Tecniche

Piccole battute invernali

Di Roberto Granata pubblicato il 22/11/09

Accade abbastanza spesso che il lavoro, gli impegni familiari e la vita troppo frenetica che a volte siamo costretti a subire, ci impediscano di godere del nostro sport preferito, ossia la pesca.

Nei mesi autunno-invernali (dal passaggio all’ora solare fino a Marzo, all’incirca) ci si mettono anche le minori ore di luce, quasi volessero impedirci anche qualche breve e furtiva pescata del dopolavoro, quelle “sveltine” che a volte compiono il miracolo, regalandoci catture tanto da brivido quanto impensate. Ma, se togliamo il termine impensate e ci mettiamo invece a far lavorare il cervello, scopriamo invece che queste uscite brevi hanno un eccellente denominatore comune: il tramonto. Nelle giornate più corte del periodo descritto diventa difficile un’uscita anche per chi ha un fiume dietro casa, ma nelle altre il colpaccio si può tentare. Occorre anche ricordare che in questi ultimi anni, con l’arrivo di alcune specie alloctone la pesca può essere protratta con profitto anche ben oltre gli ultimi “canonici” raggi del sole. Alla luce di tutto ciò, è comunque basilare agire con furbizia perché, visto il limitato tempo di azione, lo sbagliare spot, il dimenticare quell’artificiale magico che in analoghe situazioni ha fatto follie o, comunque, commettere qualche piccolo errore, significa tornare a casa sicuri di aver compromesso quel già poco tempo a disposizione che purtroppo avevamo .

Ecco quindi una serie di consigli in proposito. Alcuni di loro sono validi, logicamente, anche per battute più lunghe, mentre altri sono da tenere presenti in modo particolare nei frangenti in oggetto.

 

LUCCIO

Gli orari attorno al tramonto sono validi per la ricerca dell’esocide, in quanto l’acqua ha temperature meno proibitive a meno di trovarci già in un periodo molto freddo. Gli artificiali a forma di pesce sono senz’altro da preferire, considerando anche che, dati i motivi sulla temperatura dell’acqua appena detti e l’indole del luccio, gli attacchi in prossimità del tramonto si intensificano di certo, e la maggioranza di loro saranno portati per l’istinto della fame. Tuttavia, in caso di temperature (soprattutto quella dell’acqua) oltre la media stagionale, l’uso di artificiali provocanti altri stimoli (rotanti, ondulanti, ecc.) non è di certo precluso. Tali temperature, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, sono riscontrabili più facilmente nei periodi perturbati, dove l’escursione termica giorno-notte è minore rispetto ai periodi sereni, che nella stagione in oggetto significano spesso gelate e/o venti freddi.

 

LUCIOPERCA

Secondo me ci troviamo di fronte al non plus ultra per le nostre “scappatelle” del dopolavoro. Questo per i seguenti motivi: 1) Da buon pesce alloctono è catturabile in orari più avanzati rispetto agli autoctoni, fino a ben oltre il tramonto. Il momento topico si ravvisa comunque agli ultimissimi bagliori crepuscolari, all’incirca mezz’ora dopo (indicativamente) da quando cessiamo di norma le ostilità con gli autoctoni. 2) Nei periodi freddi, ma veramente freddi, dove con gli altri predatori (escluso un poco l’aspio) non ci troviamo certo nelle migliori condizioni di cattura, con la lucioperca ci possiamo davvero divertire, con l’ulteriore vantaggio di incocciare più facilmente in soggetti di taglia elevata. I giganti della specie, che in altri periodi lasciavano di norma il posto a soggetti di piccola o media taglia (divertenti fin che vogliamo, catturabili magari in serie, ma dalle dimensioni tutt’altro che eclatanti) sono ora alla nostra portata, anche quando il freddo pungente fa di tutto per farci desistere. Ma chi osa trova in Dicembre e Gennaio due mesi d’oro per la ricerca del bestione.

3) Gli attacchi ai nostri artificiali, nel periodo in oggetto, sono sovente portati con decisione. Si tratta di un vantaggio non da poco, in quanto la percentuale di slamature si riduce sensibilmente e le snervanti tocche che questo percide sferzava in ripetizione, anche durante il medesimo recupero, sono ora ridotte, a favore di attacchi, appunto, che somigliano a quelli di un pesce “normale”. Nonostante ciò è consigliabile una decisa ferrata, visto il suo apparato boccale molto coriaceo, assieme ad un recupero lento, con frequenti stop and go, a contatto col fondo. Questo contatto andrà mantenuto, anche se meno ostinatamente, nei frequenti casi di ricerca in acque basse dove, nonostante la stagione e le conseguenti temperature dell’acqua, i grossi esemplari si portano spesso per le loro attività predatorie. Uno spot su tutti? La fine delle buche, prima dei raschi, guarda caso luogo di passaggio di potenziali prede.

 

CAVEDANO

Da buon autoctono, nonché onnivoro ed assai furbacchione, il nostro ciprinide non compare di certo ai primi posti nella lista delle “catture di rapina” effettuate nei tramonti autunno-invernali. Tuttavia qualche esemplare, spesso di taglia, è insidiabile con discreto profitto nelle lente lame d’acqua dei fiumi e nei rigiri delle massicciate. Nelle rogge gli invasi delle briglie non sono certo da scartare ma, per tutto quanto detto finora, l’accorgimento più importante consiste nel cercarlo in punti delle acque decisamente più calme rispetto ai nostri tentativi nella stagione calda.

 

SILURO

Ecco una grande (in tutti i sensi) sorpresa dalle brevi pescatine in oggetto: il siluro. E’ vero che nella stagione calda gli attacchi sono enormemente più numerosi, ma di questo periodo potremmo trovarci inaspettatamente ad ingaggiare un tiro alla fune con qualche buon soggetto. La chiave di svolta sta, manco a dirlo, nel modo di ricerca. Spesso, troppo abituati a pensare al siluro come ad un vorace predatore, ci scordiamo che col freddo pure lui è costretto a “rallentare” tutto. Ed allora rallentiamo anche la nostra azione di pesca! Grossi shad siliconici, voluminosi Jig anche con qualche appendice (leggi trailers) e roba simile, che producono vibrazioni adescanti e non troppo fastidiose anche a bassa velocità, sono l’arma vincente per qualche sorpresa “fuori stagione”, non numerose ma a volte più che appaganti in termini di taglia.

 

PER CONCLUDERE . . .

Abbiamo visto come un’oretta scarsa a nostra disposizione può rivelarsi magnifica. In fondo, non dobbiamo scegliere tra tutto ciò e la TV? Io non ho dubbi.


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