Itinerari Italia

Questa piccola, grande... Lampedusa

Di Roberto Ripamonti pubblicato il 03/08/11

L’idea era partita un mese prima della Pesca del Cuore di Orbetello di  luglio, quando Carlo Conti e Massimo Ciavarro avevano deciso di far qualche cosa a favore della meravigliosa perla del Mediterraneo, troppo al centro delle cronache a causa di ben altro che un mare imperdibile.

Massimo ha scoperto Lampedusa sette anni fa e l’innamoramento l’ha portato a vivere gran parte del tempo tra questa gente forte e ospitale, tra scogliere mozzafiato e un mare che ci riporta indietro nella notte dei tempi. Il titolo di questo pezzo è rubato a piene mani da un altro “lampedusano” doc che è Claudio Baglioni la cui presenza nell’isola è grande come le sue canzoni ed il suo impegno in questa lotta per la solidarietà lo è come la magnifica manifestazione canora “Oscià” che organizza ogni anno sull’isola. In questi mesi, parlare di Lampedusa significa puntare la nostra attenzione sui barconi di profughi che fuggono da una vita impossibile e da governi tirannici per cercare ospitalità nella nostra vecchia e stanca Europa. Un mare di umanità che si sposta nel miraggio di vivere meglio e che per far questo, sceglie di rischiare la vita affidandosi a banditi senza scrupoli che li trasportano come merce… e come merce li scaricano in mare se, le cose non vanno per il meglio. I nostri media da tempo sono solo delle macchine alla ricerca del gossip e del sensazionalismo senza controllo per cui, a voler leggere le cronache, il mare di Lampedusa sembrava disseminato di barche di profughi e la stessa isola, sotto assedio militare. Questa situazione forse, per qualche ora, è stata vissuta a febbraio ma adesso? Che poi, Lampedusa si basi sul turismo e che centinaia di attività commerciali fossero a rischio collasso, ai giornalisti, cosa importa? Loro magari hanno avuto il volo pagato e un bel residence da cui uscire solo per scrivere qualche frase che colpisse la fantasia per poi tornare di corsa a casa, dove i profughi, si vedono al massimo… al telegiornale. E intanto la stagione estiva a Lampedusa stava per iniziare mentre la gara di solidarietà di quel popolo orgoglioso, non aveva fine. Poi la visita del Premier, le frasi fatte, la casa da acquistare in pochi secondi alla faccia di coloro che invece ci mettono una vita e l’idea imbelle… di fare un casinò… La politica delle chiacchiere e del fare “finta di fare”, insomma, quella della immondizia sotto al tappeto per fare vedere che tutto è a posto… Chi scrive non sapeva nulla di Lampedusa se non che è una isola nella piattaforma continentale africana e che il mare è un gioiello senza tempo. Un luogo ideal per fare una vacanza che, non avevo mai preso in considerazione… per fare una vacanza! Non so perché poi… Era questa al curiosità che mi ha spinto a seguire il gruppo per vedere con i miei occhi se Lampedusa era tornata ad essere la perla straordinaria o rimaneva ostaggio di carrette del mare e eroici salvatori di vite umane. Era la spinta nel voler vedere un paradiso e capire se davvero i nostri media, stavano esagerando. Dall’idea di Massimo Ciavarro, di fare qualsiasi cosa per rimettere Lampedusa nel suo ruolo naturale al desiderio di partecipare ad una piccola manifestazione di pesca è stato un’unica azione, prendere i biglietti e volare sull’isola!.

Come perdere un’occasione per trascorrere qualche giorno di pesca (poca), vacanza (molta) e cercare di vedere se questo paradiso poteva essere davvero una meta di pesca di quelle che cercavo da tempo? Ma soprattutto, come perdere l’occasione per gettare le basi per una edizione isola della Pesca del Cuore visto che il gruppo partiva proprio dal desiderio di Carlo Conti, di accettare l’invito di Ciavarro a visitare l’isola?

L’arrivo.

Lampedusa è una aeroporto piccolo e con la pista corta su cui ogni tanto il vento dice di “no” all’atterraggio e il volo salta. Ci si mettono anche i controllori di volo con certe regole assurde che vigono in Italia soltanto ed ecco che un bell’atterraggio “visual” come si fa in tutto il resto del mondo, in Italia è proibito con remissione da parte dei passeggeri e delle compagnie aeree. Lampedusa non fa eccezione (è una regola dell’ENAV…). Atterriamo con il nostro 737 di Blue Express e la banda della Pesca del Cuore si ritrova pronta all’azione con un giorno di anticipo perché le previsioni dicono che all’indomani, potrebbe salire il mare.

Giusto il tempo di correre in camera, cambiare gli abiti e portarsi come un razzo al porto dove un paio di belle barche perfettamente attrezzate ci aspettano per la partenza.

