Itinerari Italia

Il Parco del Brenta, paradiso del Carpfishing

Di Antonio Pettenuzzo pubblicato il 29/04/09

Un lago che si trova nella provincia di Padova, tra le campagne verdi del nord est a Fontaniva… Ex cava di estrazione di ghiaia in disuso dal 1985/86, ha visto le prime immissioni di carpe qualche anno più tardi a seguito di normative e leggi che obbligavano i proprietari di cave a rilasciare pesce autoctono in quantità proporzionata alla grandezza dell’invaso. Al tempo il pesce più a buon mercato erano proprio le carpe che quindi erano la prima scelta per sopperire a quest’obbligo …

Oltre alle immissioni controllate c’erano anche i pescatori locali che catturavano pesci dai fiumi vicini e li rilasciavano nei bacini artificiali. Questo perché 25 anni fa la pesca era vista come un mezzo di sostentamento molto importante e sapere di avere una buona quantità di pesci in luoghi abbastanza ristretti (e magari dietro casa) era una sicurezza non trascurabile per avere sempre qualcosa di fresco da mangiare! Il lago si estende su una superficie di circa 145.000mq e ha un perimetro di 3km quasi tutti percorribili in macchina. 22 postazioni sono il compromesso ideale per accontentare i pescatori che vengono a farci visita, per non essere magari troppo lontani dagli amici che sono sulla postazione di fianco,  ma non troppo vicini per intralciarsi nell’azione di pesca.  Il fondale è praticamente tutto ghiaioso con secche, plateau, risalite, strade sommerse, legnaie, canneti e chi più ne ha più ne metta! …le postazioni sono tutte produttive se si pesca in un determinato modo e con gli accorgimenti giusti. La pasturazione non dovrà essere troppo abbondante perché il pesce ha capito ormai come “funziona” e sulla troppa pastura, raramente si ferma. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico dell’attrezzatura e dei montaggi consiglio canne da massimo 3lb e mulinelli modesti. La massima distanza dove si andrà a pescare raramente supera i 90 metri, ne consegue che non si necessita di mulinelli con capacità esagerate o di monofili e  trecciati  troppo potenti. Un buon 0,30 ci consentirà di pescare al meglio, di goderci il pesce e di raggiungere al lancio quello spot magari 5 metri più distante di dove saremmo arrivati con uno 0,35! Un terminale ben fatto e perfetto dal punto di vista costruttivo sarà essenziale per ingannare le ormai astute amiche pinnute! ….come abbiamo visto nell’ultimo DVD del grande Roberto ogni particolare può fare la differenza per raggiungere l’obbiettivo finale, una bella 20kg! Io personalmente al Parco (vista la limpidezza delle acque e del fondale ghiaioso) uso sempre un buon D-Rig in fluorcarbon con amo del 4 o 6. La lunghezza sarà superiore a quella che usiamo di solito in altri laghi, anche oltre i 30cm. Nota dolente, le esche! Boilies di piccolo diametro sono essenziali per avere successo! 11, 14 o 18mm al massimo fanno proprio al caso nostro in quanto le carpe sono troppo sospettose nel vedere in acqua una “boccia” di grandi dimensioni! Il caro e vecchio mais è un’alternativa che soprattutto nei periodi caldi risolve molte situazioni difficili! Calare a un metro dalla riva due chicchi di mais intervallati da un pezzo di foam giallo galleggiante e uno stick con pellet, fioccato e un po’ di pastoncino è una soluzione vincente in molti casi. Pasturazione è la parola chiave per il carpfishing…  questa fa la differenza tra una sessione da dimenticare e una memorabile! Ricordo ancora parecchi anni fa la prima pescata al Parco con il grande amico Andrea Zanchin nella quale ci capitò la postazione 15 per 3 giorni… non appena trovato il giusto metodo di pasturazione furono partenze a ripetizione! Fioccato, pellet, method, sacchettino, stringer o stick vanno tutti bene, dipende solo da che tipo di pesca dobbiamo o vogliamo fare! Se si ricerca il grande colpo ci si affida a un singolo sacchettino di pellet con qualche boilies spezzettata al suo interno, se invece ci si voule rompere le braccia method e fioccato sono la scelta giusta! Nella maggior parte dei casi una pasturazione a pochi metri da riva con palle di fioccato sapientemente bagnato e magari con l’aggiunta di melassa, csl o aminoacidi vari bastano e avanzano per richiamare il pesce nella nostra zona d’interesse! Al Parco è consentito l’uso del Barchino radiocomandato (con il massimo buonsenso e moderazione possibile!) che ci agevola non poco nell’azione di pesca: sapere di aver calato l’innesco sopra ad un buon letto di pastura, come dire “rallegra l’attesa”! La popolazione di ciprinidi al Parco è veramente notevole, con una punta massima fatta registrare lo scorso dicembre durante un enduro sulla postazione numero 20: una specchi di 26,8kg!!! Un pesce già conosciuto ma con un livello di crescita impressionante dovuto sicuramente sia alla qualità dell’acqua sia allo stato di ottima salute in cui si trova! Altro fatto che molti hanno constatato è il livello di crescita delle Regine che fino a qualche anno fa si catturavano a pesi modesti (7/8kg) e che oggi vengono catturate a 16/18 kg! …la Regina da 20 deve ancora arrivare, ma sono sicuro che è solo questione di tempo!!!

www.parcodelbrenta.com


FacebookTwitterGoogle+Invia per email

Collabora


Ti potrebbero interessare anche: