Racconti

Quando maggio fa rima con foraggio

Di Articolo e fotografie di Marco Altamura pubblicato il 28/05/18

E’ quasi mezzogiorno di un sabato piovoso e cupo quando, dopo un corroborante aperitivo degustato in riva al lago , decido di fare quattro passi sul lungo viale che costeggia la battigia ; la brezza tesa non mi consente un’agevole visuale nel tentativo di scorgere qualche sagoma familiare dei soliti cavedani in perenne ricerca di cibo . Lo sguardo dopo un po’ diviene distratto , assente , mentre i pensieri della quotidianità assillano la  mente ; arrivo fino al gazebo , dico tra me e me , e dopo me ne torno a casa . La pioggia è di quelle che non infastidiscono , lieve e leggera , così non me ne curo fino a quando un particolare , per la maggioranza della gente assolutamente privo di interesse , colpisce la mia attenzione : due piccoli pescetti fuoriescono dall’acqua come impazziti incalzati da un pesce di mole che ha tutte le intenzioni di farli diventare il suo pasto . Subito prende forma l’idea che possa trattarsi di una Regina degli abissi , di un atto predatorio di quel super predatore di questi ambienti che risponde al nome di trota Lacustre . Riconosco la presenza del mio pesce preferito e velocemente raggiungo l’ abitazione dove consumo un pasto veloce e mi attivo per un’uscita di pesca proprio in quel  tratto di lago ; è probabile che se staziona un banco di piccoli pesci , ci siano più Lacustri invitate al banchetto . Va detto che durante l’arco della stagione affronto in due modi completamente diversi questo tipo di spinning al pregiato salmonide : per la pesca invernale ( la pesca apre il giorno 20 di dicembre ) utilizzo la mia fedele Inova di Rapture da mt 2,40 con potenza di lancio 20/50 grammi corredata dal mulinello Sharp 4000 di casa Trabucco caricato con monofilo di spessore mm 0,255 e come artificiale principe il minnow lipless Dexter sempre di Rapture ; in primavera , diciamo da aprile a fine giugno , preferisco utilizzare una canna più morbida come la Delsol sempre di Rapture da mt 2,44 con potenza di lancio 3/15 grammi alla quale abbino il mulinello SX-1 2000 di Rapture caricato con un trecciato di spessore mm 0,14 al quale connetto con un nodo Tony Pegna uno spezzone dell’ottimo fluorocarbon   XPS di Trabucco dello spessore mm 0,28 ; come artificiali utilizzo principalmente il Trouter ed il Delta Walker sempre dell’Azienda parmense . Ritengo la canna Delsol senza dubbio alcuno uno degli attrezzi più divertenti che io abbia mai utilizzato ; la sua azione parabolico-progressiva me la fa preferire quando non mi occorre utilizzare artificiali dal peso rilevante e l’uso del trecciato bilancia a meraviglia la sua morbidezza consentendomi ferrate sicure e combattimenti divertentissimi anche con pesci di mole . Giungo sullo spot verso le ore quattordici e trenta e la giornata coperta mi consente di pescare anche durante le ore solitamente più luminose senza problemi . Il vento teso mi consiglia di utilizzare da subito un’artificiale dal profilo molto aerodinamico e dall’assetto galleggiante come il Delta Walker colorazione Acciuga che con i suoi undici grammi di peso e dieci centimetri di lunghezza mi garantisce lanci lunghi e precisi . Il recupero “ sbacchettato “ mette in evidenza i fianchi argentei del minnow che nuota alla perfezione tra le onde negli strati superficiali dell’acqua ; acqua che alla misurazione segna otto  gradi centigradi,  temperatura perfetta per l’atto predatorio dei salmonidi . Questa tipologia di spinning leggero consente , unitamente alle trote di lago , di avere in canna  anche grossi cavedani che di tanto in tanto allietano l’attesa con emozionanti combattimenti con pesci che raggiungono fino ai  due chilogrammi di peso ; ben diverso tuttavia è l’attacco del salmonide che mette sempre a dura prova la qualità dell’intera