Tecniche

Nuove frontiere della traina al Dentice

Di Saverio Rosa pubblicato il 23/04/11

Nuove attrezzature e nuove concezioni

Il pescatore sportivo che ci cimenta nella pesca in mare dalla barca, in questi ultimi anni ha visto aumentare notevolmente il numero delle tecniche e delle attrezzature volte ad insidiare quelle specie che solitamente erano catturate solo con le classiche discipline del bollentino, traina costiera e drifting.

L' oriente ci ha mostrato che tecniche sconosciute fino a pochi anni fa come il Verticall jigging, il kabura fisching,l’ inchiku ecc.., possono regalare delle splendide catture anche senza doversi impegnare nella spasmodica ricerca dell' esca viva o nell' acquisto di kg e kg di sardine congelate. La conseguente e inevitabile spaccatura nel mondo dei pescasportivi  marittimi vede su un fronte i pionieri e gli innovativi che credono ciecamente i queste nuove tecniche made in japan al punto da privilegiarle rispetto a quelle classiche, mentre sull' altro fronte trova  gli irremovibili che, fortemente dubbiosi verso queste nuove frontiere dell' artificiale nipponico, rimangono saldamente ancorati alla storicità delle traina con piombo guardiano.

Bisogna dire che entrambi questi atteggiamenti non rispecchiano quello che dovrebbe essere il giusto approccio pseudoscientifico del pescsportivo che è sempre alla ricerca del perfezionamento della sua tecnica.

Una terza categoria di pescatori, dalle visioni decisamente più ampie, non ha completamente bocciato le nuove tecniche ,ma si è adoperata a cercare di capire come queste, abbinate alle nostre storiche discipline, possano migliorare ulteriormente la nostra azione di pesca.

Senza dubbio l' universo del verticall ci ha messo a disposizione degli strumenti che possiedono delle proprietà tecniche anche superiori a quelle riscontrabili nelle attrezzature classiche…quindi adesso non resta che capire come abbinarle alle nostre storiche discipline.

 LE ATTREZZATURE ‘’trainajigging’’

Siamo andati a pescare a traina inserendo, nella nostra sacca, degli strumenti che non dovrebbero per così dire appartenere al mondo della traina, ma che si sono comportati egregiamente fino al punto da convincerci ad usarli anche nelle battute future.

Sfogliando cataloghi dei principali importatori, costruttori e distributori di attrezzature, ci siamo soffermati su i prodotti della linea Rapture commercializzati dall' azienda Trabucco. Abbiamo scelto quelli che secondo noi erano gli attrezzi più adatti alla nostra giornata di traina-jigging.

La scelta definitiva è caduta su una Ocean Vib con max drag 10 kg che,nella sua lunghezza di 210cm, rappresenta il perfetto strumento che stavamo cercando. La canna risulta montata con fuji alconite e ciò ci permetterà di utilizzare trecciati sottili senza andare in contro a problemi di usura degli anelli.

Ad una canna che si contraddistingue per leggerezza, abbiamo dovuto abbinare un mulinello che risultasse di peso ridotto ma al tempo stesso potente, maneggevole e con la doppia velocità. il modello SEA LION con frizione a leva della Maxel possiede tutti questi requisiti ed è per questo che, senza esitare, lo abbiamo montato sulla  Ocean Vib.

 FILI AMI E TERMINALI

Imbobineremo il nostro Maxel con un trecciato dello 0,28 con carico di rottura intorno alle 38lbs e avremo premura di unire 20 metri di monofilo dello 0,50 100% fc al nostro trecciato utilizzando uno dei nodi che solitamente vengono impiegati nel verticall jigging. Una volta eseguito il nodo di unione fluorocarbon-trecciato, non taglieremo lo spezzoncino in eccedenza del trecciato ,ma lo utilizzeremo per creare una piccola asola alla quale andremo poi a fissare il moschettone collegato al bracciolo del piombo guardiano.

