Tecniche

Neve, gelo e Lucci

Di roberto granata pubblicato il 10/11/14

Il titolo di quest’ articolo non vuole fare di tre voci messe assieme una verità, perché spesso non è affatto così, ma evidenziare quando tre fattori coi quali spesso condividiamo il periodo invernale ci portano a risultati positivi, specie in termini di taglia, oppure a cocenti delusioni.


QUANTITA’ O QUALITA’?
Sicuramente qualità, nel senso della taglia più elevata; è il periodo dei “pochi ma buoni”. Lasciato alle spalle il periodo autunnale, dal clima mite e dall’acqua ancora piuttosto tiepida, che regala catture senz’altro in numero maggiore rispetto a molti altri, il clima prettamente invernale non permette, neanche al luccio, molte occasioni “di vita”, a causa dell’acqua fredda e delle poche ore di luce. Ricordo ancora che tali situazioni non determinano soltanto una scarsità di prede in circolazione (fattore che per lungo tempo è stato considerato l’unico a determinare un minor numero di attacchi del luccio), ma creano nell’esocide stesso anche un “assopimento” dei diversi istinti che lo portavano, in altri periodi, ad attaccare i nostri artificiali per svariati motivi o, se preferiamo, stimoli. Per questo è più saggio, nel suddetto periodo, usare imitazioni di pesci o comunque esche che vengono predate più spesso per l’istinto della fame, anche se qualche eccezione non manca. Ma aldilà di queste considerazioni, anche se mai abbastanza risapute, si possono creare anche d’inverno situazioni particolari che, se affrontate nel modo giusto, ci possono regalare qualche soddisfazione in più.


LA NEVE ED IL GELO
Anche se nell’immaginario collettivo la neve ed il gelo vanno di pari passo, perché associati entrambi al periodo invernale, nella realtà portano a situazioni piscatorie molto diverse, quasi opposte. Un clima nevoso significa temperatura a zero gradi e pressione bassa, mentre una gelata implica temperature sotto lo zero, a volte di non pochi gradi, pressione alta ed umidità scarsa o praticamente assente. È evidente che sarà la prima situazione ad interessarci di più. Molto importante è poi considerare se una situazione climatica si è appena manifestata o se dura da diversi giorni; se “il tempo sta cambiando” la pressione sarà in movimento (molto meglio se in ribasso), mentre se “il tempo è stabile” da diversi giorni, la pressione sarà altrettanto stabile (occhio comunque al prossimo ribasso). Nei periodi meno freddi questi cambiamenti vengono avvertiti dal luccio molto prima che gli umani od i barometri se ne accorgano, mentre nel pieno del freddo non vengono avvertiti, o meglio, non determinano cambiamenti nell’ “umore” dell’esocide, a meno che, durando diversi giorni, rideterminino condizioni meteo e di temperatura dell’acqua che consentano al luccio di avvertirli. Col freddo tutto è rallentato, ma se il luccio avrà il tempo di uscire da questo momentaneo “torpore” (ad esempio se da un periodo di gelo ed alta pressione stabile si passa ad uno nevoso, con temperature meno proibitive e bassa pressione), stiamo pur certi che dopo qualche giorno, specie se l’acqua subisse un leggero rialzo termico, le occasioni di divertimento e le possibilità di trovarci a lottare con un super-luccio non mancheranno.


IL PERIODO RIPRODUTTIVO
Da tempo il nostro amico luccio assume comportamenti che presagiscono al periodo riproduttivo (ad esempio la risalita nei pressi, e sottolineo nei pressi, delle aree di frega), da un po’ la pancia delle femmine è in aumento, ma qualcosa impedisce a quella molla di scattare! Quando “la molla” scatterà ed i lucci si porteranno (dalle vicinanze) in acque molto basse dove avranno luogo tutte le vicende legate alla riproduzione? La risposta è tanto semplice quanto importante: quando saranno sicuri che quel “brutto e freddissimo” periodo che impediva anche a loro diverse “azioni”, non tornerà più fino al prossimo inverno. Il loro istinto li guida ed indica loro quando è il momento, quando la natura non potrà più minare una missione così importante per le generazioni future. Dal lato piscatorio sappiamo che, nei giorni del “corteggiamento” e della deposizione i lucci, di ambo i sessi, sembrano disinteressarsi completamente degli artificiali, ed è molto meglio così. E siccome la riproduzione spesso non va di pari passo col calendario bensì, a mio modesto parere, con ciò che abbiamo appena visto, starà a noi pescatori conoscere come comportarci, quando lasciarli in pace e quando catturarli. E rilasciarli. 


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