La banda della Pesca del Cuore questa volta, per ragioni facili da comprendere, non è così numerosa come quella di Orbetello (16 pescatori… 8 vip e 8 campioni FIPSAS) ma si limita a un team così formato:

Carlo Conti, che della Pesca del Cuore è il papà

Massimo Ciavarro, che della PdC è un ospite fisso ed è anche il padrone di casa

Gianfranco Monti, che quest’anno ha disertato Orbetello per altri impegni ma ora è presente come Commissario tecnico e guida spirituale.

Lucio Caizzi, che la canna da pesca non la sa tenere in mano ma è una sagoma e tiene alto il morale delle truppe

Gionata Paolicchi, che è il pezzo “grosso” (passa i 100kg) e della PdC è il motore operativo

Il sottoscritto (RR), che nella PdC orbetellana fa il commentatore per “Caccia e Pesca” ma preferisce di gran lunga, pescare

Oltre a loro ci sono i pescatori lampedusani: Ciccio e Salvatore.

Infine, Claudio Baglioni, sul suo catamarano, a suon di chitarra, ci segue e fa il tifo per noi!

Si pesca.

Si parte con l’obiettivo di fare esca e provare a piombo guardiano per poi passare ad un classico bolentino fortemente indicato dal Carlo (Conti) nazionale.

Il mare è splendido e ricco di mangianza, l’onda è accettabile e qualche sugarello viene fuori a “sabiki”. Nulla di che ma ci si può spostare verso la zona della grande sfida che, per la cronaca, non avrà nessun vincitore anche perché non è previsto conteggio né, pesatura.

Si comincia con la barca Ciavarro / Ripamonti molto agguerrita e nella quale viene sfoderata una 30 libbre ed una tradizionale lenza a mano entrambe innescate… con un calamaro morto, perché i sugarelli sono rimasti tutti sull’altra barca…

Poco male, non è certamente questo l’ostacolo verso una vittoria che si presenta facile anche perché Carlo sembra più propenso verso il sole che non per una canna da traina. In compenso c’è Gionata a darsi da fare. Su tutto, aleggia lo spirito del Monti e di Caizzi che da molto lontano, controlla l’andamento della pescata… Mentre Baglioni, sempre dalla sua barca, ci segue a distanza.

Per farla breve; Ciavarro prende subito un dentice decoroso, il sottoscritto acchiappa un tombarello durante la calata e quindi, qualche bel pagello tirato su (a mano) da oltre 100 metri.

Dall’altra parte, mentre Carlo controlla l‘azione, il Paolicchi salpa qualche pagello ed alla fine… siamo tutti contenti e si è fatta ora di tornare a casa non prima di aver fatto il periplo dell’isola e osservato, meravigliati, in che posto da favola siamo finiti.

 

 

La pesca è poi continuata dalle meravigliose scogliere di Cala Creta dove a farne le spese sono stati gli sparlotti, le oratelle, i muggini, le salpe che hanno attaccato con continuità le nostre canne… sempre sotto la supervisione del CT “Gianfranco Monti” molto attratto dallo “Sprizz” più che dalla canna da punta.

 

 

Vento del Nord

Tra le varie ragioni che ci hanno spinto a Lampedusa, anche una importante iniziativa che sta legando sempre di più Ciavarro a questa terra splendida; Vento del Nord.

Si tratta di una rassegna in cui si restituisce all’isola un qualche cosa che manca davvero, una sala cinematografica! La bella Via Roma, luogo della passeggiata e centro motore dell’isola diventa una isola pedonale per far spazio ad una struttura in cui si alternano documentari su Lampedusa così come sulla Sicilia a film di cartello come “20 sigarette” con l’attrice Carolina Crescentini presente a Lampedusa assieme a Francesco Scianna (lo ricorderete in Baaria) oppure “La Banda dei Babbi Natale” (di Aldo, Giovanni e Giacomo) o l’ultimo Checco Zalone.

Grazie a questa iniziativa, che tra gli altri ha visto Greenvision (azienda storicamente vicina alla pesca sportiva ed alla Pesca del Cuore) tra gli sponsor principali.

Un successo importante in cui la nostra piccola PdC lampedusana si affaccia timidamente e per la prima volta, per essere accettata ben sapendo che sarà amata e che questa è solo la prima di una lunga saga di appuntamenti che ci vedranno impegnati a immergere le lenze in quelle acque magiche e che chiedono solo i essere  pescate con accuratezza. In chiusura un grazie di cuore lo vogliamo fare davvero a Massimo Ciavarro per l’impegno che ha messo nell’organizzare sia il Vento del Nord che la Pesca del Cuore a Lampedusa, a Ezio di Cala Creta e a Vincenzo che ci ha sempre accompagnato in questi giorni. Un grazie infine alla FIPSAS, la Federazione della Pesca, che nella Pesca del Cuore ha sempre creduto ed ha sempre appoggiato con ogni mezzo.


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