Itinerari Italia

Quintino Sella a Novara

Di Walter Scandaluzzi pubblicato il 03/05/09

Pescare entro la città o comunque appena fuori è una cosa  che pochi si possono permettere, se poi si ha disposizione uno dei luoghi più pescosi del Piemonte e riservato ai soli associati la cosa diventa decisamente interessante. Aggiungendoci che le tecniche effettuabili sono molteplici visto e considerato la grande quantità di specie ittiche presenti ecco che i pescatori  novaresi e tutti gli associati al CAGEP sono da considerarsi ben fortunati. quintino sella

 

Il canale Quintino Sella

Origina dal canale Cavour a Novara Veveri dietro ad una centrale idroelettrica, una delle tante che caratterizzano il suo percorso, formando una grossa ed ampia buca che è il  luogo più pescoso dell’ intero suo percorso che termina a Cilavegna (PV) ove si divide nei diramatori Mortara e Pavia dopo aver percorso circa 25 km  . Ne tratteremo i primi 3 km cioè fino a Corso Trieste ove termina la zona No Kill. Esso è un miscuglio di acque provenienti  dal Po, dalla Dora Baltea e dall’ alto Ticino e quindi la presenza ittica è quella dei 3 corsi d’acqua; Il CAGeP provvede ad integrare con trote iridee adulte ed avannotti di varie specie il già ottimo popolamento ittico. La qualità dell’ acqua è molto variabile a seconda che uno o l’altro canale alimenti di più o di meno Il Cavour e quindi il Q. Sella; Trovarla limpida è raro mentre è facile trovarla blu o marroncina. Idem dicasi per il livello che è variabile a seconda delle esigenze delle campagne. Siamo comunque sui 3 metri circa mediamente.

 

Spinning quintino sella

Difficile la scelta dell’ attrezzatura visto la qualità dei predatori presenti e così ci affidiamo ad una canna da 8 piedi di media potenza usando lo stesso mulinello adottato per la pesca col vivo magari cambiando mettendo la bobina di riserva con un più idoneo 0.28 visto che troviamo scesi direttamente dal lago Maggiore  dei bei lucioperca che nonostante la loro indole notturna delle volte si lasciano ingannare anche di giorno; prediligono i siliconici fatti saltellare sul fondo lentamente anche se non disdegnano i minnows specie nella versione affondante o shad rap- Più raramente ci danno a rotanti ed ondulanti. Naturalmente anche i cavedani e le trote oltre a qualche persico reale resteranno adescati ai nostri artificiali se non troppo voluminosi. Il pesce principe per questa tipologia di esca resta sua maestà Il luccio che ben presente si fa prendere specialmente nei periodi di semi asciutta. La buca è infatti  l’ unico tratto pescabile sicuramente tutto l’anno; Come tutti i canali governati dal consorzio irriguo Est Sesia infatti possono capitare annate ove nel periodo che và dal tardo autunno a fine inverno essi siano posti in asciutta almeno parziale.

 

Passata

Siamo stufi dei  predatori e così passiamo ai soliti cagnotti od in alternativa al piccolo vermettino di mais od ancora al mais nella stagione calda;  usiamo comunque  una montatura con torpille all’ 80% e  pallini a tarare abbastanza morbida visto e considerato che il fondo non è omogeneo tendendo come in ogni buca ad avere maggior profondità più ci si avvicina al centro. Coi soliti bigattini , con qualche manciata a pasturazione giusto per invogliargli, le prede più consuete saranno cavedani di media taglia, parecchi pardon, qualche Pigo e delle Trote scampate alle mattanze post semine. Il ledgering rende bene in sponda orografica sinistra mentre dal lato opposto la resa è la stessa ma sono parecchi i feeder lasciati sul fondo. La preda più comune è il barbo ma non mancheranno i pesci elencati oltre a qualche tinca e carpa. Ideale un feeder sui 90 gr inserito su lenza madre dello 0.25 e finale lungo 40 cm dello 0.22; Amo N 10/12 argentato su cui innescare bigattini a grappolo.

