Itinerari Estero

Violino sull'Atlantico

Di mauro bigarelli pubblicato il 04/02/14

OCEANO ATLANTICO    MAYUMBA GABON

 

GUITARFISH BLACKCHIN  

 

Mi trovo in Gabon per lavoro, e data la mia passione per la pesca tento una nuova avventura

Surf casting pesante dalla spiaggia di Mayumba , nel sud del Gabon ad 80km dal confine con il Congo 

Una della condizioni fondamentali per evitare di recuperare le esche intatte e’ quella di pescare con marea montante e culmine di alta marea. Generalmente un’ora dopo il culmine di alta si puo smettere di pescare , salvo la volonta di oziare sulla spiaggia

Domenica mattina tentiamo l’avventura insieme all’amico Prospero, neofita della pesca ma con una volonta di sperimentare ed apprendere fuori dal comune

Arriviamo al punto di pesca e troviamo una gradevolissima sorpresa: una schiusa di tartarughe liuto,

alcune disorientate non avevano guadagnato il mare,   foto di rito e le abbiamo messe in mare noi

Abbiamo poi appreso che le ritardatarie della schiusa (che avviene all’alba) nel momento in cui nasce il sole hanno dei problemi di orientamento e rischiano di morire in spiaggia.

La tartaruga liuto arriva a 2,5mt per 700kg  , enorme

La buona azione compiuta ci convince che sara’ una giornata positiva, ed iniziamo a pescare

Discreta onda, forte corrente da sinistra verso noi e da destra verso noi, quindi dovremmo avere una forte corrente uscente nel nostro hot spot

Trecciato 65lb  short rovesciato , terminale da 50lb in cavetto con cefalo innescato su 5/0 -spike da 170gr ….. e recuperiamo solo garbugli e spiombate

Accorciamo i terminali, aumentiamo il diametro a 80lb  e  grazie anche ad un calo della corrente (siamo oltre la  meta della marea montante) si rimane correttamente in pesca

Dopo una mezz’ora parte la prima canna: strike violento , chiudi la frizione ma il filo esce, chiudi ancora ed ecco che si ferma.  Riparte, 30 metri e stop, poi ancora 30mt, se continua cosi il filo finisce. Nemmeno finito di pensare al filo e la situazione diventa improvvisamente neutra, ad ogni partenza segue un recupero piu o meno equivalente, il che mi sembra strano data la potenza dello strike. Ancora piu strano che il pesce adesso si fa tirare verso riva quasi a peso morto.

Scopriro che il vero combattimento inizia adesso.

Arrivato dove rompe la seconda onda ne usa il ritorno per allontanarsi ogni volta di 30 40 a volte 50 metri,  spinge forte quando l’onda ritorna e si fa tirare a peso morto quando l’onda viene a riva

Dopo un’ora di questo tiro alla fune si lascia tirare dove rompe l’ultima onda a riva e ricomincia il gioco di prima  con la differenza che in poca acqua a volte si vedono le pinne: gialle , la dorsale ad un metro dalla caudale ed il filo un metro e mezzo avanti alla dorsale:  big fish, ma la distanza delle pinne non torna

Un’altra ora cosi e improvvisamente con un’onda piu alta il segno di cedimento: il pesce si rovescia in mezzo all’onda: e’ un violino enorme. Dopo tanti altri rovesciamenti e ripartenze cortissime on’onda alta e piu lunga lo solleva e questa volta rimane arenato.  Vittoria

E’ una femmina di violino (rhinobatus cemiculus) enorme,  2,5mt per circa 75kg (il record IGFA e’ 49,9 kg , ma non ho nulla per pesare correttamente.

Foto di rito e rilascio,  sono sfinito , quasi tre ore di combattimento sotto al sole del tropico, camminando sulla sabbia dietro al pesce  sono micidiali. Voglio andare a dormire.

Ma l’amico Prospero?  Mi sembra egoistico andare via nonostante la stanchezza visto che Prospero non ha ancora avuto mangiate.  Che faccio?   Idea : senza farmi vedere lancio senza esca sull’amo, non vorrei che mangiasse qualcosa , butterei la canna in mare. E mi metto a dormire sulla sabbia sotto ad un cocco dopo aver detto a Prospero: Se mangia svegliami

Mi risveglio con delle urla, e’ Prospero che ha allamato qualcosa, e dopo un po di lotta esce dall’acqua un bel Pinna nera, non enorme ,ma bellissimo

Una grande giornata, indimenticabile ma speriamo ripetibile

                                                                                                     MAURO                                      


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