Itinerari Italia

Tonni da record in Tirreno

Di Mario Pirondini pubblicato il 31/08/10

nota della redazione: Mario è un cliente del centro di pesca www.simonebini.it e ci teneva ad inviarci suo resoconto, buona lettura.

Siamo ormai giunti alla fine di agosto ed in questo periodo molti sono i tonni che effettuano scorribande al seguito del pesce foraggio in lungo ed in largo nel medio Tirreno, anche grazie alle recenti normative tese a salvaguardare la specie ittica. Per questo motivo contatto il Capitano IGFA Simone Bini, titolare del famoso Fishing Center con base presso l'Argentario, grande pescatore, amico nonché compagno di memorabili pescate per programmare una sessione di pesca in drifting alla ricerca del grosso tonno solitario. Concordiamo di effettuare l'uscita il 23 agosto, dal momento che il meteo prevede un leggero maestrale, alleato indispensabile per un corretto scarroccio in fase di ricerca del pesce.

Stabiliti gli ultimi dettagli, si parte la mattina presto lasciando l'approdo sul fiume Albegna, diretti verso le zone che hanno regalato nei giorni precedenti numerosi strike agli equipaggi che si sono cimentati nella tecnica. La zona di mare che decidiamo di sondare è in corrispondenza della batimetrica dei 100 m, nella fascia compresa fra la torre Ciana, l'isola Argentarola ed il Giglio.

Per la sessione abbiamo a disposizione tre canne da stand-up di libraggio intermedio (20-50 e 50 lbs), abbinate a mulinelli 6/0 doppia velocità top di gamma imbobinati con monofilo Ande da 80 libbre, secchi di sarda macinata e tre  casse di sarde congelate di ottima qualità destinate sia al brumeggio sia all'innesco.

Giunti sulla posta stabilita cominciamo ad effettuare la strisciata e a spiegare in acqua le lenze: il calamento è costituito dal classico wind-on connesso alla doppiatura effettuata sulla lenza per mezzo di una bocca di lupo. Gli inneschi prescelti sono la celebre T ed il voluminoso grappolo di 3 sarde. Mettiamo in pesca 3 lenze, affondate ed allontanate dalla barca in maniera tale che gli inneschi siano perfettamente all'interno della scia di sarde-brumeggio. Le condizioni meteo-marine sono ottimali: cielo leggermente coperto e lieve maestrale che increspa il mare, mette in movimento il pesce e consente uno scarroccio compreso fra 0,4 e 0,6 nodi. Messe in pesca le canne ci dedichiamo alla delicata fase di pasturazione. La scia di brumeggio fluttua leggiadra verso il fondo seguendo il filo della corrente ed i primi segni della presenza del grosso tonno non tardano ad arrivare: l'eco segnala una grossa marcatura a circa 30 metri di profondità e nello specchio d'acqua compreso fra i palloncini segnalatori notiamo delle vistose bollate, sintomo inconfutabile della presenza del grande pesce.

Non abbiamo neanche il tempo di realizzare l'accaduto quand'ecco che si ha lo strike tanto improvviso quanto potente sulla canna più superficiale, filata a 20 metri di profondità. È sicuramente un grande esemplare, che sta dando fondo a tutte le sue energie con veloci partenze. Ferrato energicamente il pesce ed indossata la cintura mi dedico al recupero della preda, che non sembra essere per nulla intenzionata a finire a pagliolo.  In circa mezz'ora riusciamo a recuperare il filo che il pesce ha sbobinato durante la partenza iniziale, un centinaio di metri, ma la grande preda è ancora estremamente vitale e combattiva. A questo punto giungiamo ad una situazione di stallo: il pesce è alla picca della barca a 50 metri di profondità è si difende pinneggiando in corrente; non c'è verso di forzarlo perché i pochi metri di filo recuperato a fatica vengono riguadagnati immediatamente dal grande tonno. Questa situazione perdura per più di un'ora e mezza quando all'improvviso sembra che il pesce inizi ad aggallare: grazie alle manovre sapienti del Capitano, riesco a recuperare molto filo fin quasi ad arrivare alla doppiatura ma la preda si esibisce repentinamente in una fuga potente e prolungata verso il fondo. Il grande tonno comincia a difendersi cercando in ogni modo di recidere il filo, sia con possenti smusate sia con fughe improvvise in direzione dei motori. Tale fase del combattimento dura all'incirca 40 minuti, poi stremato tanto quanto il pescatore, comincia a cedere e risalire in superficie. Sono le ultime testate e le ultime partenze prima di emergere dal blu profondo, in tutto il suo splendore, con in consueti cerchi concentrici. Giunto a tiro di raffio cerca una fuga disperata che però non sortisce fortunatamente effetti nefasti, dato che viene arpionato in maniera sicura tramite 2 raffi. Il pesce ora è sottobordo in sicurezza e noi, stremati ma contenti della grande cattura, lo issiamo a bordo e festeggiamo con le immancabili foto ricordo. È un tonno che misura 160 cm e fermerà l'ago della bilancia sugli 80 kg. Ringrazio di cuore il grande Capitano Simone Bini, guida di pesca formidabile: la sua esperienza e professionalità hanno consentito la realizzazione di un sogno, quello di combattere con il re del mare. Il confronto con un tale pesce regala emozioni che rimarranno impresse nella memoria in maniera indelebile. Grazie Simone ed arrivederci alla prossima avventura.

 


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