Tecniche

Pesce Serra: un avversario temuto... ed amato!

Di Saverio Rosa pubblicato il 01/05/10

“Pomatomus Saltator” … Un nome che apparentemente non dirà niente a molti di noi…
Specie pressoché sconosciuta in Italia fino a circa una quindicina di anni fa, si è guadagnata, negli ultimi anni, il ruolo di protagonista di molte battute di pesca sportiva.

Stiamo parlando di uno dei rappresentanti più conosciuti della famiglia delle Seriole… L’amato e temuto pesce SERRA.
Amato da tutti i pescatori sportivi che vedono in questo pinnuto un valido avversario con cui confrontarsi in uscite di traina costiera all’insegna di combattimenti spettacolari… e temuto da tutti i pescatori di canna da riva e surf casting che spesso si vedono derubati della preda che hanno in canna, da fulminee incursioni di questi temibili predatori che,attirati dal movimento e dal campo magnetico del pesce rimasto all’amo del surfcaster,non si peritano a colpire voracemente la malcapitata mormora,sarago o orata… Il colpo è veloce, implacabile e netto… la dentatura affilatissima… questa perfetta macchina di morte lascia poco scampo al pesce e al pescatore che si dovrà accontentare di tirar su soltanto una parte mozzata, generalmente la testa, della sua preda.

Nonostante i malcontenti che taluni incontri possono generare, il pesce Serra, negli ultimi anni, si è conquistato il rispetto dei pescatori sportivi che lo apprezzano e lo ricercano durante le proprie battute di pesca.

Dove possiamo insidiare il SERRA: Abitudini e Habitat

Habitat
Benché si tratti di una specie tropicale, il pesce serra rappresenta un perfetto esempio di eccellente adattabilità a quasi tutte le condizioni ambientali. Lo ritroviamo praticamente in tutti gli ambienti e fondali… staziona in zone con fondi sabbiosi e li si comporta da grufolatore cibandoci sia di animali morti che trova sul fondo sia di crostacei nascosti nell’ ambiente bentonico. Alterna l’attività grufolatoria con momenti di caccia attiva in cui si ciba di altri pesci che, ignari, si aggirano tra le dune sottomarine. L’incontro con il Serra è molto frequente anche in ambienti portuali dove caccia sia nelle ore notturne che diurne… E’ un pesce che è presente lungo le coste con scogliere a picco (sia artificiali che naturali), ma anche in lagune, foci  e addirittura all’interno dei corsi fluviali, cosa che è resa possibile grazie alle sue doti di organismo eurialino (organismo che riesce a compensare perfettamente i diversi livelli di salinità delle acque).
L’attività predatoria del pesace serra si espleta in tutto l’arco delle 24 ore… sia di giorno che di notte con dei picchi di iperattività durante le ore del tramonto e dell’alba.

Mesi e periodi
E’ principalmente presente lungo le nostre coste durante i mesi estivi… è in questo periodo infatti che il suo metabolismo raggiunge il massimo livello di efficienza in funzione della riproduzione e sarà proprio questo eccesso di attività che lo porterà ad aumentare la sua necessità di cibo, elemento che giocherà a favore di tutti i pescatori che decideranno di cimentarsi nelle discipline volte alla sua cattura. Durante i mesi invernali si allontana dalla costa compiendo delle vere e proprie migrazioni verso batimetriche più profonde… e sarà quindi per noi pressoché impossibile andarlo ad insidiare tra gennaio e maggio.

Taglia e abitudini
Il pesce serra puo’ raggiungere pesi fino a 12 kg… Gli esemplari fino al chilo di grandezza hanno abitudine gregarie; sono soliti stazionare i branchi, anche molto numerosi. I serra di dimensioni più considerevoli prediligono una vita solitaria.

Cosa mangia: cosa dobbiamo mettere all’amo?

Il pesce serra, proprio a causa della sua naturale voracità, è un pesce che non disdegna quasi nessuna esca viva (ECCEZION FATTA PER ESCHE VERMIFORMI), morta o artificiale:

Esche da impiegare dalla riva:
Nella pesca dalla spiaggia a fondo e all’interno dei porti,risultano incredibilmente catturanti i cefali (8/10cm), salpe (8/10cm), anguille,occhiate (anche se poco longeve una volta innescate) e sparli.
Se non riusciremo a reperire delle esche vive, sfruttando le abitudine necrofagiche del Serra, potremo utilizzare sardine o acciughe morte… ottenendo risultati soddisfacenti  soprattutto durante le ore notturne.

esche da impiegare a traina costiera:
Nella pesca a traina si ottengono ottimi risultati innescando cefali(anche disposti a trenino) sugarelli e aguglie.
Esche morte: nella traina risulta ottimo l’utilizzo di gronghi di sabbia (quindi di colorazione biancastra) di misura compresa tra i 10 e i 20 cm… i gronghetti dovranno essere preventivamente preparati ad arte con l’ausilio di palette e derive in piombo che ne miglioreranno l’assetto di navigazione in pesca. Un’ altra ottima esca è l’aguglia morta che verrà innescata con le stesse modalità di innesco utilizzate per l’aguglia viva.
Esche artificiali: essendo territoriale e vorace al tempo stesso,il serra attacca praticamente tutte le esche artificiali… Risultano comunque maggiormente catturanti gli artificiali a ‘’pinocchietto’’ quindi snodate… meglio se a forma di aguglia.

