Tecniche

Un giorno a trote

Di Roberto Ripamonti pubblicato il 12/06/09

Considero il Velino, uno dei più bei fiumi da trote che io abbia frequentato in questi ultimi anni e la possibilità di viverlo con buona assiduità, non ha fatto che confermare questa mia opinione. Il Velino, così come tutta la Provincia di Reti ha una aria speciale agli occhi di chi scrive forse perché, i casi della vita mi hanno portato in questa città con una certa frequenza. Forte della vicinanza da Roma dove abito, andare a pescare a Rieti è operazione di poco più di un’ora e la sola idea di ritrovarmi in un ambiente naturale ancora magnifico, mi ha spesso spinto ad affrontare il Grande Raccordo Anulare e le sue terribili code di auto. Ma in genere è ben poca cosa visto che il GRA ha orari simili a tutte le strade ad alta percorrenza per cui, evitate le ore di punta, ci si ritrova sulla Via Salaria in un attimo. E quando si vede arrivare il bivio per Rieti , comincia una sorta di frenesia che ti porta a sognare qualche bella cattura e senza dubbio, una giornata di relax e riposo.

Proprio durante una serie di riprese in video per un dvd dedicato alla trota nelle acque correnti che sarà pronto per gli inizi dell’anno prossimo, ho avuto modo di fare alcune esperienze interessanti che hanno caratterizzato la  serie di sessioni. E confermato che Rieti è una sorta di paradiso del pescatore, poco importa se sia un moschista, uno “lure angler” (spinning) oppure un amante di carpe e lucci. Ci sono talmente tante possibilità da lasciare sbalorditi. Ma torniamo alle trote ed al racconto di due giorni di immersione totale nelle acque del Velino e santa Susanna.

 

Il Velino

Il fiume Velino è una sorta di microcosmo, un quadro armonico in cui si percepisce il territorio di Rieti e della sua provincia. Raramente una zona geografica si identifica così chiaramente con il suo sistema idrico riuscendo a valorizzarlo laddove in tante altre zone del Paese è trascurato e maltrattato. Nella Provincia di Rieti, il fiume, i suoi affluenti sono nel DNA della gente così come la pesca Sportiva che è vissuta come una tradizione centenaria. In ogni bar si parla anche di pesca e le trote sono il punto focale di ogni discussione. La riprova è data dalle persone che si fermano a Ponte Romano dove è stato creato un famoso tratto “No Kill” nel quale moschisti di tutte le abilità si mettono alla prova per cercare di far salire delle splendide trote che quasi sono conosciute per nome. Esemplari di oltre due chilogrammi pinneggiano tranquille mentre volano imitazioni di effimere oppure pesante ninfe che vengono trattenute e rilasciate. Ogni combattimento è seguito de decine di sguardi e il rilascio immediato della trota è spesso contrassegnato da commenti e complimenti. La città vive il suo fiume ed anche i più giovani sfruttano quel bel tratto di fiume per incontrarsi e stare all’aria aperta. Prova lampante che un bel fiume, trattato come risorsa diventa un centro di attrazione di cui beneficiano tutti.

Il Velino nasce in località denominata i POZZONI poco a Nord di Cittareale a 1650 metri e le sorgenti fuoriescono a circa 7litri al secondo. Lungo il suoi 90 chilometri, altre 70 sorgenti si riversano nel fiume. Alla fine del suo tragitto il fiume si getta dalla sommità di un ciglio travertinoso, nella spettacolare Valle della Nera , posta 165 metri più in basso, originando le famose cascate delle Marmore, le più alte d’Europa.

Gli affluenti del Velino sono acque importanti per la pesca sportiva come il Peschiera, il Santa Susanna, il Salto, il Turano, il Cantaro così come le acque sulfuree delle sorgenti di Cotilia oppure quelle oligominerali della sorgente di Cottorella.

 

In queste acque le trote la fanno da padrone ed una attenta politica di gestione delle acque ha garantito lo sviluppo di stock veramente importanti quanto a qualità e dimensioni. Nelle acque del velino vi sono infatti fario indigene ovvero nate spontaneamente, così come fario immesse durante la stagione chiusa. Vi è inoltre uno stock di iridee anche di dimensioni importanti così come, in alcuni tratti di fiume, vi sono temoli di dimensioni degne del migliore chalk strema austriaco o sloveno. La prova fu fatta quasi trenta anni fa ed oggi, i migliori riescono a portare a guadino temoli di 45-50 centimetri!

