dobbiamo metterli in un contenitore pieno di sabbia ricoperta da un centimetro d’acqua e riporli nel vano verdure del frigorifero. In alcune spiagge si possono trovare anche dei piccoli bibi mentre se in mare vedrete uno scoglio isolato circondato dalla sabbia, li sarà probabile che ci siano i tremuliggioni. Per raccogliere i tremuliggioni serve un coltello da sub per tagliare la base, ma cerchiamo di prenderne solo una minima quantità altrimenti la nostra “riserva” morirà nel giro di pochi giorni: dobbiamo rispettare le leggi della natura oltre ovviamente quelle dello stato.

A proposito di legge...

In fatto legislativo la Francia è molto meno complessa di noi, ma qui le leggi vanno rispettate: pena multe salatissime, confisca degli oggetti e, nei casi peggiori, rimpatrio immediato con divieto di rientro (esteso a tutto il territorio francese). I controlli sono assolutamente efficienti giorno e notte. In tutta la Corsica è vietato l’uso e la detenzione del bigattino e in tutte le spiagge è vietato condurre cani (nel periodo estivo), accendere fuochi e, naturalmente, lasciare immondizia. A nostro modo di vedere sono leggi giuste e perciò vediamo come comportarci, anzi, come ci dovremmo sempre comportare! Quando si monta la postazione la prima cosa da fare è quella di predisporre una busta per raccogliere i rifiuti. A fine battuta cerchiamo di lasciare pulito raccogliendo anche i rifiuti che non sono nostri. I cani lasciamoli a casa (sono sempre d’intralcio quando si pesca) e facciamo a meno del fuoco che in verità allontana sempre i pesci, specialmente di notte. Chi si concentra solo ed esclusivamente sulla canna da pesca ne esce sempre vincitore. Anche se per alcuni di noi potranno sembrare delle raccomandazioni superflue vi possiamo assicurare che anche l’azione di pesca ci guadagna molto, in realtà, avere una postazione ordinata, pulita e magari sollevata da terra ci fa aumentare la velocità in tutte le operazioni ed anche questo a fine battuta ci avrà fatto sicuramente prendere qualche pesce in più. Se la Corsica è considerata uno dei luoghi più affascinanti e pescosi di tutto il Mediterraneo non pensate che il merito maggiore sia della legge e di chi l’ha fatta sempre rispettare?

 


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