Tecniche

Sorprese autunnali

Di Di Roberto Granata pubblicato il 10/10/21

L' autunno, sempre visto con gli occhi del pescatore a spinning e non prettamente col calendario, è sempre stato una sorta di benedizione per la pesca con gli artificiali, e credo non solo. Ma visto che qui di spinning parliamo, penso che tutti o quasi siano d'accordo nel considerare questa stagione tra i periodi migliori, per non dire il migliore; il non plus ultra. Vi sono durante l'anno dei lassi di tempo magari "miracolosi", che sembrerebbero sfatare quanto detto, ma nessuno di loro ha, in primis, la durata e l'intrinseca efficacia del periodo in questione. Ed il perché, come ho già avuto modo di dire è, a mio avviso, tanto semplice quanto lapidario: perché dopo di lui arriverà una stagione, l'inverno, che sarà problematica per i predatori. Che poi queste "problematiche" porteranno a volte (ma solo a volte!) il pescatore a risultati splendidi, specie in fatto di taglia, è risaputo ma, come recita un vecchio detto, una rondine non fa primavera. Ovviamente i nostri amici predatori captano benissimo che tutto va lentamente cambiando ed, altrettanto ovviamente, sfogano i loro istinti semplicemente finché e quando possono. Ci sarebbero ancora molte cose da dire su questo argomento ed in generale sul comportamento dei pesci che, come credo sappiate, è un mio vecchio pallino, ma ora vorrei addentrarmi in due aspetti di pesca autunnale, ossia sugli "ultimi" black e sulla ricerca della lucioperca nelle piccole rogge, ambienti spesso inesplorati quanto redditizi. Una piccola annotazione: se a volte chiamo "la lucioperca" al femminile, è perché condivido l'idea dell'amico G. D. Bocchi, che a suo tempo indicò questo pseudonimo, seppure tale, come tra i più corretti. Altrimenti dovremmo chiamare questo pesce "zander". Ma l'importante è capirci, anche quando lo chiamiamo semplicemente "perca". Chiusa la parentesi.

 

LUCIOPERCA NELLE PICCOLE ACQUE

Nella Pianura Padana (per mia esperienza) ma anche in altri ambienti italiani, abbiamo un numero piuttosto elevato di rogge, fossati e canali vari, di norma scaturiti da canali più grandi (ad esempio i Navigli), creati o comunque usati a scopo irriguo e quindi spesso soggetti ad asciutte (per fortuna negli ultimi anni parziali e/o con deflusso minimo vitale). Quando è consentito pescarci, ed i livelli calano concentrando i pesci nei punti più profondi come piccoli invasi delle briglie, curve, ponti e buche in generale, ci possiamo divertire coi nostri "perca" che, essendo inoltre piuttosto gregari finché non raggiungono una discreta taglia, ci regalano abbastanza spesso un buon numero di attacchi. Insomma, non vi sarà la taglia, ma comunque il divertimento, e da parte nostra non compiremo nessun "misfatto", visto che li possiamo rilasciare tutti senza danni. Saranno da tener presenti innanzitutto: 1) attenzione nei primissimi lanci. Se qualche esemplare capta i primi tentativi (se fatti con criterio) non ci pensa molto ad interessarsi ai nostri artificiali 2) la lucioperca è molto curiosa, se non è spaventata od allarmata. Se non avviene l'attacco può benissimo (e facilmente lo fa) ripetere per diverse volte l'inseguimento, oppure stazionare nei dintorni dove l'artificiale finisce la sua corsa. La suddetta corsa deve quindi essere particolarmente curata nell'ultimo ed ultimissimo tratto, con "otto" sotto ai piedi, come si fa col luccio, e diverse varianti di recupero 3) a mio avviso, in questo tipo di ricerca, può valere la regola di cambiare abbastanza spesso il tipo di artificiale. Dal minnow, al grub, al rotante, il pesce che prima ha rifiutato può cadere su un altro tipo di artificiale.

 

"ULTIMI" BLACK

Prima del "semi-letargo" dove potremo avere catture tanto occasionali quanto di taglia, vi è un ottimo periodo dove i black non hanno ancora raggiunto i dintorni del fondo. Nel suddetto periodo questi pesci, causa il (ridotto ma avvertito) calo della temperatura dell'acqua, sono portati sia a non stazionare più in piena superficie che a manifestare, o meglio manifestarsi, con un numero più che buono di attacchi, in previsione di un periodo più difficile. Saranno "buoni" quindi: 1) gli "ultimi" temporali (o meglio il loro avvicinarsi) e gli abbassamenti di pressione come sempre, ma ancora di più e magari inaspettatamente 2) i giorni di pioggia continua, con barometro piantato verso il basso e temperature ancora piuttosto miti (lo sono sia nell'aria che nell'acqua). Pesce "liberato" da acque altrimenti ancora un po' troppo calde e zero o quasi concorrenza. Cosa possiamo volere di più? 3) Sono ancora sensibili a diversi stimoli ma, come la saggia formica fa prima dell'inverno (anche lei non guarda il calendario), la fame comincia ad assumere maggiore importanza. Quindi, senza ammattire più di tanto, un bel minnow non va affatto male.


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