Tecniche

QUELLE PESCATINE AUTUNNALI

Di di Roberto Granata pubblicato il 15/11/22

L' autunno è da sempre una stagione assai propizia per la pesca a spinning, e questo credo sia risaputo. Ciò accade per vari motivi che, riassunti il più possibile, sfociano nella motivazione che il pesce capta di avere davanti... tutto l'inverno. Anche lo spinningofilo, di conseguenza, si mette " in caccia " avendo dalla sua varie possibilità. Dagli "ultimi " black alla trota (pre-chiusura), dal luccio alla lucioperca entrambi più "elettrizzati" rispetto all' estate, il divertimento non manca di certo. Il pescatore quindi, altrettanto carico di adrenalina, cerca di sfruttare al meglio tutto ciò e per indole spera, oltre che nel divertimento e nel buon risultato, nei soggetti di taglia ragguardevole. Fin qui tutto bene, ma ciò che vorrei suggerirvi in questo articolo è la possibilità di poter puntare ai soggetti di piccola e media taglia avendo spesso un numero elevato di strike e divertimento assicurato. Parleremo di lucioperca ed aspio.

PER INIZIARE... LUCIOPERCA
I "giovani" di questa specie, più difficilmente catturabili nel periodo precedente, aumentano a dismisura la loro frenesia in autunno, specie nei piccoli fiumi e nelle rogge (e loro derivazioni), e non è difficile a volte catturarne anche svariate decine in un pomeriggio, specie verso il tramonto. Oltretutto gli spot appena accennati sono spesso soggetti ad un calo di livello nel suddetto periodo, "costringendo" il pesce in determinati punti. Ciò sarà quindi uno degli elementi da tenere ben presenti, assieme a quanto segue:
-Gli artificiali da preferire sono i grub con testina piombata. Dove possibile optiamo per una piombatura leggera (spesso in acque lente si riesce a pescare "spiombati" o quasi), che donerà ancor più movimento all' esca. Attenzione agli attacchi in calata e/o alla fine del recupero. Altri ottimi artificiali sono i minnows, recuperati a strappetti ed irregolarmente.
-Abbiamo a che fare con pesci (a questa taglia) gregari e molto curiosi ma che, ovviamente e spesso data la ristrettezza dello spot di pesca, dopo i primi lanci cominciano ad insospettirsi. Meglio cambiare artificiale alle prime avvisaglie di questo comportamento, per ri-stuzzicare, appunto, la loro curiosità. Ovviamente, e questo vale per tutte le specie, mimetismo e silenzio (quest' ultimo specie coi piedi) sono ben graditi.
- Non "bruciamo" gli spot a nostra disposizione. Se in una roggia ho quattro posti da "battere" e 2 sole ore di tempo utile, devo valutare bene il da farsi. Di norma è meglio esplorarli tutti non insistendo più di tanto in un solo spot. Ma la norma a volte nella pesca...

E L' ASPIO?
Prendo spunto dalle pescate recenti con mio figlio, in ottobre, dove nel basso corso del Ticino (da Pavia alla confluenza con il Po), complice anche il livello basso dovuto in larga parte all' annata siccitosa, una miriade di aspi di piccola taglia stanziava nel sottoriva, dando luogo ad un "ribollire" d' acqua letteralmente continuo. Consultandomi poi con alcuni amici, mi veniva confermato che la stessa cosa stava accadendo in alcuni tratti del Po. Talvolta nel "mucchio" capita anche il soggetto di taglia (e chi lo rifiuta) ma, il più delle volte il numero più elevato e la frenesia dei "piccoli" li fa arrivare prima sull’artificiale di turno. Quale?
- Di norma un piccolo rotante (ad esempio un Martin 9
) ha una certa superiorità iniziale. Tuttavia, dopo le prime catture a ripetizione, gli aspi si fanno furbi e la frequenza degli attacchi comincia a calare. Si può quindi passare al buon vecchio ondulante( sempre come esempio un Ardito 5 gr.) od anche a minnows, sempre di dimensioni piuttosto contenute ma dalla buona lanciabilità.
-Ancora meglio, potendolo fare, è cambiare spot di 30- 40 metri per far " riposare " il precedente e ripetere il giochetto fin quando possibile. Al ritorno possiamo ribattere gli spot precedenti dove i pesci, nel frattempo hanno perso un poco la sospettosità e soprattutto, andando verso gli orari prossimi al tramonto, diventano spesso ancora più " cattivi ".
- Durante il recupero succede spesso che ? artificiale venga inseguito (ed anche attaccato) da diversi soggetti che, anche con traiettorie diversissime tra di loro, se lo contendono. A volte però questa contesa può portare ad un nulla di fatto, in virtù del tipo di attacchi. É quindi molto importante: 1) Avere ? artificiale pronto al recupero nel preciso istante in cui tocca ? acqua. 2) Mantenere un contatto il più possibile continuo con lo stesso. 3) Curare con estrema attenzione gli attacchi in calata, provocando anche quest’ultima diverse volte nel medesimo recupero.
Il divertimento può essere assicurato con...quelle pescatine autunnali.


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