Racconti

Una pescata sul Naviglio

Di Maurizio Biolcati pubblicato il 03/12/12

Parliamoci chiaro... ormai la pesca in tecnica ledgering, non è più un’emergente novità, ma bensì una reale e acclamata  tecnica  che ci concede di affrontare qualsiasi situazione di pesca in tutti gli ambienti: canali, fiumi, laghi, cave, ci permette inoltre confronto con una vasta tipologia di pesci.

Questo sabato io e altri soci di LBFAdda (vi invito a vedere il nostro sito http://lbfadda.forumfree.it/) Raffaele, Daniele, Davide, decidiamo di abbandonare il nostro fiume Adda, per una  trasferta in quel di Turbigo lo spot da noi scelto, è  praticamente a pochi metri dalla centrale idroelettrica ubicate sulle sponde del Naviglio Grande.

La giornata è la classica novembrina lombarda, temperatura bassa, cielo coperto che non promette nulla di buono, con folate di vento freddo che increspano le acque cristalline e fumanti  di uno stupendo naviglio grande.

Tra una folata di vento e l’altra quando la superficie dell’acqua ritorna piatta, il naviglio si svela  permettendoci  di assistere ad uno spettacolo unico, infatti grazie alla sua particolare trasparenza dell’acqua possiamo, vedere passaggi  su  passaggi  di cospicui branchi  pesci nella fattispecie  di: pighi, scardole, cavedani,  carpe, motivando (come se ce ne fosse bisogno) la voglia di pesca, quindi di gettare le nostre lenze il più presto possibile in acqua e cominciare finalmente a pescare.

Verranno utilizzate per questo spot canne da 12’ mentre io userò la mia polivalente Trabucco MRXV da 13’

Come pasturatori useremo grammature dai gr. 20/30 finali da mm. 0,11 lunghi dal mt. 1,50 al mt. 1,80 dove legheremo  ami leggeri a filo fine del n. 20 dove innescheremo due bigattini testa e coda.

Una preventiva pasturazione di 4-5 palle di sfarinato con base al formaggio farcito con pochi  bigattini al loro interno , per non far si  che si spacchino durante il lancio.

Ora tutto è pronto possiamo iniziare a pescare, intanto il cielo si fa sempre più cupo , fortunatamente però le raffiche di vento si sono progressivamente attenuate… presagio di pioggia ? Comunque non importa siamo equipaggiati per ogni evenienza meteorologica e di qui non ci muoviamo.

Il primo a vedere il  vettino  strattonato in modo netto e deciso sono io delicatamente ferro ed inizia una bella lotta con un pesce con non ha intenzione di arrendersi… tanto è vero che mi devo alzare dal panchetto e spostarmi in direzione del pesce per non rischiare di rompere il mio terminale. Dopo una bella e divertente battaglia porto a guadino , con lo stupore di tutti una splendida e combattivissima scardola che passa il kg.

Da qui in poi sia io che il resto della combriccola, inanelliamo una ragguardevole e divertente serie di catture di pighi cavedani scardole per l’appunto.

La giornata scorre veloce, si sa, che quando ci si diverte il tempo vola, sta velocemente arrivando il buio.

È purtroppo arrivato tempo di chiudere le nostre attrezzature  e di  tornare a casa, comunque  soddisfatti di questa indimenticabile giornata di pesca  e ulteriormente consapevoli, che con questa tecnica da noi praticata si può veramente pescare ovunque.           


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