Racconti

Un Autunno da predatori a spinning

Di roberto granata pubblicato il 08/11/18

Che l’autunno sia un eccellente periodo per la pesca a spinning, indirizzata un po' a tutti i predatori, non è certo una novità. Tuttavia, siccome questo periodo d’oro lascerà prima o poi il posto ad un altro (l’inverno vero e proprio) non certo facile, è più che opportuno sfruttarne tutte le sfaccettature e le opportunità che ci va, man mano, offrendo. In caso contrario, potremmo ritrovarci abbastanza all’improvviso nel mezzo di un fronte freddo che in qualche giorno può abbassare anche la temperatura dell’acqua di quel che basta a “bloccare” o quasi i nostri amici predatori. Non perdiamoci quindi quel periodo magico che lo precede. Che abbia giornate dai contorni ancora estivi o, all’apparente contrario, quelle nuvole, quella nebbiolina o quella pioggerellina leggera, non cambia più di tanto. L’importante è che l’acqua non abbia ancora modificato più di tanto la propria temperatura. Aggiungiamo a ciò il fatto che i pesci captano benissimo (di certo meglio di noi) di avere a che fare con le ultime occasioni propizie per vivere (e non solo mangiare) con minor fatica, ed otteniamo un quadro di raro valore.

 L’IMBARAZZO DELLA SCELTA

 Oggi vorrei darmi agli “ultimi” black. Però… quella piccola roggia ha un livello ottimale, e sono sicuro che mi darà qualche bel cavedano. Senza contare che, dove si restringe ed aumenta un poco la corrente, potrei trovare qualche lucioperca in agguato. Ma… pensandoci bene, l’esperienza mi insegna che potrebbe essere un’ottima giornata da lucci. E quindi, che faccio? La prima regola è quella di… decidere in tempo utile, prima che il tramonto o qualche altro pescatore (o magari la moglie) decida al nostro posto e ci porti in qualche centro commerciale. Meglio quindi, se ad esempio devo pescare al pomeriggio, pensarci bene al mattino, dove posso avere più calma per decidere meglio tralaltro facendo tesoro delle passate esperienze ed osservando le condizioni meteo e soprattutto la loro eventuale evoluzione. Detto questo, vediamo qualche consiglio sia per una scelta appropriata al pesce da “preferire” sia per, una volta effettuata la preferenza, cercare di insidiarlo in modo proficuo e divertente.

 BLACK BASS

 Poniamo il caso di un Ottobre dai contorni ancora estivi: il periodo è ottimo, con picchi addirittura eccezionali, il che ci consiglia di non sprecare le “ultime” occasioni dandoci ad altre specie che potremmo incontrare anche più avanti. Salvo ovvie eccezioni, i “sacri canoni” danno per favorita una pesca di ricerca in profondità, mentre, più spesso di quanto non si creda, una ricerca a galla può rivelarsi la chiave per risolvere le pescate ai Black di fine stagione. Perché? Nei casi descritti la temperatura dell’acqua non ha ancora subito grossi sbalzi rispetto ai periodi precedenti, cosi come non vi sono stati cambiamenti veri e propri nella stratificazione termica. Inoltre i boccaloni attaccano più facilmente, rispetto al periodo precedente, per fame. Minnows ed imitazioni di insetti, mosse a galla o recuperate negli strati superficiali, si rivelano veri e propri killer. Se questo periodo dai contorni ancora estivi dovesse perdurare da diversi giorni, il tramonto può essere micidiale. Le schiuse e l’attività di superficie ci sono, ma meno rispetto a due mesi addietro. Le condizioni perché il black le attenda ci sono invece ancora tutte. Pensate quindi cosa può fare, ad esempio, un’imitazione di cavalletta vibrata sul posto a galla nel sottoriva al tramonto. Inaspettatamente…

 LUCCIO

 La pacchia col black finisce prima, quella col luccio continua fino a quando non fa davvero freddo (nell’acqua). Ciò ci consiglierebbe, come abbiamo visto, di dedicarci maggiormente al primo. Tuttavia, i conti non si fanno solo con la temperatura dell’acqua, ma anche col suo livello, il suo gradi di limpidezza e l’intensità della sua corrente. Questi tre fattori influenzano poco (o niente) gli ambienti da boccalone (essenzialmente lanche, stagni e/o laghetti), mentre influenzano eccome i fiumi e le rogge in caso di piena. Ecco quindi un’importante, quanto trascurata, osservazione preventiva da compiere. Lo spot da lucci che intendiamo visitare tra qualche ora è soggetto ad aumenti e/o cambiamenti di livello abbastanza repentini? Informiamoci, se possibile, oppure valutiamo dalle condizioni meteo dei giorni precedenti se ci sembra tutto a posto, altrimenti meglio non rischiare di buttare un pomeriggio. Se tutto è a posto nel periodo in oggetto i rotanti hanno ancora una leggera superiorità sulle imitazioni di pesce (minnows e compagnia). Se, dulcis in fundo, è in arrivo un periodo perturbato e riuscite a pescare circa 48 ore (due giorni) prima della pioggia, il luccio che è un vero e proprio barometro naturale, è al top della frenesia.

 CAVEDANO

 In questo periodo amo pescare quello che a mio avviso è il pesce più furbo delle acque dolci, nelle rogge di piccole e medie dimensioni e dalla conseguente portata d’acqua. Questi ambienti in autunno subiscono spesso un abbassamento di livello, che porta lo scaltro ciprinide a stazionare, di conseguenza, sotto ai ponti nelle buche appena a valle dei medesimi, nelle curve e comunque nei punti con livelli accettabili. Per averne ragione, quasi sempre bisogna:

 

  1. Avvicinarsi, se occorre, anche strisciando per terra.
  2. Non proiettare ombra alcuna nell’acqua.
  3. Non provocare alcun rumore o vibrazione sospetti.
  4. Valutare bene il punto dal quale avvicinarsi.
  5. Avvicinarsi da dove non lo fanno gli altri spesso paga.
  6. Valutare tutto quanto detto in funzione del primo lancio.
  7. Scegliere un artificiale appropriato alla situazione.
  8. Essere in pesca nel preciso istante in cui l’artificiale tocca l’acqua.
  9. Essere pronti ad una ferrata fulminea.

10. In tutto quanto detto, tenere la massima concentrazione.

 Questo è, a mio avviso, il decalogo del cavedano. Mi sentirei di aggiungere che a volte, per arrivare dove ci sono i pesci senza essere scorti e/o percepiti, possiamo pensare di far scendere nella corrente un artificiale galleggiante. Ma occhio al filo; il suo dragaggio insospettisce facilmente il cavedano, e quando chiudiamo l’archetto e mettiamo la lenza in tiro si può insospettire del tutto. D'altronde, è troppo furbo…

 LUCIOPERCA

 Il discorso è, se vogliamo, piuttosto breve. Questo pesce, benché insidiabile anche di giorno, diventa più facile al tramonto, anche inoltrato, oppure in giornate con poca luce. Si tratta di un animale curioso, che può inseguire, anche attaccando a vuoto, l’artificiale per svariati lanci consecutivi. Aggiungiamo il fatto che non disdegna la corrente, ed ancora di più i punti dove smorza, ed otteniamo già sufficienti probabilità di divertirci. Il tutto però è alternato da momenti di apatia, che cercheremo di capire meglio in qualche prossimo scritto.

Concludendo, in autunno è facile trovare di tutto e di più per uno spinning divertente e redditizio.

Affiliamo dunque… le armi.

 


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