Tecniche

Quando il fiume fa scuola - La riqualificazione fluviale arriva tra i banchi

Di Luigi Colucci pubblicato il 01/05/12

Ho scritto e riscritto questo articolo in questi giorni diverse volte, poiché essendo a me caro l’argomento in questione non sono sicuro di riuscire a trovare le parole per descrivervi l’immane lavoro svolto e, al tempo stesso, trasmetterne appropriatamente il senso didattico divulgativo. Praticamente un’avventura… 

 

Scrivo queste righe per portarvi a conoscenza dell’evoluzione che un progetto di riqualificazione, come quello portato avanti dall’ Associazione Riqualificazione fiume Sele, possa divenire formazione scolastica!

Ho già parlato dell’ARS in un precedente articolo portando a conoscenza la gestione e le pesca che trovate qui

http://www.pescareonline.it/blog/p/fly_fishing_sul_sele_la_nascita_di_un_prestigioso_no_kill.htm 

ma stavolta è diverso, non parliamo di pesca ma del come la pesca possa produrre cultura e formazione nelle nuove generazioni e perché no, magari produrre nuovi appassionati pescatori a cui lasceremo in eredità i nostri maltrattati fiumi. 

 

Nei mesi di Marzo e Aprile le tante scuole del comprensorio che hanno aderito al progetto di visita guidata dell’incubatoio, trascorrono con i lori insegnati un paio di ore presso l’area attrezzata Tufaro, comune di Contursi terme (SA) dove è sito l’incubatoio.

Per migliorare le conoscenze e per mostrare alle nuove leve come funziona l’intero ecosistema fluviale sono state allestite accanto all’incubatoio due tende da campo di una trentina di metri quadri circa, dove è posto un acquario didattico, un proiettore, e dei cartelloni sul ciclo biologico delle trote mediterranee, il loro allevamento e la differenziazione fenotipica della specie sul territorio italiano.

Durante queste giornate, i bambini delle elementari e delle medie scoprono il significato pratico del progetto di riqualificazione, toccando con mano le vasche dell’incubatoio piene di avannotti di trota Mediterranea ottenute con le spremiture degli scorsi mesi.

 

ATTIVITA’ STANDARD SVOLTE PER CLASSE

 

Ore 9.00 – Arrivo, presentazione delle classi e divisione in gruppi.

 

Ore 9.10 – Lezione con cartelloni illustrati su: ecosistema fluviale, le specie ittiche, ciclo biologico delle trote mediterranee, allevamento e incubazione.

 

Ore 9.30 – Visita all’incubatoio, struttura, utilità del progetto.

 

Dalle 9.50 alle 10.50 – Proiezione filmati dei campionamenti, della spremitura e dell’incubazione

delle uova. Proiezione power point fotografici sulle basi dell’Entomologia degli insetti di acqua dolce, caratteristiche di ninfe, emergenti e imago. Riconoscimento degli insetti presenti nell’acquario didattico, domande di rito e relazione finale sulle nozioni espresse.

 

Ore 11.00 – Visita al fiume.

 

Ore 11.30 – Ricreazione, giochi e per tutti i bambini interessati mostra delle attrezzature da pesca, lancio con canne da mosca e costruzione artificiali.

 

Ore 12.00 – Rientro a scuola.

 

 

LAVORARE CON I PIU’ PICCOLI

 

Quando l’ARS mi illustrò il progetto con le scuole e mi chiese se volevo fare lezione a questi bambini su tutto ciò che riguarda il fiume, fui entusiasta e accettai subito. Al di là del mero piacere personale di avere a che fare con queste piccole menti assetate di conoscenza non avrei mai perso l’occasione di utilizzare le conoscenze maturate con la laurea e con le tante esperienze su campo per poter lasciare qualcosa di concreto a chi fruirà del fiume dopo di noi.

