Itinerari Estero

Sognando British Columbia. Cronaca di un bel viaggio di pesca tra padre e figlio

Di Tarcisio Cleri pubblicato il 14/05/12

“ SOGNANDO LA BRITISH COLUMBIA “  -  Cronaca di un bel viaggio di pesca tra padre e figlio

Molti anni fa rimasi impressionato da uno dei primi documentari televisivi sui salmoni.

Giovanissimo, pescavo già sul fiume Metauro nel nord delle Marche. Da allora la passione si unì alla fantasia di un’avventura nei mitici territori americani.

Qualche anno dopo comprai “Nel paradiso dei salmoni” un libro che parlava dei grandi pesci della British Columbia e che alimentò il sogno del viaggio.

Anche dopo la scoperta della pesca a mosca e dei fiumi della ex Jugoslavia, non ho mai smesso di sognare la meta canadese, ancor di più dopo i racconti degli amici-pescatori che c’erano stati!

Nel luglio 2010, col figlio Enea di 23 anni, sono partito per la British Columbia, teso e preoccupato come se avessi paura del sogno che, finalmente questa volta, stava per iniziare dal vero.

E’ stato un viaggio tosto e ricco di soddisfazioni, dove abbiamo imparato a pescare e a conoscere in modo nuovo.

Abbiamo attraversato grandi spazi per trovare maestosi fiumi, a volte difficili per lo scioglimento delle nevi.

 

 

 

 

 

Siamo passati attraverso ambienti incontaminati di grande bellezza e  incontrato personaggi giramondo, affascinanti testimoni di vita e avventure.

 

 

 

 

 

 

Abbiamo catturato -e rilasciato- magnifici pesci non sempre “facili”… che non dimenticheremo!

 

 

 

 

 

 

 

Il sogno è diventato realtà nell’ambiente selvaggio del Pitt River

con le sue fortissime Bull trout, fino alle discese in rafting con le soste di pesca nell’acqua da bere.

 

 

 

 

Il sogno è continuato con i poderosi King salmon del grande fiume

Skeena.

 

 

Ne abbiamo salpati 8, alcuni dai 20 ai quasi 30 chili con super-dosi di adrenalina!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il sogno infine si è trasformato in godimento con la

pesca dei vigorosi Chum salmon e dei tanti Pink nello splendido fiume Kitimat

che ci hanno

fatto divertire da matti proprio l’ultimo giorno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sono arrivate anche le possenti aquile americane, diventate presto nostre amiche;

e che sorpresa è stata

vedere l’astuta foca nera che inseguiva i salmoni passando proprio sotto il nostro gommone! 

 

 

Abbiamo ammirato le centinaia di salmoni Sokeye nel fiordo, in

attesa della marea per la risalita. Non si è visto l’orso (peccato!) ma tanti suoi segni, mentre rimarrà il sapore buono dell’Halibut del Pacifico cucinato in barca solo per noi appena pescato.

 

 

 

Ci ha fatto tremar d’emozione una femmina di Chum che preparava il nido, attorniata da tre maschi che si azzuffavano per lei, ed Enea che con la sua mosca ha ingannato il più grosso e vitale!

Poi il sogno è diventato il brivido della fuga dei tre superbi King agganciati da riva che ci hanno riso in faccia, dopo aver strapazzato braccia, fili e mosche!

Un pescatore canadese ci ha detto che solo i grandi pesci che perdiamo li ricorderemo per sempre!

Abbiamo pescato a mosca, spinning ed “heavy fly” (mosca piombata come un grosso jig, lanciata con robuste canne a 2 pezzi).

Nel grande fiume Skeena abbiamo usato

l’antica esca indiana per i giganti Chinook, le uova fresche di salmone innescate a grappolo, calate dalla barca con attrezzature pesanti e trattenute in corrente da una sorta di affondatore con l’aiuto di motori potenti.

Con pazienza si sondano ampie zone, dai gorghi profondi ai raschi vorticosi,  fino a che si avvertono dei tocchi prima leggeri e poi decisi, allora bisogna ferrare con forza… e comincia la battaglia!

E’ un emozionante tira e molla da batticuore che ripaga dell’attesa, supportato dall’abilità della guida nel condurre la barca e nell’uso di un enorme guadino, a volte scendendo a riva per salpare il possente pesce nell’acqua bassa.

 

La scelta è stata di rilasciare tutti i pesci, specie i grandi King così importanti per il ciclo biologico di quelle acque.

A casa abbiamo riportato solo un po’ di salmone “Sokeye” (il famoso Red salmon) affumicato color rosso vivo, per farlo gustare assieme alla nostra avventura agli amici e ai pescatori venuti a trovarci.

Enea per primo era il più orgoglioso, a conferma che vivere questo sogno con il figlio è stata una felice idea che segnerà il nostro rapporto!

LeReveHouseAdventure di Stefano Gay è stata l’agenzia che con noi ha costruito il viaggio: italiani-romani di Vancouver, sono stati attenti ad ogni richiesta con competenza e disponibilità, dimostrandosi buoni amici.

 

Ma il sogno continua con i salmoni quasi tutte le notti. I primi venti giorni dopo il viaggio sono stati… terribili!

Ancora oggi mi mancano troppo i paesaggi, le discese in gommone, i grandi pesci e le emozioni che la British Columbia ci ha regalato! 

…Chissà se ci andremo ancora a caccia delle grandi trote Steelhead !


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