combo , non consentendo alcun punto debole . I primi lanci verso il lago aperto non danno risultati apprezzabili , ma la costante presenza del banco di pesce foraggio mi invoglia ad insistere nel perlustrare la zona ; le Lacustri sono pesci pelagici che di conseguenza coprono grandi distanze nella ricerca di cibo e serve insistere laddove si localizza la presenza di minutaglia fino a far capitolare il predatore che , se presente in zona , non tarderà a manifestarsi spinto dalla sua innata e selvaggia aggressività . Talvolta questi super predatori ai vertici della catena alimentare manifestano una tale brutalità negli attacchi da farli apparire quasi ingenui : capita di avvistarne in una determinata zona e al primo lancio trovarseli già in canna , come se non aspettassero altro . Per contro,  una volta ferrati , manifestano la loro indole selvatica mettendo in campo tutta una serie di funamboliche evoluzioni fino a riguadagnare la libertà nella maggioranza dei casi . I lanci a coprire tutta la porzione di lago antistante vanno proprio ad interessare la zona occupata dal pesce foraggio , ma delle Lacustri non vi è nessuna traccia ; il luccichio dei fianchi argentei dei piccoli pesci può aver attratto anche qualche altro predatore , nella fattispecie persici reali e lucci , ma la situazione così promettente non produce nulla di fatto . Decido allora di perlustrare lo strato d’acqua più in profondità , visto che il Delta Walker ha un assetto galleggiante ed è efficace solamente nel primo metro sotto la superficie ; connetto al moschettone un Trouter con finitura Silver ed assetto affondante che con i suoi diciotto grammi di peso per 8,5 centimetri di lunghezza mi garantisce compattezza ed un’azione più in profondità ; gli faccio percorrere lo stesso tragitto proprio in mezzo al banco di pesciolini alternando al recupero lineare ancune jerkate che evidenziano i suoi fianchi argentati creando invitanti bagliori . Lancio e faccio affondare il minnow un paio di metri sotto la superficie e poi lo richiamo con il recupero descritto : niente . Eppure quell’attacco a cui ho assistito in mattinata era inequivocabilmente un atto predatorio di una Lacustre ! L’entusiasmo iniziale lentamente lascia il posto alla delusione ed alla possibilità di aver sbagliato valutazione ; eppure di Lacustri in trent’anni di questa pesca ne ho prese e viste tante , come è possibile che questa volta abbia preso un granchio ? Decido di resettare tutto e ricominciare da zero , affrontando lo spot con calma e razionalità ; se è vero come è vero che quel pesce che ha attaccato il foraggio era una trota , allora prima o poi deve tornare a cacciare in quella zona . Ritorno alla mia scelta iniziale , così sostituisco nuovamente il Trouter con il Delta Walker , e ricomincio ad effettuare una serie di lanci a raggiera verso il lago aperto ; il moto ondoso mi aiuta non poco ed esistono tutte le componenti positive per realizzare la cattura . Finalmente in uno dei recuperi effettuati in diagonale  rispetto al lungolago avverto in canna l’inconfondibile attacco brutale del salmonide che subito dopo la ferrata manifesta la sua presenza mostrando i fianchi argentei attraverso l’acqua limpida ; il piacere di avere in canna il pesce tanto agognato non è minore della consapevolezza di non essermi sbagliato circa la possibilità che quel predatore visto la mattina fosse proprio una trota di lago. La mia Delsol si flette a meraviglia e mi trasmette tutte le evoluzioni compiute dal pregiato salmonide che sembra essere posseduto dal diavolo : alterna fughe velocissime a mezz’acqua con acrobatici salti fuori dall’elemento liquido , palesando una vitalità incontenibile . Valuto il fatto che mi trovo un paio di metri sopra la superficie dell’acqua e in più il pesce continua a saltare ed a mettere a dura prova il buon esito del