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Meeting IGFA 2015 Istanbul

Di Roberto Ripamonti pubblicato il 14/06/15

Ogni tanto fa bene uscire dalla  politica paludosa che coinvolge la pesca italiana ed entrare in ambiti in cui le parole d'ordine sono, progettualitá, fiducia, entusiasmo. Distanze astrali dalla palude in cui siamo da decenni, incapaci di farci sentire, di apparire interlocutori credibili o semplicemente, delle persone da ascoltare. Diverso é quando l"ambito diventa internazionale e quando ci si affaccia sulla vera storia della pesca sportiva mondiale.

Questo accade ogni volta che varco la soglia dell'IGFA a Fort Lauderdale oppure, nel meeting annuale che riunisce i Representative dell'Associazione. Qualcuno si domanderà chi sono questi "rappresentanti" e qualcun'altra storcerà il naso per ignoranza o presunzione.

I Rep. sono gli ambasciatori dell'IGFA nel mondo, questo in estrema sintesi.

Non sono uomini preposti a certificare record, al massimo di sottolinearne la credibilità né sono detentori di verità da cui pendere ma, sono ben altro o almeno, questo ben altro é il cappello sotto il quale sono riuniti. I Rep. sono gli angler preposti a diffondere una serie di messaggi atti a trasformare la pesca fine a sé stessa in un insieme di azioni che coinvolgono la sfera culturale, etica, morale ed anche educativa che può contenere il nostro hobby ( o professione).

Impegno arduo quando si vive un ambito culturale in cui vince il più furbo, in cui le regole sono fatte per essere violate, in cui il compromesso é un modus vivendi e il doppiogiochismo é uno sport.

Le avvisaglie le ebbi 11 anni fa, appena nominato Rep., quando un amico mi disse che così avremmo certificato record su record magari chiudendo un occhio. Quando replicai che non se ne parlava nemmeno mi prese per matto....dire balle sulle misure dei pesci é sport mondiale e se poi ci si guadagna un minuto di celebrità il piatto diventa irresistibile.

Non ho mai certificato un record ma ho contribuito a smascherarne un paio, ignobili tentativi di farsi pubblicità gettando fango su una tradizione.

Quest'anno i Rep. europei e non solo, si sono trovati a Istanbul per una due giorni vibrante e di grande positività da cui sono scaturite idee che ribadiranno la posizione dell'IGFA  in tutti gli ambiti della pesca ricreativa mondiale anche se prima siamo partiti dalle novità che arrivano dal Museo IGFA che dopo molti lustri viene spostato da Fort Lauderdale, sede storica dove rimarranno gli uffici e la biblioteca, a Springfield - Missouri.

 Il boss di Bass Pro Shop ha infatti messo a disposizione dell' IGFA una struttura con mega acquario da svariati milioni di litri che raccoglierà una stima di visitatori tra i 500 e i 700mila l'anno ovvero dieci volte il numero di visite che garantisce l'attuale struttura in Florida. Ciò significa afflusso di denaro, investimenti nella ricerca, promozione e tutto ciò che renderà IGFA ancora più centrale nel "recreational, fishing" mondiale.

IGFA partner del Congresso degli Stati Uniti con il preciso compito di promuovere lo sport fishing che é sostenibile,crea lavoro, opportunità laddove la pesca professionale ha distrutto e succhia contributi statali.

Un sogno irraggiungibile nel nostro Paese travolto, come in tante altre parti dell'Unione Europea, dalla lobby dei retaioli che é incapace di un progetto che non sia distruttivo, anacronistico e unilaterale.

Molto interessante la relazione sull'eccesso di prelievo dei piccoli pesci (alici, sardine, aringhe, sandeel) a causa della sconsiderata pesca professionale che, direttamente impatta sugli stock dei  predatori eppure anche qui la pesca professionale ha cercato di far passare un concetto aberrante affermando che il calo di sardine é da imputarsi ai troppi tonni presenti nel Mediterraneo.

La parte di ricerca scientifica é il cavallo di battaglia dell'Associazione con varie iniziative tra cui spicca il World Marlin Race ovvero la taggatura satellitare dei rostrati per comprenderne spostamenti, abitudini e l'impatto delle variazioni climatiche. Considerevole l'analisi degli spostamenti durante El Nin?.

Analogo progetto di ricerca, quello portati avanti dalla Pesca Ricreativa Responsabile , organizzazione spagnola collegata all'IGFA coni, Great Tuna Race, progetto che dimostra come i tonni siano capaci di attraversare il Mediterraneo in pochi giorni per riprodursi e quindi partire per le coste est dell'Atlantico a Terranova.

Fondamentale la nuova regolamentazione a protezione della spigola emessa dall'Unione Europea che speriamo trovi totale applicazione da noi partendo dal logico innalzamento della misura minima a 40 cm per arrivare ai periodi di chiusura totale della pesca durante la riproduzione ( dove invece vengono massacrate tra bigattinari, cianciole, palamiti e quant"altro). Ma che accada mi sembra francamente difficile; a chi lo dice agli spigolari delle foci che ogni giorno catturano e portano via che la pesca é chiusa?

La strada da percorrere é lunga e difficile per arrivare a far passare il concetto che la pesca ricreativa genera economia di molto superiore a quella distruttiva delle reti e che proprio per questo dovrebbe trovare una dignità che le é totalmente negata nonostante l'esempio Florida dovrebbe insegnare molto. Ma non in Italia o in Europa dove comanda una lobby succhia aiuti di Stato oramai ingiustificabili.


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