Il nostro terminale sarà costruito posizionando 2 ami della misura 6/0 e 4/0 (abbiamo impiegato la serie 11507 della Trabucco AKURA).Porremo particolare attenzione affinché l'amo trainante mobile risulti particolarmente difficoltoso da far scorrere. Per ottenere questa poca mobilità del trainante ci siamo avvalsi di un tubetto siliconico trasparente dello 0,8 che, dopo esser stato posizionato in modo da cingere contemporaneamente il gambo dell'amo e il monofilo dello 0,50, è stato ulteriormente fissato e stretto mediante 10 spire di filo di nylon ben avvolte e serrate.

Il primo amo sarà quindi mobile, ma opporrà una notevole resistenza allo scorrimento...malizia che ci darà qualche chance in più nella fase di allamatura della preda.

 

IL PIOMBO GUARDIANO

La scelta della grammatura adatta per il nostro piombo guardiano oscillerà tra i 300 e i 750grammi in funzione di profondità, correnti, velocità di traina e spessore di trecciato impiegato. Indicativamente, ci limiteremo a dire che, pescando con uno 0,28 su un fondale dai 25 ai 40 metri dove non risultano particolari correnti e procedendo ad una velocità di circa un nodo, la grammatura di piombo adatta, sarà di 500 grammi.

Costruiremo il nostro ''terminale guardiano'' legando ai 2 capi di uno spezzone dello 0,40(1,5 metri di lunghezza), una girella a moschettone da un lato e un moschettone sgancio rapido del tipo utilizzati solitamente nel surf casting (Abbiamo usato il LEAD QUICK LINK nella misura L della ditta Trabucco)dall’ altro.

Ovviamente la girella a moschettone verrà agganciata al piombo mentre il LEAD QUICK LINK verrà attaccato alla piccola asola che avremo preventivamente creato nel punto del nodo di giunzione tra trecciato e fluorocarbon dello 0,50.

 

CALIBRARE LO STRIKE

La calibrazione del punto di strike è di vitale importanza per l'ottima riuscita dei combattimenti. Prima di tutto bisogna tener ben presente che solo mulinelli con frizione a leva appartenenti a una fascia qualitativa alta, ci permetteranno di effettuare questa operazione con il massimo dell’ accuratezza e sicurezza. Capita infatti che, utilizzando strumenti scadenti, ci si trova ad avere a che fare con una frizione che si stara durante le fasi del combattimento fino ad arrivare al punto in cui non si possiede più la sicurezza dell’ effettivo carico di strike preimpostato. E' facile intuire i pericoli di rottura che ne derivano. Il modello SEA LION che abbiamo scelto per la nostra battuta di pesca si contraddistingue proprio per l' incredibile mantenimento e accuratezza del livello calibrativo della frizione oltre che per una notevole potenza, maneggevolezza e leggerezza.

Poiché stiamo impiegando attrezzatura relativamente leggere, abbiamo deciso di tarare la leva da combattimento affinché il punto di strike risulti essere a 3,0kg... Dentici anche di 6/8 kg si gestiscono nel massimo della sicurezza e divertimento con una taratura strike tra i 2 e i 3 kg.

 

PER ESCA LA SEPPIA VIVA…INNESCHI E ‘’TRUCCHI DEL MESTIERE ’’

La seppia è indubbiamente una delle esche più catturanti quando si tratta di traina al dentice...la sua catturabilità è superata solo dal calamaro che però, troppo spesso, risulta di difficile reperimento.

Se è vero che la seppia è micidiale, è altrettanto vero che, senza un corretto innesco e senza qualche piccolo ‘’trucchetto del mestiere’’, la nostra esca potrebbe non vedere ottimizzata la sua naturale capicità di stimolare gli appetiti dei pinnuti predatori.

Due sono gli aspetti fondamentali da tener presenti quando si procede alla preparazione del nostro cefalopode: Per prima cosa, dobbiamo eseguire un innesco a regola d'arte e questa operazione si concretizzerà nel fare in modo che, l'amo trainante, trafigga l'esca dal basso verso l'alto(in senso ventro-dorsale) e che in questa fase, il corpo dell’ amo si trovi ad attraversare completamente la struttura ossea interna apicale del mollusco. Questa operazione consentirà una navigabilità eccellente anche dopo un' ora di traina.