 

Il Santa Susanna.

Si tratta di una risorgiva dall’acqua così limpida da sembrare finta. I lunghi erbai nascondono trote di dimensioni record al punto che stiamo parlando di fario ed iridee di oltre 6 chilogrammi che convivono in mezzo ad esemplari più piccoli ma sempre interessanti. Nella parte alta della risorgiva vi è un tratto “santuario” in cui a pesca è vietata ed nel quale è possibile vedere trote impressionanti e per nulla disturbate se non fosse per la terrificante usanza da parte di qualche bracconiere locale, di mettere in acqua dei filaccioni innescati a esce morto o vermi per distruggere anche questi esemplari che meriterebbero bel altro trattamento. Ne abbiamo prelevati due, durante una delle escursioni con l’impagabile piacere di poterli distruggere prima che potessero combinare danni. I controlli, va detto chiaro e forte, ci sono e sono anche molto serrati ma, dalle maglie scappano sempre questi lugubri personaggi.

La vera difficoltà nel santa Susanna è ovviamente quella di non farsi vedere a chilometri di distanza da parte delle trote e trovarsi davanti ad un deserto biblico ma, questo fa parte della nostra abilità.

 

Le sessioni di pesca.

Decidiamo di affrontare Velino e Santa Susanna con le sole esche artificiali anche per mettere insieme le riprese del nuovo dvd della collana “La pesca in dvd” per cui, abbandoniamo immediatamente l’idea di mescolare spininng alla mosca e semmai, contaminare lo spinniing alla trota con qualche altro sistema preso a piene mani da altre specie. Con chi scrive i compagni di pesca di sempre per cui Mauro Pitorri e Tiziano Fornari. Doveva essere dei nostri anche Marco Longinotti ma gli impegni di lavoro impediscono di fare parte della combriccola e ne siamo sinceramente dispiaciuti.

Partiamo subito dal Velino alto che ha un tratto torrentizio meraviglioso. L’acqua scende via veloce e pulita anche se abbiamo dubbi che una recente piena abbia stravolto il letto del fiume. Ma al terzo lancio vedo una sagoma nera correre dietro al mio piccolo minnow e le perplessità spariscono. Sto usando una canna da 6’6’’ (180 cm) con un piccolo ABU C702LX mandatomi proprio da Longinotti e caricato a una sottile treccia da 10 libbre. I lanci sono veramente lunghi e facili da controllare anche quando si deve andare sotto le frasche con un’esca da 5 grammi e i risultati si vedono. Dopo qualche giro di manovella arriva la prima rotella della sessione, una iridea non molto in forma ma, visto che sempre di trota si tratta, almeno abbiamo nesso la prima firma. Scendendo a valle troviamo una bella piana in cui l’acqua si rilassa e si intravedono alcune fario di ottima taglia che partono dal fondale per attaccare piccoli minnow e siliconi manovrati sul fondo a piccoli strappi. Arriva anche la prima trota fario di taglia e partono le riprese che si concludono con il classico rilascio. Il ghiaccio è rotto ed oramai siamo pronti ad altre sfide ma, di punto in bianco la danza sembra finire. Ancora una buona mezz’ora negativa e si decide che è arrivato il momento di fermarsi e fare colazione visto l’orario. Sono le 0830 e non c’è nulla di meglio (visto che mogli ed amanti varie non sono della partita) di spararsi un bel panino con la porchetta ed una mezza birra. Alla faccia della dieta e della analisi del sangue che mi aspettano a breve!

Decidiamo di spostarci verso il Velino in città per cui, questa sosta è perfetta. L’inconveniente è che a monte hanno aperto la chiusa per cui il fiume è molto alto e sporco. IN pratica, non ci sono speranze di fare catture almeno per qualche ora per cui il piano da attuare è quello che ci vede andare direttamente al santa Susanna. Conosco la zona, mi piace e sono certo che faremo bene.

