Itinerari Estero

Trote, temoli e spinning in Austria

Di Roberto Granata pubblicato il 15/09/11

Salmonidi e timallidi convivono insieme in un buon numero di torrenti, risorgive ed acque di fondovalle. Ma, mentre per chi pesca a mosca è consuetudine allamare l’una e l’altra specie, per gli spinningofili la cattura del temolo viene spesso considerata occasionale, o tuttalpiù inserita in una serie di circostanze favorevoli o di luoghi o giornate più adatte di altre.

Se ci pensiamo bene, queste affermazioni valgono comunque per ogni specie, ma a volte possiamo, come dire, fare molto di più con alcuni pesci troppo spesso considerati “tabù” per lo spinning. Vediamo quindi come “stuzzicare” quel fantastico pesce che è il temolo, onde cercare di far diventare meno “occasionale” la sua cattura, anche se in alcuni paesi pare che lo sia molto meno (guarda caso in quei paesi dove la pratica dello spinning ha radici molto solide ed antiche)., per poi parlare un po’ anche della “regina”, che con lui spesso convive.

 

UN PESCE ELEGANTE

Chi di noi non ha mai visto (o magari avuto la gioia di provare) l’elegante attacco del temolo ad una mosca secca? Una volta “intercettata” l’imitazione, sale dal fondo compiendo una sorta di parabola fino ad afferrarla, con una certa “calma” ed uno stile tutto particolare. Ed è proprio di questo modo di attacco che possiamo fare tesoro per aumentare il nostro divertimento e le nostre chances! Il temolo va proprio stuzzicato e, quindi, questa operazione va fatta pescando controcorrente, visto che pescando a risalire, e quindi con l’artificiale che scende la corrente verso di noi, non abbiamo certo il tempo e la possibilità di mantenere in pesca la nostra insidia più di tanto. E’ vero che tutto ciò rende di più negli spot non molto piccoli e meglio ancora nei luoghi dove riusciamo meglio a mimetizzarci rispetto ai torrenti con paesaggio “lunare” e spoglio, ma se riusciamo comunque a farci scorgere il meno possibile ed a non fare errori grossolani (tipo ombra nell’acqua o rumore eccessivo) il gioco vale di certo la candela, molto spesso anche per le trote ed in particolare per le iridee. Ma, mentre per queste ultime possiamo spaziare un po’ per quanto riguarda la scelta dell’artificiale, per il pregiato timallide il rotante sembra avere proprio una marcia in più. Mantenendolo in pesca con l’aiuto della corrente è più facile vedere il temolo “perdere le staffe” e salire dal fondo con la stessa eleganza con cui ghermisce una mosca, per fare suo il cucchiaino. E, visto questo “strano” quanto affascinante modo di attacco, spesso e volentieri conviene insistere con una tecnica che abbiamo già visto in passato e che sovente paga molto, anche con le trote.

 

UNO STRANO “TIRA E MOLLA”

Quante volte abbiamo assistito alla scena di un pesce che insegue il nostro artificiale per un lungo tratto ed alla fine (della corsa del medesimo artificiale) ritorna nella sua tana o si mimetizza da qualche parte, sicuramente allarmato da tutto ciò e dalla nostra presenza? Già, ma noi abbiamo fatto tutto il possibile durante quel recupero? A volte no, altre volte sì, ma la situazione medesima non ci permetteva di fare di più. Ebbene, già con un recupero controcorrente abbiamo eliminato molti di questi handicap e, se in più ci mettiamo qualche astuzia, le cose migliorano sensibilmente. In pratica, quando stiamo trattenendo l’artificiale e vediamo il temolo o la trota a pochi centimetri che non si decidono all’attacco, lasciamolo scendere a peso morto verso il fondo, per poi farlo ripartire di scatto, anche e soprattutto in modo disordinato. Spesso e volentieri questa manovra dà modo al temolo (ed ancora di più alla trota) di compiere quella “parabola” di cui parlavamo e di decidersi all’attacco. Beninteso, tutto ciò non è infallibile ed a volte non c’è neanche bisogno di farlo, ma si tratta di una cosa semplicissima che si vede fare poco e che può sovvertire certe situazioni. In ogni caso, a differenza della trota, il temolo rimane un pesce più selettivo e, mentre la regina predilige in taluni frangenti altre esche (minnows, grubs, ecc.) il timallide viene molto più attratto come detto, dal buon “vecchio” rotante.

 

AKTIV HOTEL GARGANTINI

Nelle fantastiche acque gestite dall’amico Adriano e dalla sua famiglia esistono diverse realtà dove possiamo imbatterci in trote e temoli da sogno. Il Vellach, il Moll e la sorgiva, per citarne alcuni, sono ben popolati da ambo le specie, in uno scenario fantastico ed in acque davvero incontaminate. Chi ha potuto trascorrervi una vacanza difficilmente non torna, vuoi per la pesca stessa che per l’ottimo trattamento in un ambiente allo stesso tempo garbato ed “alla buona”, che personalmente mi ha proprio stregato. Il suo sito è www.trophyclub.it.

 


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