Prodotti

Prodotti usati in Madagascar nel 2009

Di Simone Bini pubblicato il 24/08/09

per info pesca in Madagascar www.fishingparadise.it scrivere a Gionata

Durante l’ultima spedizione che ho effettuato in Madagascar, e più precisamente sull’isola di Noesy Be, abbiamo utilizzato vari prodotti che si caratterizzavano per un elevato standard qualitativo.

In queste zone, è sempre opportuno utilizzare attrezzature da pesca di qualità, viste le dimensioni delle specie ittiche che andiamo ad insidiare.

Prima di partire, mi sono recato a Ferrara dove il giornalista di settore Alessandro Righini, profondo conoscitore di queste zone del Madagascar, gentilmente mi ha illustrato alcuni suoi calamenti per ricercare grossi predatori.

Prima della partenza, ho preparato accuratamente tutti i terminali e le esche seguendo alcuni consigli e cercando di utilizzare i prodotti che ci sono stati forniti da alcune aziende del settore.

Ringrazio pubblicamente le aziende Tubertini, Colmic, Italcanna, Blue Springs e Pure Fishing che ci hanno dotato di tutto il materiale necessario.

Tutti gli appassionati che decidono di regalarsi una vacanza di pesca in queste zone, devono sempre portarsi tutte le attrezzature perché può capitare che i centri di pesca ne siano sprovvisti.

Questo può comportare alcune problematiche al momento dell’arrivo in aeroporto, visto che il peso del bagaglio per ogni singolo passeggero è di circa venti chilogrammi.

Sappiamo che per queste sessioni di pesca all’estero, le attrezzature sono sempre molte e quindi onde evitare spiacevoli inconvenienti al momento della pesatura dei bagagli, consiglio di controllare accuratamente il peso prima di dover pagare eccessivi sovrappesi.

Negli ultimi anni con l’avvento di nuove tecniche come ad esempio il vertical jigging, il peso del bagaglio è diventato un vero problema, visto che queste esche di metallo raggiungono un peso considerevole.

Chiedo gentilmente alle compagnie aeree di affrontare questo problema cercando di offrire agli appassionati la possibilità di poter trasportare un peso maggiore di quello consentito.

Quando viene organizzata una vacanza di pesca all’estero, vi consiglio di verificare la serietà del tour operator perché spesso capita che giunti a destinazione si possano verificare spiacevoli inconvenienti con le imbarcazioni e con le guide di pesca.

E da qui, in compagnia degli amici Gionata Paolicchi e Roberto Ripamonti nasce il sito internet www.fishingparadise.it per offrire gratuitamente  tutte le informazioni sei sette paradisi di pesca che abbiamo accuratamente selezionato per voi.

Per il vertical jigging abbiamo portato le canne della Yamashita, sulle quali sono stati installati i mulinelli Sargus della Penn International.

Come trecciato sui mulinelli abbiamo imbobinato il Super Bride ed il Fire Line della Berkley da 50 a 100 lb.

Il fuorocarbon utilizzato è il Seaguar della Colmic, Trilene della Berkley, l’Ande dell’Italcanna e l’ FC100 della Sun Line da 40 a 100 lb. Le esche impiegate, come potete vedere dalla foto, spaziano per forma, colore e grammatura.

Abbiamo osservato che in queste acque il rendimento è equo grazie alla grande quantità di specie ittiche presenti. Gli assist utilizzati sono i C’ultiva dal 7/0 al 10/0, gli Hyper Hook della Maria ed i Monster della Owner, che si caratterizzano per un’ottima qualità. Consiglio di osservare attentamente degli assist autocostruiti che possono essere utilizzati anche per la pesca delle grosse cernie e degli squali. Come potete osservare dalla foto, utilizzo un amo SJ-41della Owner sul quale applico un anellino spaccato collegato ad una girella da 400lb. In questo modo si viene a formare un assist estremamente affidabile con un ottima tenuta. Gli anellini e le girelle che utilizziamo devono essere di qualità per evitare eventuali rotture.

Per questa tecnica di pesca consiglio l’utilizzo dei guanti tecnici della Maria per evitare lesioni alle mani.

Per il drifting, che in queste acque risulta la tecnica sempre più redditizia, ho avuto il piacere di testare la nuova canna in edizione limitata,  Agabama di colore azzurro, realizzata da Gionata Paolicchi, che durante il combattimento di grossi esemplari è risultata vincente.

Questa canna da viaggio  in tre pezzi risulta molto comoda ai fini del trasporto e molto leggera e maneggevole sia nella pesca a spinning che nel drifting.

Tra le attrezzature da viaggio non possono mancare i cavi ed i monocavi d’acciaio di diversi libraggi, il cui impiego è indispensabile.

Sulle esche artificiali consiglio la sostituzione degli anellini spaccati e delle ancorine per ottenere una resistenza maggiore.

Le esche spaziano da grossi popper alle saponette, per concludere con esche più affondanti.

Nella traina abbiamo utilizzato le canne Diplomat dell’Italcanna in quattro pezzi con i mulinelli Gladiator 6/0.

Per questa tecnica utile risulta la cintura da combattimento con l’imbracatura dell’Italcanna, che consente di combattere grosse prede.

Le esche più redditizie sono i grossi Octopus ed i Mans ditribuiti da Colmic per insidiare un’ampia varietà di specie.

Infine abbiamo testato le potenzialità dei Kabura e degli Inchicu, i quali sono risultati ottimi per catturare piccole specie  che successivamente utilizzavamo come esca.

Quando deciderete di effettuare un viaggio, cercate di spaziare sulle tecniche di pesca  perché a seconda delle zone e dei periodi il rendimento può variare.

Auguro ad ognuno di voi di vivere le solite emozioni che io, Ighli, Gionata ed il mitico “Muso” abbiamo provato sull’isola di Noesy Be in Madagascar.

un grazie a www.italcanna.com

www.tubertini.it

www.colmic.it

www.globesnc.it

 

 

 


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