Obbligatorio avere dietro un guadino dal lungo manico.

 

Corso della Vittoria quintino sella

Andiamo verso la città, attraversiamo il rione Veveri ed imbocchiamo corso della Vittoria che non ci lascerà fino al cavalcavia anche se le ultime centinai di metri sono costeggiate da case in sponda destra..

Sulla sinistra il canale seguirà la nostra auto fino a quando noi non decideremo di seguire lui ma a piedi e colla canna in mano.

Tratto considerato pregiato e quindi pescabile o a spinning od al tocco. Niente di meglio che una lunga teleregolabile quindi usando pesanti pallettoni come zavorra per contrastare la corrente innescando vermi o camole del miele. Trote iridee, qualche fario, rare mormorate, cavedani e grossi barbi onoreranno le nostre esche. I locali per i salmonidi usano molto corte canne tipo spinning lanciando e recuperando piombi allungati coi gommini alle estremità in modo da poter cambiare facilmente la grammatura. E’ una pesca similare per certi versi a quella colle bombarde in laghetto ma adattata alla corrente che è molte volte sostenuta. Il canale è ampio qua un 15 metri circa per una profondità di 3 metri e sostiene a pieno regime qualcosa come 32 metri cubi al secondo di elemento liquido.

 

No Kill solo  artificiali

Arrivati al cavalcavia appena prima giriamo a sinistra e ci troveremo ove il canale si divide in due. Il tratto di destra alimenta una centrale idroelettrica con altra buca interessante dopo di essa.

Il tratto pescabile solo colle esche artificiali più adatto però resta l’altro. La profondità non è eccessiva e quindi sono da preferirsi minnows galleggianti da 5-7 grammi e rotanti. L’azione di pesca avviene dall’alto ed quindi necessario avere fili robusti e magari un guadino appresso anche se a spinning non è il proprio il massimo. Aumentano considerevolmente le trote fario immesse allo stadio giovanile dalla stessa associazione e i cavedani ; iridee , perca e lucci sono rarissimi mentre fa discretamente la sua comparsa qualche bel persico reale.

 

No Kill quintino sella

Tornando indietro e passando sotto il cavalcavia si gira 50 metri dopo due passaggi a livello consecutivi e si svolta a sinistra in Via Visconti e a valle di un cancello socchiuso che lascia l’entrata solo ai pedoni abbiamo il posto più pescoso dell’intero canale cioè quello che i locali denominano “quinto magazzino”. E’ il regno della pesca a passata anche se nessuno vieta di tirare qualche colpo a spinning alla ricerca di persici reali, lucioperca ma soprattutto cavedani; basta reimmeterli vivi e vegeti in acqua. Non vi sono altre  limitazioni particolari a questa. Finalmente un No Kill senza tante complicazioni. A condizioni d’ acqua normale il tratto più idoneo alla pesca col galleggiante è quello fino alla riunificazione dei due rami; dopo la corrente si fa molto impetuosa e solo la pesca a ledgering con feeder piombati ben oltre i 100 grammi riescono nell’ impresa di riusciure a far tirare fuori al pescatore i pesci. Nel primo tratto pescando con questa tecnica di può benissimo usare il method vista la presenza di carpe anche oltre i 10 kg e di qualche tinca che rispondono bene alla pastura al mais pressata sul marchingegno. Per selezionare meglio usare chicchi di mais invece dei soliti bigattini. Col “tappo” la pesca più idonea è quella colla lunga canna di origine francese detta roubaisienne nella versione a 13 metri anche se si pesca benissimo colla bolognese o fisse di 7 metri. La profondità media è sui 180 cm ed andrà fatta una montatura tarata a torpille per ¾ e pallini dal N 5 al N 9 a scendere. Difficile dire ove porre l’ultimo pallino ed anche che sezioni di filo usare. La presenza di grossi barbi e carpe indurre ad eccedere nelle dimensioni del finale mentre i tanti cavedani a fare il contrario. Presenti anche molti gardon, scardole, qualche pigo  e un po’ di minutaglia che non disturba più di tanto anche nella bella stagione. Una pasturazione adatta a tutte le specie prevede palle di pastura a base salata e qualche pallina di bigattini incollati in alternativa alla solita retina; Sfiondate delle larve della mosca cartaria solo in caso di corrente lenta.  Lo spot più redditizio è senz’altro situato una quindicina di metri a valle dell’ incrocio dei due rami. La domenica mattina è costantemente adibito a gare sociali.

