Itinerari Italia

Verde Lago a Viggiù (VA)

Di Walter Scandaluzzi pubblicato il 13/12/09

Il paese varesotto, noto per la canzone sui pompieri è posto a 450 metri slm in Frazione Baraggia  si presenta come un bel laghetto dal perimetro di un km e dalla profondità media di 3 metri. Oltre a ricevere acqua da risorgive è alimentato dal torrente Bevera. Per le trote consigliamo questa volta la pesca con la penna di pavone o comunque con galleggianti molto affusolati.

Si tratta di una tecnica usufruibile qualsiasi stagione, e che ci permette di associare molte azioni di pesca differenti. Con questa montatura potremo praticare  una pesca statica mantenendo il galleggiante immobile, oppure  una pesca più dinamica, alternando pause a recuperi brevi lenti o veloci.

Il vantaggio fondamentale che ci porta questa montatura è che una volta individuata la profondità a cui stazionano le trote potremo mantenerla nei lanci successivi regolando la posizione della penna sicuri di non fare mai “passate a vuoto”. Questa montatura ci consente inoltre di poter fermare il recupero in caso di abboccata del pesce senza che la zavorra trascini l’esca in profondità.

Serve un mulinello del N 2500 contenente filo 0.18/0.22.  Sulla lenza madre inseriremo la penna di pavone, dalla grammatura rapportata alle dimensioni del lago e alla potenza della canna. Come zavorra utilizzeremo una torpille che tari la penna al 75%, in modo che in posizione di stallo sia visibile da grande distanza (la penna anche se leggermente sottocarico non offre resistenza all’affondamento in caso di abboccata), esempio penna 8 gr. Torpille 5 gr e qualche pallino. Dopo il piombo, gommino salvando e girella tripla per assicurare la dovuta rotazione dell‘esca. Finale di diametro intorno allo 0.16/0.20  di lunghezza non inferiore ai 50cm. L’amo verrà scelto in funzione dell’esca. Dobbiamo anche tenere presente che nel caso avessimo intenzione di usare piccoli pesciolini si deve diminuire il piombo. Eventuali varianti che dovrete inventare di volta in volta renderanno più adescante il recupero. Oppure in alternativa la pesca a piombino.

Se vogliamo insidiare le trote nel sottoriva e fino a circa 30 metri dalla sponda, la tecnica più redditizia è senz’altro quella con microbombarde, sbirulini e piombini da tremarella. L’attrezzatura è sempre la solita, canne sui 3.80-3.90 mt. mai troppo potenti (capacità di lancio fino a 10-12 gr.) e mulinelli di dimensioni ridotte caricati di un buon 0.18, 0.16 per i più esperti. Le montature, pur variando il tipo di zavorra, si assomigliano un po’ tutte, e saranno così realizzate: Zavorra (piombini, torpille, ghost ecc.), girella tripla per ridurre le torsioni del finale durante il recupero (indispensabile!); finale 0.16/0.18 dai 80 cm in con ami adeguati all’ esca. Il recupero dovrà essere molto vario e movimentato, onde stimolare l’istinto aggressivo della trote, quindi dovremo variare pompaggi a pause oppure recuperi regolari  e momenti tremarella di tremarella per far fare alla nostra esca guizzi e scatti improvvisi.  Innesco a rotazione di due camole infilate una intera e una per metà sull’ amo oppure pastella modellata a forma di banana.  Vi sono molteplici carpe da insidiare coi soliti metodi oltre a storioni , pesci gatto americani, striped bass quando l’acqua si riscalda, e dei bei lucci. Per gli storioni canne e mulinelli potenti con trecciati minimo dello 0.16, piombo sui 40-50 gr , finale di trecciato minore oppure di un buon 0.40 con innesco di calamari, pesce morto ed odorante tipo sarde su ami adeguati. Per il luccio non resta che usare canne da 240 cm od oltre, stesso trecciato degli storioni e cavetto con minnows, rotanti grossi anche se gli ondulanti riservano sorprese. All’interno  negozio di pesca; Bar, possibilità di sfamarsi e servizio sulle rive.

Si arriva da Varese per la strada che porta  alla svizzera e seguire le frecce per Gaggiolo. Ai cartelli Viggiù  svoltare e girare per la fraz. Baraggia svoltare per via Bevera. tel.0332/487493


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