combattimento ; riesco a vedere che , come da manuale , il pesce ha attaccato da sotto il minnow rimanendo ferrato all’ancorina di pancia . Una trazione continua e violenta potrebbe liberarlo dall’inganno o addirittura lacerare il suo apparato boccale , ridonandogli la libertà . Devo prendere una decisione e devo farlo in fretta : attendo che la trota si calmi un po’ e , dopo aver accorciato il filo abbassando il vettino della canna , con un gesto delicato ma deciso lo salpo facendogli compiere tutta la distanza che mi divide dal livello dell’acqua . E’ andata ! Finalmente posso gustarmi il piacere della cattura e rimirare la splendida livrea della trota che ricorda nelle sue variegature il disegno tipico della trota marmorata ; le possibilità che lo sia davvero sono alte considerando il fatto che i due grandi fiumi che sfociano nel lago ( Ticino e Toce ) ne ospitano parecchi esemplari . Oltre all’inconfondibile colorazione argentea , il pesce presenta dei fenotipi caratteristici dei pesci selvatici : pinne sviluppatissime , coda non lobata e a profilo dritto  e testa molto sviluppata sono tutte caratteristiche precipue di un pesce nato e cresciuto in ambiente selvatico . La mia paura che il pesce potesse liberarsi lacerando il suo apparato orale trova conferma nel fatto che l’ancorina durante il combattimento ha allargato il suo buco di ingresso in bocca e sarebbe bastato ancora un po’ di trazione per lacerare completamente la porzione cartilaginea laterale , liberandolo di fatto  dalla presa . Affido prontamente la mia macchina fotografica ad un signore che ha assistito a tutte le fasi del combattimento e lo esorto a scattarmi alcune foto con il pesce in bella evidenza ; prima di liberare la trota , essa rigurgita un piccolo pesce parzialmente digerito le cui sembianze possono essere accostate a quelle di un gardon e di un triotto . Ciò a conferma del fatto che in questo periodo tardo primaverile è molto probabile che dove si localizza un banco di pesce foraggio , nel novanta percento dei casi si riscontra anche la presenza di trote Lacustri . Espleto molto velocemente il rito delle fotografie e corro con la trota tra le mani verso uno scivolo in cemento distante una trentina di metri per ossigenarla e riconsegnarla alle acque del suo lago . E’ sorprendente che , pur in presenza di tanti elementi che minano pesantemente l’integrità dell’ambiente lacustre ( pesca professionale , inquinamento , bracconaggio , ecc. ) , questi fantastici pesci riescano a superare tutte queste turbative crescendo e trasmettendo i loro preziosi geni alle  generazioni future ; questa specie di miracolo della natura ci da una precisa indicazione di quanto un ecosistema , se rispettato e protetto , possa essere in grado di rigenerarsi e produrre un’invidiabile biodiversità . I tentativi seguenti alla cattura non producono alcun esito così da farmi decidere di terminare la mia pescata in anticipo; sono molto soddisfatto non solo per il pesce catturato ma soprattutto per il “ come “ è avvenuta la cattura : se l’approccio in pesca è ragionato ed i gesti consequenziali alle situazioni ambientali riscontrate , la cattura non assume i dettami della casualità ma piuttosto rappresenta il frutto di una logica conseguenza . Il resto lo compiono la qualità dell’attrezzatura e le cognizioni tecniche messe in campo . La consapevolezza di utilizzare componenti qualitativamente validi conferisce maggior determinazione ed  anche la fiducia riposta nei materiali utilizzati accresce di molto l’efficacia degli stessi . Tutto ciò senza scivolare in una sorta di nozionismo fine a se stesso e  portato all’esasperazione,  non relegando lo spinning solo ad una serie di gesti ripetitivi e meccanici ma affidando la pratica  ad  un’armoniosa commistione di tecnica e fantasia .


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