Per secondo, è buona norma, quando si sceglie la seppia per esca, provvedere preventivamente a tingere, con uno smalto opaco bianco, l'amo terminale della nostra lenza. Questo amo sarà quello che dovremo far passare attraverso il sifone per poi sistemarlo tra i candidi tentacoli del vitale cefalopode. Un amo di colore bianco si nasconde molto meglio nel ciuffo tentacolare rispetto ad un amo che mantiene il suo colore lucente originario. Questo secondo piccolo accorgimento ci permetterà di ottimizzare l'attrattività dell'esca anche nelle giornate in cui i dentici risultano essere particolarmente svogliati all'abboccata.

 IN PESCA

Dopo aver innescato accuratamente la nostra seppia viva e dopo averla calata verso il fondale, provvederemo a impostare la nostra velocità di traina intorno a 1/1,5 nodi.

E' esattamente da questo momento in poi che riusciremo ad apprezzare le caratteristiche dell' insolita attrezzatura che abbiamo scelto. La percezione di un incredibile sensibilità e maneggevolezza è praticamente immediata. Le caratteristiche della canna da verticall ci permettono di percepire con incredibile precisione tutto quello che sta accadendo al nostro piombo guardiano e alla nostra esca. I più piccoli sfregamenti del piombo sul fondo, verranno prontamente segnalati sul cimino e questo ci permetterà di minimizzare i rischi di incaglio.
Gli strumenti che abbiamo in mano sono incredibilmente leggeri e si prospetta la possibilità di affrontare l' intera battuta di traina impugnandoli senza usare portacanne. Lasciando il portacanne da parte e tenendo gli attrezzi in mano saremo sempre prontissimi a percepire anche  le piccole mangiate di giovani dentici e fameliche tanute, che strappando i tentacoli alla nostra esca, la renderebbero meno catturante. Non accorgersi di avere in acqua un esca imperfetta, si traduce in un incredibile perdita di tempo nell' impossibilità di avere uno strike. Piccoli movimenti del cimino ci avvertiranno ogni qual volta sarà necessario controllare l' esca riuscendo così a trainare sempre un boccone perfetto agli occhi delle nostre prede.

La gestione del quantitativo di lenza in mare risulterà molto facilitata quando in mano abbiamo un mulinello che risponde alla perfezione ai gravosi impegni di recupero che l'uso del piombo guardiano gli impone. La doppia velocità minimezzerà i tempi e le impugnature ergonomiche, proprie dei mulinelli nati per il jigging, contribuiranno a rendere la gestione della profondità decisamente più piacevole.

‘’PESCE IN CANNA ’’

Quando finalmente il dentice ci avverte della sua presenza, è in quel momento che le attrezzature scelte danno il meglio di se. La percezione delle toccate è immediata. Grazie alla sensibilità dello strumento siamo in grado di gestire al meglio la situazione...Capiremo con esattezza se è il momento di ferrare, di cedere filo, o di provare a rallentare l'andatura di traina...Le caratteristiche della canna da jig ci permettono di ferrare anche pesci da meno di un kg che, con attrezzature da traina classica, avrebbero la meglio riuscendo a portarci via l'esca senza che ci venisse data la possibilità di capire qaul' è il momento giusto per ferrare.Il divertimento nella gestione del pesce e nel combattimento impugnando delle attrezzature da jig a traina è davvero incredibile. Lo strumento che fino a pochi attimi prima si era contraddistinto per leggerezza e sensibilità, adesso si comporta alla perfezione alle prese con le partenze e corse verso il fondo del predatore allamato. La riserva di potenza nella canna che abbiamo scelto è notevole e questa caratteristica ci permette di gestire il tutto nel massimo del divertimento.

Con dentice ormai nel retino e soddisfatti delle nuove attrezzature, sarà difficile tornare ai ''vecchi santi''.


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