Tecniche

Spigole a gomma

Di davide bramanti pubblicato il 26/09/16

Oggi vi parlerò di come vado ad insidiare le spigole con le gomme nel fiume Magra.

Questa pesca la eseguo prevalentemente con l’utilizzo della barca, spostandomi da una parte all’altra del fiume e usando il motore elettrico nella fase di azione e di ricerca.

Il motivo principale è quello di risultare il più possibile silenzioso per non insospettire le spigole in caccia nelle vicinanze.

Detto questo, la ricerca inizierà seguendo l’andamento delle secche che via via trovo lungo il corso del fiume, sondando vari strati di acqua per poi continuare , cambiando zone e andando alla ricerca di qualsiasi tipo di ostacolo che intravedo sotto il pelo dell’acqua comprese le piante semi sommerse che incontro navigando nella fase di ricerca.

Lo spinning con la gomma non è una pesca facile ne tantomeno scontata anche se riusciremo a lanciare la nostra esca in prossimità di una cacciata, la ferrata non è mai garantita!

Le spigole sono pesci lunatici, che in un momento si attivano e in un battito di ciglio si possono anche bloccare, dunque il minimo dettaglio può risultare decisivo per a fare una bella cattura.

 Una piccola malizia che il più delle volte è risultata vincente, è di fare un lancio volontario proprio sopra la sponda o sulla sabbia appena retrostante lo specchio d’acqua di una secca e di far scivolare l’artificiale piano piano dentro il fiume senza fare rumore. Delle volte succede proprio che utilizzando questa soluzione il cimino della nostra canna si pieghi e SBAM…. Il nostro combattimento ha finalmente inizio!

In generale l’approccio che utilizzo per insidiare la Regina è abbastanza complesso.

A portata di mano ho sempre pronte 4,5 canne innescate in modo differente, proprio per differenziare il più possibile tipologia e dimensioni dell’esca.

Comunque se non si ha la possibilità di fare questi cambiamenti e si utilizza una canna sola, il consiglio che vi do è di pescare prevalentemente con esche color naturale se le condizioni sono di acque chiare o leggermente velate, invece usare colori forti in condizioni di acqua sporca (nero, giallo ecc) per essere più facilmente individuabili.

La tipologia di siliconi che più mi hanno dato soddisfazione sono gli shad, gli slug ed esche da skipping (tipo bass fishing) da utilizzare sotto i rami delle piante cadute in acqua o nel mezzo di cannelle.

Per la conformazione del Magra, la vegetazione ed i continui salti di fondale che mi si presentano quando vado a fare una sessione di pesca, la tecnica che prediligo è la classica a Texas.

Il motivo principale è dato dal fatto che con questa tipologia di montatura, difficilmente incaglio su ostacoli o rimango impigliato nei rami delle piante durante gli spostamenti lungo le sponde del fiume.

L’amo che userò ed andrò a inserire all’interno del mio silicone in questo caso è un Owner serie 5134 commercializzato da Tubertini, generalmente nelle misure che variano dal 1/0 al 4/0 a seconda delle dimensioni della mia esca.

Questo amo lo consiglio fortemente, perché molto robusto e affidabile, adatto anche per le grandi prede.

Per quanto riguarda la scelta delle canne da utilizzare, consiglio sempre per pescare a gomma una monopezzo con azioni che vanno da fast a extra fast .

Il motivo principale è che la reazione dell’esca deve essere immediata all’azione del polso, ed il cimino della nostra canna deve rispondere nella maniera più veloce possibile al movimento che il pescatore vuole far compiere alla nostra soft bait.

La canna monopezzo generalmente ha molta più sensibilità rispetto alla 2 pezzi, perché non ha nessuna interruzione sul grezzo, dunque il pescatore riesce a percepire anche le più piccole vibrazioni che l’attrezzo trasmette al braccio, così da farle compiere i movimenti corretti per sfruttare a pieno la potenzialità della gomma. La potenza di lancio che consiglio per questo tipo di pesca va da 1/16 – ½ oz a 1/8 – 1 oz.

Per quanto riguarda i mulinelli, sto usando 2 modelli molto validi e affidabili che sono il Ryobi Viral nella misura 3.000 e il Ryobi Luis nella misura 4.500.

Mi hanno dato parecchie soddisfazioni anche in combattimenti difficili, dove il comportamento progressivo e senza strappi della frizione è stato decisivo per salpare spigole di taglia importante. Veramente degli attrezzi molto validi !

Nella sezione treccia invece uso il fantastico Ryujin della Momoi.

Questa treccia a differenza delle altre avendo uno spessore di gran lunga inferiore agli altri trecciati , ma con carichi di rottura incredibili, mi permettono di fare lanci lunghissimi anche con esche di piccole dimensioni.

Le misure che solitamente utilizzo vanno dalle 20 alle 30 Lb.

Come finale generalmente uso 3 tipologie di fluoro carbon ( dal 0,25 al 0.35 ) che vanno dal più morbido Momoi soflex, al Tubertini Carbon Ghost e per finire al più rigido Tubertini Fantasm. Ottime soluzioni tutte e tre che vanno a seconda dei gusti del pescatore.

Avendo brevemente spiegato con che tipologia di attrezzatura affronto una sessione di pesca in questo fantastico fiume ligure vi voglio spiegare in 2 parole come approcciarsi alla spigola quando usiamo le nostre gomme.

Una cosa molto importante da sapere è che la spigola non è amante dei lunghi inseguimenti, ma tutt’altro, generalmente ama cacciare tendendo agguati e le cacciate non dureranno mai più di pochi secondi, dunque anche il nostro recupero non dovrà essere troppo veloce ma abbastanza lento, con pause frequenti in modo da simulare il più realisticamente possibile un pesce in difficoltà. Invece se desideriamo stuzzicare l’aggressività in caso di pesci apatici, possiamo provare a compiere delle jercate energiche, comunque intervallate da pause secche e ripartenze, in molti casi l’abboccata avverrà nella fase 0, cioè ad esca ferma!

Gli argomenti da trattare quando si parla di questo meraviglioso pesce sono un’ infinità ma è giusto che come ho fatto io, ogni pescatore ci metta del suo, faccia esperimenti e ne discuta con gli amici di pesca. Una cosa è certa, nessuno e ne tantomeno io ho la verità in tasca, cerco di ascoltare consigli e di imparare da chi è più bravo di me.  Lo sport che ho praticato fino a qualche anno fa, il tennis professionistico, mi ha insegnato parecchie cose a livello umano e caratteriale.

Come nel tennis per me la pesca è una disciplina dove serve per prima cosa la passione, l’amore per quello che si fa e solo così alle lunghe si riusciranno ad avere grandi soddisfazioni!

Divertiamoci sempre ma con rispetto per la natura e quello che ci regala!

In bocca al lupo!


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