 

Viabilità

In auto: Autostrada Milano-Torino uscita Novara Est-Direzione Oleggio- e poi uscita Novara Veveri. A sinistra e dopo 2 km ci troveremo ad un bivio obbligatorio. A Destra andremo alla buca iniziale mentre a sinistra sul corso della vittoria dopo aver attraversato il rione Veveri.

 

Rubrica

 

-CaGeP- La sede è in Novara in Via Monteverdi N 3 tel. 0321-331987 Dove la gentile signora Luisa provvederà a risolvere ogni dubbio. Vi è la possibilità di buoni giornalieri.

-Ufficio pesca provinciale Corso Cavour 4 28100 Novara

Tel 0321  3784 24

 

Da visitare

L’edificio più rappresentativo e la Basilica di San Gaudenzio. Essa fu costruita tra il 1577 ed il 1690 . La progettazione fu affidata a Pellegrino Tibaldi, cui sono da ricondurre l'accentuato verticalismo dell'edificio e il senso di vigoroso plasticismo. Da notare l'ingresso della Basilica, di monumentali proporzioni, e la porta in noce lavorato, con rosoni e teste di ferro fuso, opera dell'Antonelli.  Dello stesso il progetto della cupola alta ben 121 metri che caratterizza la città.

BROLETTO
 Il Broletto è un interessantissimo complesso architettonico posto di fronte al Duomo, è costituito da quattro edifici storici sorti in epoche diverse con materiali ed elementi decorativi non coerenti tra loro e disposti a quadrilatero attorno al cortile centrale.
 Il palazzo del Comune, con un portico al piano terra sovrastato da un ampio salone per le assemblee pubbliche, o Arengo, decorato sulla facciata da un fregio pittorico con scene cavalleresche, risale al XII secolo. Dello stesso periodo è il palazzo dei Paratici, al quale nel corso del Settecento fu addossata una loggetta dalle linee semplici ed essenziali.
 Il palazzo del podestà e il palazzo dei Referendari, con decorazioni in cotto alle finestre, datano invece tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo.

 

Specialità locali:

Certamente la cucina è dedicata ai risotti ma una altra specialità è

Il gorgonzola  che si ricava da latte vaccino intero pastorizzato che viene versato in caldaie alla temperatura di circa 30°, aggiungendovi fermenti lattici, caglio e spore di penicilli. A coagulazione avvenuta, la cagliata viene rotta e depositata sugli spessori per lasciare fuoriuscire il siero. Dopo alcune soste prende la strada delle celle ( 20/22°C con il 90/95% di umidità), ove viene salata con molta perizia, sopra, sotto e sui fianchi Quando la forma è ancora tra le tre e le quattro settimane, ha luogo la foratura. Grossi aghi metallici la penetrano, prima da un lato, poi dallo scalzo ed infine dall'altro, permettendo così all'aria di entrare nella pasta e sviluppare le colture già innestate nella cagliata. L'aria così entrata quindi, determina condizioni ottimali e naturali per lo sviluppo del penicillium glaucum che determina le venature del formaggio.

 

 

Osteria del laghetto

 

Via Case Sparse, 11 – Veveri (deviazione da Corso della Vittoria)

Tel. 0321.472962 / 0321.621579 - Fax 0321.339566

Hotel Vittoria

Corso Della Vittoria, 101
28100 - Novara (NO)
Tel. +39 0321 472701 Fax +39 0321 472701


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