Arriviamo sul fiume e ci si ghiaccia il sangue; un’altra troupe sta usando lo stesso tratto di fiume per girare un filmato di pesca a mosca ma, dopo qualche chiacchiera scopriamo che la loro sessione era giunta al termine per cui avremmo avuto campo libero per fare le nostre cose. Nel frattempo, arriva la Forestale per un bel controllo documenti e con piacere possiamo scambiare due parole con i rappresentanti della legge che vigilano su queste acque magnifiche. Scelgo di usare la stessa attrezzatura sempre oprando per piccoli minnow affondanti tipo Shad che in altre occasioni si sono dimostrati molto efficaci. Mentre pesco in modo tradizionale i mie compagni di ventura provano con i siliconi con una tecnica tipo flipping da black bass. Le trote sono in vista ed è difficile sbagliare bersaglio! Tiziano vede una grossa trota sotto una frasca e dopo un lancio di prova, tende la sua trappola ottenendo una attacco tremendo ed una serie di salti infiniti. E’ una iridea di circa 2 chilogrammi, una preda strepitosa non rara nel santa Susanna.

Passano pochi istanti e vedo una seconda sagoma scura dietro un erbaio. Lancio la mia esca e vedo che la trota dapprima la punta per poi derivare di qualche metro. Decido allora di tentare con una traiettoria differente e la grossa trota parte all’attacco senza indugi. Gionata con la sua telecamera è pronto e filma il tutto. Per un attimo mi sento il protagonista di “La dove scorre il fiume” (un film sulla pesca a mosca con la regia di Robert Redford) e l’entusiasmo mi sale alle stelle.

Si tratta di una iridea di circa 2.5 chilogrammi che rappresenta la ciliegia sulla torta di un filmato che sta venendo davvero bene. Ma non è finita qui anche se il resto lo lascio alle immagini quando uscirà il dvd!

Torniamo quindi sul Velino che nel frattempo è tornato ai livelli normali. L’acqua è veloce ma pulita e decidiamo di alternare lo spinning tradizionale con Veltic modificati e grossi minnow ad una sorta di flipping con tanto di Texas Rig modificato per innescare qualche vermone in silicone della serie Gulp della Berkley. Vi offro le immagini di questo innesco che sulle prime è stato fatto usando ami classici da black bass e quindi, dei generosi 3-4/0 per pi passare a più piccoli ami del 2 con tanto di ardiglione schiacciato. L’amo grande infatti può arrivare a perforare la bocca della trota ed arrivare a ferirla in modo veramente mortale mentre questo è assai più difficile con ami più piccoli e con filo abbastanza grossolano. Ragion per cui lasciamo stare gli ami da bass e cerchiamo qualche amo da carp fishing nella nostra scatola. L’azione di pesca è semplice con lancio a monte e lento recupero a strappi per tagliare il fondale del fiume e sondarlo esattamente come si farebbe con i bass in acqua ferma.  Qualche “botta” secca e violenta mi fa capire che anche questo è un nuovo indirizzo verso cui rivolgerci dopo averne avuta la certezza nella pesca in acqua ferma, Questi veroni da 5-6 pollici sono davvero micidiali e le trote non sembrano capire che si tratta di gomma e non di …ciccia vera. Sta di fatto che ferriamo una buona serie di trote, altrettante le padelliamo e giriamo anche qualche scena interessante. Una pesca fatta per i bass ed adattata alle trote del velino. Un mondo novo da scoprire (almeno per chi scrive) e su cui buttarsi a capofitto!

 

Informazioni sulla Provincia di Rieti.

Tratti NO Kill.

 

Per pescare a Rieti e nelle sue magnifiche acque serve un tesserino provinciale a cui si aggiunge un secondo tesserino per la pratica della pesca nelle acque “No Kill”

 

Tratto “A”- No Kill del santa Susanna, tra la villa romana di Quinto Assio a Promontorio fino al Villaggio Santa maria. Tutta l’area è nel comune di Rivodutri.

 

Tratto di Ponte Romano che parte a valle da sotto le paratoie del Consorzio di Bonifica fino al Ponte della Superstrada.

 

Tratto di Vache, nel Velino e che comprende circa 800 metri a valle della ferrovia Terni Sulmona fino a circa 700 metri a monte.

 

Tratto del tronto nella zona dei Monti della Laga nel comune di Accumuli (RI) tra il ponte sulla SS Salaria fino a Fonte del campo.

 

Disposizioni generali.

La pesca è consentita i giorni di Martedì, Giovedì, sabato e Domenica e nelle Festività civile e religiose fatta eccezione per i laghi naturali ed artificiali, i torrenti Aua, Vargara, Corese e parte del Farfa

 

Numeri Utili.

Servizio Pesca Provinciale                 0746    286 412

Polizia Locale Pesca                          0746    286 214


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