 

Arruolatomi volontario in questa stupenda avventura, in compagnia del responsabile dell’ incubatoio, Gerardo Formica, e di tanti altri ragazzi che ogni mattina in questi mesi sono presenti presso l’area attrezzata per controllare i bambini (specialmente quelli più vivaci), continuiamo in un lavoro che sta dando tante soddisfazioni.

 

Non avendo un lavoro fisso, e con i tempi che corrono nell’impossibilità di fare circa centocinquanta chilometri ogni giorno causa costi impazziti della benzina, sono rimasto alcune settimane a Contursi Terme ospite della famiglia Gallo, dal caro amico e grande pescatore Michele.

Alla mattina sveglia alle 7.30/8.00 caffè al volo al bar e via all’area attrezzata Tufaro per preparare il tutto con Gerardo e gli altri. Mentre loro allestono le tende io mi dirigo di corsa sul fiume, munito di stivali, rete per gli insetti acquatici e retino da farfalle per raccogliere quotidianamente quanto il fiume offre da mostrare con calma ai bambini durante la lezione.

Nell’impossibilità di mostrare agli scolari l’emozione della pesca catch and release, non potendo portarli a pesca e non avendo trote di taglia da fargli toccare e rilasciare, una mattina è balzata davanti ai miei occhi una farfalla…ed ecco l’illuminazione! Catturata e stabulata provvisoriamente in piastre da laboratorio che normalmente uso per detenere effimere, tricotteri e anfibi che poi mostro nelle lezioni, ne catturo una decina ogni giorno e a fine lezione, agli alunni che si sono mostrati più attenti e appassionati, dò l’ambito premio: una cavolaia, una vanessa o una macaone da liberare! Vi assicuro che la ressa e tanta e spesso le farfalle da liberare non bastano così mi tocca acchiapparne delle altre per far felici i bambini che voglio provare l’emozione del rilascio…il donare la libertà…il catch and release!

 

Le lezioni scorrono veloci, gli alunni sono per la maggioranza interessati e, a differenza degli adulti, non hanno paura di porre domande che potrebbero sembrare stupide, sono spontanei e questa è la cosa che più adoro delle lezioni. Le domande vertono su tutto, dal perché un tricottero faccia la casa con i ciottoli e un altro invece con la legna; oppure perché le uova di trota schiudono dopo 40 giorni, perché gli avannotti tendono a nascondersi l’uno sotto l’altro e molto altro ancora.

Al termine della giornata, quando tutto tace, quando le tende sono vuote e gli schiamazzi sono finiti, dopo aver sistemato tutto, aver smontato il proiettore, chiuso il PC e liberato gli insetti acquatici catturati che altrimenti morirebbero, torno a casa con Michele dove so che mi attende una bella cenetta preparata da sua mamma Caterina, una cuoca straordinaria della quale non scorderò mai la gentilezza ma soprattutto, gli spaghetti con la pancetta casereccia e gli asparagi appena raccolti.

Potrei raccontarvi ancora molto sulle lezioni, sulle escursioni in riva al fiume, sulla capacità che i bambini hanno di capire il ciclo della vita del loro fiume, di come sprecare o inquinare l’acqua significhi far scomparire gli insetti, e con essi i pesci che se ne nutrono, passando poi ai martin pescatori per arrivare alla Lontra e alla completa morte del fiume.

Sembra assurdo come la semplicità di alcuni concetti possa essere compresa facilmente da menti altrettanto semplici come quella di questi scolari, ma risulti totalmente incomprensibile alle menti dei grandi tecnici suddivisi tra imprenditoria e politica.


Chissà se un giorno queste nuove leve, ricoprendo le figure professionali dei loro predecessori  magari prima di chiudere completamente una centrale e lasciando a secco il fiume ripenseranno a queste giornate non commettendo più, i nostri stessi errori…

 

Io, Gerardo, Michele, tutti i ragazzi dell’ARS e tutti i 600 bambini delle scuole venuti sul fiume sin ora, abbiamo fiducia che il futuro sarà migliore.


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