Tecniche

Striped Bass: nuova frontiera dello spinning

Di Andrea Fusignani pubblicato il 05/12/09

Ultimamente in molti laghetti adibiti alla pesca sportiva, si sente sempre più spesso parlare di catture di "Branzini d'acqua dolce".

Chi come me si reca a pescare in questi luoghi, i primi tempi è rimasto molto incuriosito da questo nuovo pesce, e la prima volta che ho potuto avere il piacere di vederne uno dal vivo mi sono reso conto che altresì non è che lo "Striped bass".

Non è proprio lo Striped bass pescato dagli angler americani (e che raggiunge taglie di tutto rispetto), ma bensì un incrocio fra altre due specie della stessa famiglia che abitano in acqua dolce, e che prende il nome di Sunshine bass o Palmetto a seconda dell'incrocio col maschio di una o con la femmina dell'altra.

Subito salta all'occhio la livrea di questo pesce, argentata e provvista di linee più scure che percorrono tutto il fianco, e soprattutto si rimane a bocca aperta nel constatare quanto assomiglia sia al Branzino vero e proprio (Dicentrarchus labrax) che al Black bass (Micropterus salmoides), ricordandone la livrea e la forma della bocca nel primo, e la forma del secondo.

Dopo questa breve premessa vi voglio raccontare le mie esperienze in merito su questo pesce, molto tenace e combattivo e tutt'altro che facile da pescare.

Parto subito col dirvi che questo predatore ha un carattere molto lunatico, forse ancor più lunatico del Black bass, e alterna giornate o momenti in cui qualsiasi cosa viene lanciato viene aggredito con aggressività, sia momenti in cui sembra non voglia saperne di abboccare.

E' un pesce che ha il culmine della sua attività nella bella stagione, ma anche d'inverno è possibile fare qualche cattura, pur in misura minora rispetto alla primavera e all'estate soprattutto.

Le prime volte che ho provato ad insidiarlo non ottenevo risultati molto incoraggianti, qualche sporadica cattura e nulla di più.

Allora ho provato a "studiarne" le abitudini di caccia e il comportamento.

Innanzitutto va detto che è un pesce gregario, ossia ama stare in branchi formati anche da numerosi individui, e questo è da tener ben presente come vedremo in seguito.

Poi la tecnica di caccia è basata tutta sulla velocità. E' un pesce molto veloce e potente durante l'attacco, va quindi da sé che se vogliamo insidiarlo dobbiamo sfruttare questa sua propensione.

Spessissimo mi è capitato di vedere il branco e lanciare l'esca proprio al centro e vedere come il pesce non dava nessun segno di interesse all'esca, ma spesso durante il recupero veloce degli ultimi metri di lenza si materializzava un attacco.

Non esiste un'attrezzatura specifica per la pesca allo Striped bass, possiamo quindi prendere in prestito la nostra canna e mulinello usati per il Black bass.

L'unica cosa che vi consiglio è sulla scelta del libraggio del filo.

Io sconsiglio vivamente fili troppo sottili, perchè anche se è vero che non pescheremo negli ostacoli, c'è da dire che il pesce durante la prima fuga è molto ma molto potente e spaccare il filo non è mai bello, soprattutto per la salute del pesce.

Quindi ricapitolando una bella canna da spinning con range sui 10-30 gr oppure una canna da casting da ¾ o 1 oz di peso lanciabile sono il giusto compromesso.

Un buon mulinello taglia 2500 o un low profile da bass taglia 103 caricati con un buon nylon da 12 lbs o un buon trecciato dello 0.15 saranno le nostre perfette compagne di battaglia.

E ora veniamo al discorso esche; come dicevo prima è un pesce con abitudini simili sia alla spigola che al black bass, quindi anche in questo caso non dovrete scervellarvi nella ricerca di esca specifiche.

Esistono diversi modi di pesca, io preferisco quella a top water.

Utilizzo prevalentemente Walking the dog, nello specifico Sammy Lucky Craft o Jackall Bross Water Monitor, ma anche popper e propeller possono andare bene pur se in misura minore.

Preferiscono un nuoto più "silenzioso" rispetto al rumore provocato dalla altre due categorie di esche.

La tecnica è molto semplice, si lancia la nostra esca nei punti in cui presumiamo possano stazionare i nostri avversari, una volta che l'esca è caduta in acqua cominciamo un recupero forsennato, come se stessimo pescando in mare.

Cerchiamo comunque di trovare la giusta velocità e il giusto movimento stando attendi a non far ingarbugliare le ancorette col filo.

Solitamente lo Striped si comporta in due modi, o segue fin sotto riva l'artificiale talvota a gruppi di 2-3 esemplari e mangia negli ultimi metri salendo in verticale per ghermire l'esca, oppure (soprattutto col popper), mangia violentemente con una rumorosa bollata.

A questo punto ferrate bene in modo che l'artificiale faccia presa salda (hanno la bocca molto dura) e inizia il bello, sia come potenza di tiro anche negli esemplari di taglia piccola, sia come durata.

Quando invece a galla non li vediamo possiamo provare con successo con dei jerk minnow, dall'intramontabile Rapala Count Down da 7 cm fino ai nuovi e tecnologici artificiali di concezione giapponese fra cui il mio preferito è l'Asura della OSP, un suspending jerk da 9 cm dal movimento unico.

Anche in questo caso vanno recuperati molto velocemente, dandogli degli strappi continui.

Ma anche con degli shallow crankbait sempre recuperati in modo veloce; come modelli possiamo spaziare dai sempreverdi Norman Thin N e Fat Boy ai più sofisticati crank shallow di casa OSP.

Sia per i jerk che per i crank privilegieramo colorazioni naturali

Altra categoria di esche sono gli spinnerbait, nei modelli più piccoli da bass, nell'ordine del'1/4 o 3/8 di oncia. Per questa pesca il mio preferito è il Mini Me dell'italiana Black Flagg, uno spinner che grazie alle caratteristiche costruttive da il meglio di sé in un recupero velocissimo, proprio quello che ci serve per la pesca dello Striped bass.

Con gli spinner è molto divertente pescare quando vediamo pesci in attività che nuotano a mezz'acqua in cerca di prede, facendolo passare proprio in mezzo al branco. Come colorazioni preferisco colori naturali come il Purple Grey Shad, il K-Perch ma anche colorazioni più sgargianti come il Mamo Chart.

Capita poi che li troviamo a stretto contatto col fondo, mentre sono intenti a "grufolare" come le carpe, alla ricerca di piccoli organismi bentonici.

In questo caso mi affido ad un piccolo jig da ¼ di oncia con un trailer dritto o uno shaddettino, da recuperare a swimming, cioè una volta arrivato sul fondo recuperarlo regolare in modo da far lavorare il trailer e far vibrare il gonnellino. La mia colorazione preferita è uno shad, cioè un bianco grigiastro.

A gomma invece mi sono tolto qualche soddisfazione, innescando un Liqvidd Stickk di Black Flagg su una testina shaky head e facendola saltellare sul fondo in modo molto frenetico. Come colorazioni il bianco su tutte e il rosso sono ottime colorazioni.

Con questo mi sembra di avervi detto tutto, ora non vi resta che trovare un laghetto in cui siano immessi gli Striped bass e provare a cimentarvi con questo nuovo predatore che vi stupirà per l'incredibile forza che sa sprigionare in fase di combattimento e anche per la bellezza della livrea e la tecnicità e spettacolarità della sua pesca.

 


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