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Scent of a barbel – Sonubaits Super Crush Barbel

Di sergio farina pubblicato il 13/04/18

Il film è un cult anni ’90. Un formidabile Al Pacino interpreta un cieco che sfrutta al meglio gli altri sensi, olfatto in primis, facendone un’arma micidiale nell’arte della seduzione. L’olfatto è anche uno degli organi più sviluppati e meglio sfruttati da diversi pesci, specialmente quelli che devono procurarsi il cibo grufolando sul fondo melmoso di fiumi dall’acqua che non è proprio limpidissima. Fra questi pesci il barbo è certamente uno dei migliori “Al Pacino” del fiume. I recettori posti sui baffi e intorno alla bocca gli permettono di recepire attrattori e nutrienti in un acqua come quella del Po, tanto per capirci sarebbe come per un uomo trovare il frigo in una casa che non si conosce, al buio, in una notte senza luna e bendato. Va da se che le pasture, e più in generale gli alimenti, destinate ad attirare sulla zona di pesca pesci come il barbo devono essere si di alta qualità, digeribili, nutrienti ma soprattutto devono rilasciare una traccia odorosa importante facile da individuare anche in correnti sostenutee acque torbide. Una delle più gustose novità della Sonubaits targate 2018 è certamente la Super Crush Barbel. Si tratta di un mix di farine in cui spicca un  tradizionale e collaudato blend fishmeal al quale sono stati aggiunti estratti di carne, pellet finemente crushati e una buona dose di canapa macinata che, quando di parla di barbi, è come il cacio sui maccheroni. Abbiamo provato la Super Crush Barbel in fiumi diversi, affrontando con successo le forti correnti del Po, dei grandi fiumi del Nord Est e quella di un Tevere particolarmente “bellicoso”, usando feeder dai 60 gr. ai 120 gr. . La principale forza della Super Crush Barbel sembra essere la facilità di preparazione con una meccanica ed un potere legante che sono perfettamente e facilmente settabili in relazione alle esigenze dello spot. Se impariamo a dosarne l’umidità l’uso di un cage feeder in acque moderatamente correnti piuttosto che un open end in acque molto agitate sarà ugualmente percorribile. La grana è medio-fine, il colore marrone scuro screziato di nero, l’odore è quello pungente di aringa affumicata e acciuga ma, sotto sotto, è perfettamente percettibile la carne leggermente affumicata; carne che, almeno in UK, è un must nella pesca del barbo mentre in Italia, a torto, stenta a decollare. Per arricchire al meglio la Super Crush Barbel abbiamo aggiunto i nuovi pellet, ricchi di oli e profumi,  della stessa linea, in due diametri differenti (4mm e 6mm) per assicurarci un cono di pasturazione duraturo e ben distribuito a valle del feeder. A chiudere il cerchio, oltre ai soliti bigattini, abbiamo alternato sull’amo un'altra novità Sonubaits 2018: i barbel Hookbaits, dumbell proposti in due misure contengono manco a dirlo quegli estratti di carne che sembrano non debbano mancare quando si pescano barbi. Unico difetto? L’approccio così pensato non ha prodotto solo barbi, anche i grossi cavedani e un paio di carpe hanno gradito. Si dice che Marylin Monroe andasse a letto indossando solo una goccia di profumo, almeno io non vado più lungo un fiume per barbi senza sentire nella groundbait bowl il profumo intenso della Super Crush Barbel.

 


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