Tecniche

Surf Casting: Piombi Aerodinamici da Lancio

Di Michele Nardi pubblicato il 11/03/14

Capita sempre più spesso di ricevere richieste dagli appassionati di pesca dalla spiaggia che riguardano il tipo e la grammatura di piombo più adatta al lancio lungo. Vedremo quindi di rispondere a questo non facile quesito che può dipendere da tante varianti ma che possiede anche qualche punto fermo, sfruttabile da chi intende cimentarsi nell’appassionante disciplina del surf e del lancio lungo.  

Che cosa sarebbe l’uomo se non ci fosse stato il cavallo? Che cosa sarebbe oggi la pesca se non avessero inventato prima l’amo e poi la canna? Andremmo tutti con le reti? La pesca a surf casting e la ricerca di distanze operative sempre maggiori sono da sempre lo spirito puro del nostro amato sport. Questo è vero finché tale ricerca è fatta esclusivamente mediante la tecnica di lancio applicata alla canna che andremo a utilizzare. Se così non fosse, come si potrebbe definire il surf casting uno sport? Diciamo subito che c’è anche chi si diverte a posizionare le esche portandole a destinazione mediante l’uso di mille stratagemmi, tipo un canotto, a nuoto, camminando sull’acqua (ricordiamo che l’aveva già fatto qualcun altro in passato) o altro, e spesso anche con ottimi risultati in fatto di catture. Tutto vero, ma un pesce preso così e lo stesso pesce, magari anche più piccolo, preso esclusivamente mediante l’uso del lancio vi sembra la stessa cosa? Se rispondete sì l’articolo è già finito, grazie dell’attenzione. Se rispondete no vuol dire che avete già fatto il primo passo verso il divertimento, un tipo di piacere che mette al pari pescatore e preda, uno sport che difficilmente vi lascerà per il resto della vostra vita!

Arco e mulo

Quando si parla di lancio lungo non esiste più la canna, che diventa l’arco, e non esiste più neppure il mulinello, che diventa il mulo. Gli archi adatti al lancio (quello vero) dovrebbero, in teoria, essere costruiti in un unico pezzo di carbonio tubolare in modo da avere una curva perfetta, un’azione senza nessun compromesso. Questo ovviamente renderebbe il trasporto impossibile dato che un arco da pesca per pescare bene dev’essere lungo almeno 4,20 metri altrimenti non si riesce a stare in pesca correttamente, soprattutto quando il mare si presenta con qualche onda alta. Pertanto, in fase di costruzione, bisogna per forza fare dei compromessi: dividere l’arco in due o più sezioni in modo da rendere possibile e magari anche agevole il trasporto. La divisione in due pezzi è perfetta ma purtroppo molte di queste canne stile inglese (lunghe 13 piedi) se misurate attentamente non arrivano neppure alla lunghezza dichiarata (metri 3,96), essendo così decisamente troppo corte per essere usate nel nostro mare. Con tutti gli archi da surf in due pezzi (peggio se lunghi 14 piedi e oltre) c’è il medesimo problema: non entrano in macchina! Infatti, non tutti possono avere un mezzo di trasporto lungo quasi cinque metri, ovvio. Questo è il principale motivo del successo delle canne in tre pezzi, che anche nella lunghezza massima di cinque metri (consentita in gara) sono ben stivabili anche in una semplice auto utilitaria di lunghezza quattro metri circa. Va da se che oggi, visto e considerato il grande successo e dunque le vendite, le canne in tre pezzi hanno avuto uno sviluppo tale da farle preferire addirittura alle capostipiti in due pezzi, che in fatto di distanze operative ora non hanno più niente da invidiare. Tutto questo furore degli archi a innesti non ha fatto altro che lasciare in disparte la categoria di canne che fino a pochi anni fa era l’eroina indiscussa del surf nazionale: le telescopiche. Di fatto, questa tipologia di canne è oggi viva e vegeta ma certamente possiamo affermare che la “grande heures” è ormai alle spalle. Diciamo, purtroppo o per fortuna poiché sulle strutture telescopiche non si può fare grande innovazione proprio a causa della struttura stessa che pone grossi limiti come, ad esempio, l’azione imperfetta (taglio in troppe sezioni) e i punti fermi dove inserire gli anelli. Per quanto riguarda i muli, in quest’occasione ci limitiamo a dire che ogni arco richiede il suo specifico mulo sia come tipo, peso e grandezza.