 

Tecniche e modalità di pesca:

Traina costiera con il vivo.
La traina costiera con il vivo volta ad insidiare il pesce Serra viene effettuata con attrezzature medio/leggere… canne con libragli compresi tra le 8 e le 16lbs. Perfette le stand-up che permettono di gestire al meglio il combattimento mantenendo sempre una buona riserva di potenza volta a fronteggiare le improvvise ripartenze degli esemplari più combattivi.
Anche i mulinelli dovranno essere dimensionati in relazione delle canne utilizzate… quindi ottimi dei 12 lbs a leva come gli Okuma o gli Omoto. Una “marcia in più” nella pesca al pesce serra è rappresentata dall’ impiego di mulinelli a doppia velocità. Sarà questa caratteristica che ci permetterà di mantenere sempre la lenza in tesa durante tutto il combattimento,soprattutto nei momenti in cui il pesce serra compierà,nel tentatativo di liberarsi dall’amo,i suoi classici e spettacolari salti fuori dall’ acqua…e sarà proprio in questi momenti che,inserendo prontamente la velocità di recupero maggiore,potremo riuscire a minimizzare il tempo in cui la lenza rimarrà in bando a seguito del salto.
Costruzione della lenza per la traina:Nella costruzione della lenza per andare ad insidiare il Serra a traina con esca naturale è assolutamente obbligatorio l’uso del cavetto d’acciaio… in zone dove i pesci non superano i 5/6 kg di peso sarà sufficiente utilizzare un cavetto termosaltante da 15/18 lbs che eviterà il taglio della lenza da parte dell’affilata dentatura della Seriola. Sul nostro cavetto 15/18lbs andremo a montare 2 ami: un trainante parzialmente scorrevole del 2/0 e un pescante fisso del 3/0. Il terminale sarà costituito da un fluorocarbonio dello 0,45 lungo 15 metri.
Velocità: la velocità di traina varia da 1,5 a 3 nodi in relazione della grandezza, tipologia e resistenza dell’esca impiegata.
Affondabilità: i pesci serra cacciano indistintamente in tutta la colonna d’acqua,quindi risulterà indispensabile cercare di capire se il Serra,in quel particolare momento della giornata,espleta la sua attività di predazione in superficie o sul fondo. Nel secondo caso, l’ausilio di un piombo guardiano ottimizzerà l’azione di pesca.

Pesca dalla riva
Sia che si decida di andare ad insidiare il serra con la tecnica del surfcasting che con la pesca dal molo,la costruzione dei terminali sarà molto simile.
Un Long-arm classic sarà perfetto per il nostro scopo.
Monteremo un piombo scorrevole dagli 80 ai 150 grammi che andrà a battuta su un salvanodo a protezione di una girella classica calibrata (sarà sufficiente un libraggio di 25 lbs). Alla girella attaccheremo un terminale da 120 cm di fluorocarbonio dello 0,27/0,30 se si pesca in notturna o 0,22/0,25 se si pesca in diurna. Un unico amo del 1/0 montato su una quindicina di cm di cavetto 12 lbs chiuderà la nostra lenza.
La montatura sopra descritta potrà essere utilizzata sia con esca viva che con esca morta, ricordandosi,nel secondo caso,di consolidare l’innesco della sardina con qualche giro di filo elastico.

Serra in tavola
Le carni del pesce serra sono considerate di ottima qualità specie se consumate fresche.
Innumerevoli sono le ricette che lo vedono protagonista…Si va dal sushi in cui il nostro pesce viene accuratamente sfilettato selezionando la parte dorsale dell’ animale per poi essere servito in tavola senza alcuna cottura accompagnato da olio extravergine di oliva,scaglie di grana padano e limone,per arrivare a piatti più complessi ed elaborati come cartoccio di serra con verdure,serra al forno con arancia,serra la forno con patate…e molto altro ancora.
I filetti del pesce serra risultano inoltre ottimi per la preparazioni di salse da crostini.
Le sacche ovariche del serra femmina vengono accuratamente svuotate dagli chef per la preparazione di piatti a base di bottarga di serra.


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