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Matteoli pres. FIPSAS lettera aperta ai pescatori ricreativi in mare

Di redazione pubblicato il 16/03/16

Cari amici pescatori,
vi scrivo questa lettera per cercare di spiegarui quali sono le ragioni che poftano la
Federazione a farsi interprete principale di una mobilitazione del nostro mondo contro una
proposta di Legge, che non ho problemi a definire assurda.
Vediamo di chiarire le motivazioni della presa di posizione della FIPSAS. Da anni ed
anni andiamo ripetendo della assoluta mancanza di considerazione che la Politica, in genere,
e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e, conseguentemente, la Direzione
Generale della Pesca ci riseruano, essendo da sempre completamente dediti alla difesa ad
oltranza degli interessi della pesca professionale in mare. Chiariamo subito una cosa. Io e
tutta la Federazione non abbiamo assolutamente niente contro i pescatori professionali
ONESTI che portano avanti le loro giuste rivendicazioni. Ne hanno tutti i diritti e noi siamo
con loro. Abbiamo molto da ridire, invece, su quelli che vengono a strascicare con le loro reti
fino quasi sulle spiagge in barba a tutte le leggi, su quelli che aspettano il momento della
riproduzione per catturare con una sola cianciola tonnellate e tonnellate di orate o di altri
riproduttori, distruggendone una grande quantità, ffi?, principalmente, impedendone un
futuro. Tutto ciò è ampiamente provato, denunciato e documentabile, ma niente si fa per
impedire questo scempio.
Bene. Mi si racconta da parte di alcuni rappresentanti della Politica che il compafto
ittico professionale ha bisogno di una legge che ne migliori le condizioni e che dia nuove
regole allhcquacultura. Benissimo! Ben venga questa Legge. Ne siamo tutti contenti. Per
questo motivo alcune Proposte di Legge, tutte relative all'argomento suddetto, sono state
accorpate per dar vita ad un Testo Unico che sta ormai per essere licenziato dalla XIII
Commissione della Camera. Dove sta quindi il problema? Mi chiederete. Il problema sta nel
fatto che una Proposta di Legge, ideata e scritta per la pesca professionale ha bisogno di
reperire fondi, e non pochi, che ne facciano stare in piedi tutta l'architettura. E dove si pensa
di reperire questi fondi? Ma dai pescatori ricreativi che, essendo notoriamente pecore da
tosare, possono tranquillamente pagare una bella Licenza di Pesca i cui introiti finanzino la
Legge. Una idea assolutamente folle che dà una misura precisa di quanto la Politica consideri
quel milione e mezzoldue milioni di pescatori ricreativi che movimentano alcuni miliardi di
euro all?nno per la loro passione e di cui il Governo e lo Stato Italiano da sempre fruiscono
senza dare niente in cambio.
Sapete quale è il ritornello che mi sento ripetere da gran parte dei politici con i quali
mi trovo a discutere? "Ma Voi che spendete centinaia, se non migliaia di euro allhnno tra
esche, gasolio per le barche, attrezzature e quant?ltro, fate tutto questo casino per 10 o 20
Viale Tiziano, 70 - 00196 Roma - tel. 06 87980086 - fax 06 87980087 - www.fipsas.it - P.I. 01382061008
euro allhnno di licenza? I pesci sono un bene comune come i funghi o altre risorse naturali e
quindi è giusto che si paghi una tassa per il prelievo". Questo è ciò che mi dicono.
Anche qua vediamo di rispondere in maniera esaustiva. Sicuramente ci sarebbe da
discutere, e parecchio, sul concetto della tassa sul prelievo e sul fatto che con tutte le
centinaia di milioni di euro, se non miliardi di euro che già versiamo allo Stato Italiano in
accise, IVA e balzelli vari, la suddetta tassa la stiamo già abbondantemente pagando, per cui,
di principio, siamo assolutamente contrari all'istituzione di una Licenza di Pesca in mare.
Dando però per scontato, essendo realisti, che, così come la mofte, questa Licenza prima o
poi arriverà, di sicuro dovrà essere e rappresentare una tassa di scopo, dovrà cioè prelevare
soldi dai pescatori ricreativi per reinvestirli in attività e servizi utili ai pescatori ricreativi stessi
e all'intera comunità. Volete degli esempi? Posso farvene a decine, ma mi limito a questi
pochi: incremento della dotazione economica a tutti gli Organi preposti al controllo e alla
vigilanza (owiamente sia dell'operato dei pescatori ricreativi che di quelli professionali e non
solo dei ricreativi come un impoftante rappresentante del mondo professionale ha avuto il
cattivo gusto di dirmi), realizzazione e posa in opera di dissuasori da posizionare sotto costa
per evitare la pesca a strascico indiscriminata, studio economico/scientifico sull'entità del
prelievo della pesca ricreativa, ma anche sugli importantissimi ritorni economici per lo Stato
Italiano generati dalla stessa, istituzione e messa in atto di zone di protezione e riproduzione
della fauna ittica che, a rotazione, possano servire a ripopolare tratti di mare ormai
degradati, chiusura della pesca a pafticolari specie di pesci e in zone ben definite e limitate
nel momento della riproduzione, ecc. Sapete quante cose si potrebbero fare con i nostri
soldi? Tante e belle. Basterebbe avere la volontà politica e non credo che i pescatori ricreativi
alla fine non sarebbero dhccordo.
E invece cosa si è pensato di fare? La cosa più facile ed indolore. Tosare le pecore!
E quel che è peggio, tosarle e fare un maglione al lupo con la lana ricavata. Una
roba da geni. Neanche il mio conterraneo Machiavelli sarebbe arrivato a tanto!
E che quello che sto dicendo corrisponde al vero, lo dimostra il fatto che tutto
l'impianto della Proposta di Legge è costruito sul riordino della filiera ittica, da leggere come
"della pesca professionale e dell?cquacultura', così come indica chiaramente il titolo della
Legge stessa e il fatto che negli oltre 25 afticoli, la pesca ricreativa sia solo citata in 2 miseri
afticoletti, in uno dei quali si istituisce la famigerata Licenza di Pesca e si chiarisce a chi
vanno gran pafte dei soldi (ai professionali) e nell?ltro si prowede, in due righe, a mettere le
mani sugli altrezzi consentiti alla pesca ricreativa.
Ma questi signori, che perlomeno gran parte di noi ha votato, è possibile che non si
rendano conto che stanno pesantemente offendendo la DIGNITA'di milioni di persone. E'
possibile che non si accorgano che il mondo della pesca ricreativa è DEGNO di avere un
trattamento almeno paritario a quello di altri stakeholders e che forse è arrivato il
momento che la politica invece di ascoltare una sola campana cominci ad ascoltare anche
noi, le nostre esigenze, i nostri desiderata?
Ma vi sembra normale che uno degli afticoli della Proposta di Legge (il 21) normi ed
istituisca lbbbligo della presenza di 3 rappresentanti delle associazioni della pesca
professionale nelle Consulte delle Aree Marine Protette, ma si dimentichi completamente di
noi e non preveda alcun nostro rappresentante? Ma che siamo? Spazzatura? Eppure per
prenderci i soldi se ne sono ricordati!
E' f'ora che alla pesca ricreativa venga data una Legge moderna, dd essa
esclusivamente dedicata, che ne regolamenti le attività.
E'l'ora che alla pesca ricreativa venga riconosciuta la DIGNITA'di essere attore di
quel mondo in cui fino ad oggi è stata solo ospite non gradito e persino fastidioso.
E'l'ora che la pesca ricreativa conquisti quei diritti che fino ad oggi ci sono stati
negati.
E'l'ora che il mondo della pesca spoftiva si mobiliti e che non lasci sola la FIPSAS
in questa lotta che, come ho già ripetutamente detto è una battaglia di DIGNITA'
che deve vederci tutti uniti nella pretesa dei nostri diritti.
Mi aspetto quindi che il mondo della pesca ricreativa risponda compatto ed unito
a questo invito alla mobilitazione e faccia sentire la propria voce in quei palazzi
dove, almeno fino ad ora, sono un po'duri d'orecchi.
Il Presidente Federale
Prof. Ugo Claudio MATTEOLI


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