Piombo

Aerodinamico e capace di volare dritto, questo è in sintesi quello che dev’essere un moderno piombo da lancio, che non deve prescindere da un ottimo CX (coefficiente di resistenza aerodinamica) e una buona stabilità in volo (portanza). Inoltre, poiché stiamo parlando di lancio da pesca, il nostro piombo dovrebbe essere anche capace di generare una scia piuttosto larga in modo da trascinarsi dietro l’esca riducendo gli attriti in aria. A ogni arco il suo piombo, questo è quello che spesso si sente dire ma la realtà è un po’ diversa come insegnano le gare di lancio tecnico che si svolgono su prato, dove a prevalere sono quasi sempre le distanze ottenute con il piombo da 125 grammi (il 150 grammi vede già ridurre le distanze). Infatti, chi crede che usando un piombo pesante, diciamo da 175 grammi, si riesca a raggiungere una maggiore distanza non ha capito alcune cose di fondamentale importanza. Si deve tenere conto della gravità terrestre, l'effettiva accelerazione che la Terra produce su un corpo in caduta varia al variare del luogo in cui questa è misurata. Il valore dell'accelerazione aumenta con la latitudine per due ragioni, primo: la rotazione della Terra, che produce una forza centrifuga che si oppone all'attrazione gravitazionale (questo effetto da solo fa sì che l'accelerazione di gravità sia 9,823 m/s² ai poli e 9,789 m/s² all'equatore). Secondo: lo schiacciamento della Terra ai poli, che allontana ulteriormente dal centro della Terra ogni corpo che si trova alle basse latitudini facendo sì che la forza di gravità che agisce su di esso sia leggermente inferiore, perché è inversamente proporzionale al quadrato della distanza tra i baricentri del corpo e della Terra. La combinazione di questi due effetti rende il valore di accelerazione gravitazionale misurato ai poli circa lo 0,5% più grande di quello misurato all'equatore. Detto questo, possiamo affermare con certezza che al di là del tipo di arco utilizzato, i piombi che da noi donano maggiori distanze di lancio sono quelli che pesano da un minimo di 100 grammi a un massimo di 130 grammi, ovviamente senza esche al seguito ma offrono ottime performance anche con inneschi leggeri. Con queste grammature di piombo i tipi di lancio che funzionano meglio sono quelli tecnici tipo il side cast e il ground cast, che sono quelli più conosciuti e certamente i migliori utilizzabili in spiaggia.

Abbinamento esca/piombo

Ciò che abbiamo evidenziato sopra è ampiamente provato nelle gare di long casting, che aiutano sempre a far riflettere anche noi pescatori. Però, quello che c’interessa maggiormente è prendere i pesci e perciò ci ritroviamo spesso a fare i conti con il dover lanciare delle esche che possono essere anche molto voluminose, quindi un piombo da 130 grammi può non bastare a trascinarsi dietro un’esca del genere. In questi casi si deve adattare il peso del piombo all’esca in modo di trovare sempre il miglior compromesso. Partiamo con l’esempio limite dei trancioni di pesce destinati alla pesca del pesca serra. In questo caso ci vogliono dei piombi che possono arrivare anche al peso di due etti e perciò va da se che anche l’arco dev’essere potentissimo (casting reale di 250 o 300 grammi). Per i vari tranci di pesce di grandezza normale o altre esche che comunque sono più pesanti di un verme, nella maggioranza dei casi vanno bene le grammature da 140 a 160 grammi. Il trucco, se così si può definire, è quello di usare sempre il piombo più piccolo possibile in un dato momento. Si deve sempre considerare che un piombo leggero ha una velocità d’uscita mediamente maggiore di quella di uno pesante. I dati a disposizione sono empirici ma ci dicono a grandi lettere che con 75 grammi di piombo si possono raggiungere i 400 km/h di velocità d’uscita contro i circa 350 km/h di quello da 125 grammi. Aggiungiamo, soltanto a titolo d’esempio, che la velocità d’uscita di un proiettile sparato da una pistola (dipende ovviamente da mille varianti) è intorno ai 1100 km/h e quindi quella di un piombo non è una velocità altissima come al contrario si potrebbe pensare. In ogni caso si deve stare molto attenti in fase di lancio, e specialmente con il ground cast, dove è richiesto di avere tutta la parte destra libera per almeno cento metri in modo da evitare un possibile danno a cose o persone, che può rivelarsi anche gravissimo! Una volta in pesca tutto dipende dalla balistica dell’arco rapportata al piombo, dall’imbobinamento del mulo che dev'essere semplicemente perfetto e dalla nostra abilità nel centrare il bersaglio, ricordandoci sempre che su spiagge ad alto e medio digrado le buche migliori sono situate spesso vicino a riva.

Michele Nardi

 

 

 

 

 

 

 

 


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