Tecniche

MOSCA: Apertura della Trota - Differenze D'Approccio

Di Luigi Colucci pubblicato il 16/04/09

Ecco, ci siamo, tra qualche giorno appassionati di spinning, trota torrente, e ogni altra forma di pesca con esche naturali e non, mosca compresa, si precipiteranno come me sulla maggior parte dei fiumi, torrenti e laghi d' Italia per la riapertura della tanto amata trota. L' attesa è stata lunga e rivolgendomi agli amici della coda di topo, spero che in questo strano inverno abbiate imbottito le vostre scatole di mosche per dare il massimo nella nuova stagione di pesca che si sta per aprire.

Volendo fare riferimento a due ambienti specifici delle nostre acque, il torrente e il fiume, in queste righe voglio dare un breve epilogo di come preparaci al meglio nell' affrontare i nostri amici pinnuti. In questo inizio di stagione questi ambienti sia montani che di fondo valle, in genere possono presentare una popolazione di salmonidi propria, che ivi vive costantemente nel corso dell' anno e vi si riproduce, ed una di immissione recente apposita per l' imminente apertura. Anche se parliamo comunque di trote, mentre in pesche con esche naturali le differenze tra queste due categorie a livello di furbizia, aggressività e di selettività, vengono limate, per quanto riguardano la pesca con la mosca possono essere più che determinanti all' esito della giornata. So che è un discorso che spesso può causare dissapori però, è palese e doveroso ammettere che le così dette "trote pronta pesca", non possono essere paragonate alle vere e rustiche regine dei fiumi. Nei torrenti, luoghi fascinosi e ricchi di bellezze naturali che danno un sapore diverso ad ogni singola cattura, possiamo utilizzare attrezzature corte e poco ingombranti con canne da otto piedi sino a scendere, nei tratti più angusti, a delle sei o sette piedi per code comunque non superiori alla 4#, finali in fluorocarbon dello 0,12/0,14.

Il primo tentativo da effettuare dal punto di vista dell' esca, con acque ancora molto fredde visto il periodo, è sicuramente la ninfa: questa ci permetterà di insidiare pesci furbi e selettivi con artificiali imitativi di piccole larve di effimere, tricotteri e plecotteri, oppure pesci di immissione e quindi più smaliziati, con ninfe di taglie maggiori anche dalle fantasie di colori più strane e non necessariamente imitative. Le prime come le prince, le here's in lepre, le pheasant tail e le green squirrel su ami dal N. 12 al N. 18 sono valide anche in trattenuta; le seconde come le giant stone, le verdina e le ninfe di sedge nei colori arancio rosso e verde fluo danno il meglio recuperate lentamente a piccoli saltelli e montate su ami dal N. 12 al N. 8. Una buona imitazione di perla su amo del N.8 può aiutarci a raggiungere velocemente il fondo ed entrare velocemente in pesca.

Se durante le ore più calde della giornata notiamo i primi movimenti in superficie possiamo tentare anche con le secche. Facciamo sempre un buon uso del mimetismo e della calma poiché in questi luoghi a scarsa portata d' acqua, dove spesso il pesce può essere insidiato a vista, un movimento sbagliato rovina facilmente lo spot costringendoci a spostarci altrove. Tralasciamo gli streamers che possono mettere in allarme gli esemplari autoctoni e con esse anche i pesci di immissione.

Nei fiumi e nei tratti dove l' acqua è più abbondante pur permettendoci movimenti più disinvolti e attrezzature più lunghe e robuste vi ricordo di informarvi sempre prima di andare a pesca il tipo di pesce che si vuole insidiare: con esemplari di immissione in queste acque possiamo fare affidamento sugli streamers come wolly bugger nei colori rosa, arancio e nero, i moddler minnow e le missionari, o comunque artificiali corposi e colorati su ami dal N. 10 al N. 4. Per quanto riguarda le ninfe tutto ciò che è stato detto per i tratti torrenziali è comunque applicabile anche in questi ambienti con l' unico accorgimento di avere artificiali leggermente più appesantiti per poterci destreggiare meglio in condizioni di maggiore portata d' acqua. Canne dagli otto ai nove piedi per code dalla N. 4# alla N. 6# con terminali in fluorocarbon ci aiutano in una buona distensione del lancio e in un controllo ideale delle nostre esche.

Pescando a secca nelle giornate soleggiate non dimentichiamoci del cavedano, il pesce palestra amico ideale di chi si avvicina al mondo della pesca e mosca ma anche insostituibile avversario degli appassionati più datati che grazie a lui non lasciano mai la propria attrezzatura in balia della polvere.


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