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Light Carpfishing

Di Samuele Maffei pubblicato il 16/12/09

Il carp fishing ci regala emozioni soprattutto grazie alle dimensioni delle sue prede, ma non è sempre così….

 

Dopo essermi accordato con Mattia (uno dei migliori miei compagni di pesca) decisi di andare a provare nuove emozioni, non prendendo pesci da record, ma cercando di prendere pesci anche di piccola taglia ma da combattere con una attrezzatura piuttosto leggera.

Erano le otto del mattino di una giornata in piena estate e mi stavo recando in un carpodromo che si trova nei pressi della capitale.

Arrivati nel laghetto con l’autobus, pagammo i biglietti ed andammo ad occupare la postazione che ci sembrava migliore.

Sul posto preparammo le canne che per comodità del viaggio avevamo completamente smontato. Montai la mia canna (Barbel della Fox con mulinello Full Control 1000 della Mitchell) con un pasturatore  da ledgering dove misi bigattini e pastura.

Come terminale misi un piccolo amo con il fluoro carbon ed il capello ricavato da un Nodo  non Nodo.

La canna di Mattia (anch’essa canna per la pesca all’inglese) aveva la mia stessa montatura  perché anche Mattia voleva provare questa nuova tecnica. Invece del fluoro carbon utilizzava del dacron molto morbido da 12 lbs.

Come esca io usai una micro – boilies pop up mentre Mattia del  mais alla fragola ammollato al Dip alla ciliegia artigianale che avevamo preparato la settimana precedente.

Dopo aver lanciato le nostre lenze, posizionammo le canne sui picchetti muniti di segnalatori. Aprimmo la frizione per evitare la rottura durante la partenza.

Inizialmente non avemmo risultati, ma dopo circa un’ora il branco entrò ed in pastura iniziarono le catture.

Il primo strike lo effettuai io prendendo una regina dai stupendi colori.

Dopo fu il turno di Mattia che catturò un amur che mise a dura prova la sua canna e la sua lenza. Dopo aver fatto un combattimento molto affascinante, Mattia riuscì a portare a guadino quell’esemplare non grande ma meraviglioso.

Rinfrescammo  la pasturazione a base di mais e ci rimettemmo a pesca.

Mentre leggevo il mio libro il sibilo di un “bip” mi mise sugli attenti facendomi balzare sulle canne. Mattia si trovava vicino a me e non sentì nulla. Pensai che l’emozione mi stava facendo brutti scherzi, ma il mio istinto si sbagliava di grosso perché a seguire vennero altri “bip” che mi portarono a ferrare.

Dopo averla ferrata Mattia mi venne ad aiutare con il guadino.

Dopo almeno 15 minuti di combattimento, la carpa non sembrava arrendersi, ma forzandola riuscii a capire che era una splendida regina di almeno otto chili.

Chi se lo aspettava!!

La mia adrenalina aumentò sempre più, poiché ero convinto che non ce l’avrei mai fatta a portare a riva quel “bestione” con una lenza e con una canna così leggera.

Alla fine, però la carpa si arrese ed entro dentro il guadino.

Fu veramente un’emozione fantastica.

Dopo una serie di foto ricordo la rilasciai libera per il cammino del suo futuro.

Avemmo altre catture che resero la giornata veramente divertente.

Anche con piccole carpe il Carpfishing può essere meraviglioso! Basta soltanto adeguarsi alla situazione e ridurre la potenza dell’attrezzatura a seconda delle dimensioni dei pesci che vivono in quelle acque.

Poi se arriva la sorpresa è ancora più emozionante!!!

 

Rig e rig…

Il rig che ho illustrato rapidamente nell’articolo ve lo voglio mostrare più a fondo.

Per realizzarlo dobbiamo:

-inserire sul filo madre un pasturatore

-con l’aiuto di una girella collegare al filo madre uno spezzone di fluoro carbon o di dacron molto morbido.

- utilizzando un amo con l’occhiello di misura ridotta, creare un semplice nodo non nodo dove inserire due chicchi di mais o una micro boilies.


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