Di Riccardo Dominici pubblicato il 16/06/06
Una bella giornata di vacanza, di lunedì in primavera con un sogno da realizzare: pescare il bass. Ma il problema è: con chi vado a pescare di lunedì se papà è al lavoro ed io non posso pescare, se non sono accompagnato da un adulto dal momento che non ho ancora quattordici anni?
Proviamo a chiedere a Giacomino, dice papà. Lui sicuramente lunedì andrà a pesca, se non avrà altri impegni, dal momento in cui lui di lunedì ha il negozio di pesca chiuso.
Detto fatto, chiamo Giacomino e gli chiedo se per cortesia nel caso in cui lui, lunedì andasse a pesca potrebbe passare a prendermi e portarmi con sé. Va bene ma non so dirti a che ora riuscirò ad andare a pesca, aspetta una mia telefonata lunedì mattina verso le nove, perché prima devo sbrigare alcune commissioni.
Arriva finalmente lunedì, ed io alle otto sono già in piedi in attesa della sua telefonata, i minuti passano lenti ed inesorabili e finalmente alle nove meno un quarto il mio cellulare squilla. E’ lui finalmente e mi chiede di farmi trovare pronto che sarebbe arrivato subito, richiesta superflua perché ero pronto già dal sabato, canna, vermoni e tutto l’occorrente per la pesca al bass erano gia posizionati dietro la porta dello studio. Salgo in macchina, dopo aver sentito tutte le raccomandazioni di mia madre finalmente si parte, ci stiamo dirigendo verso un piccolo laghetto, che dista circa dieci chilometri da casa mia ricco di black bass, persici, lucci,pesci-gatto, e non mancano alcune belle carpe. Dopo circa 15 minuti siamo arrivati sul posto e dopo aver indossato i waders ci spostiamo sulla sponda che appare più adatta al nostro scopo.
Con cautela ci piazziamo sul primo spot e come buon auspicio, alla prima occhiata vediamo due bei boccaloni nuotare con calma mentre sono intenti a nascondersi tra le foglie delle ninfee ancora sommerse. Facciamo i primi lanci ma questi due disdegnano con non curanza le nostre esche e danno a vedere chiaramente che non hanno alcun desiderio di “assaggiare” i nostri vermoni.
Pazienza, poco importa perché molti altri bass sono presenti e speriamo che, almeno qualcuno di loro abbia fame e voglia farci divertire.
Dopo ripetuti lanci, lenti recuperi e cambi di esca e postazione, restiamo a bocca asciutta, i boccaloni non vogliono collaborare e non vogliono farci divertire.
Intanto il tempo passa e dopo più di un’ora all’improvviso, un bel boccalone si avvicina all’esca di Giacomino, ma assaggia appena l’esca, infatti Giacomino ferra a vista ma purtroppo ferrata è anticipata, ed il boccalone scappa.
La sagra delle ferrate “no” continua ma dopo un paio d’ore passate a secco e sotto il sole cocente che batte a picco sulle nostre teste un bel boccalone viene, abilmente salpato da Giacomino. Dopo le foto di rito e dopo averlo ringraziato lo rilasciamo.
Col passare delle ore capivo sempre più il movimento dei boccaloni, come recuperare e soprattutto dove e come lanciare.
Giacomino, da buon papà, è molto paziente con me e mi insegna come innescare i grub affinché possa fluttuare nel modo più naturale possibile durante il lento recupero. Dopo molti miei avvistamenti col cuore palpitante, ma con nessuno risultato, continuo imperterrito a lanciare e recuperare nella speranza di sentire uno strattone, che però si manifesta solamente sotto forma di incaglio su di un ramo sommerso.
Col susseguirsi dei lanci, degli avvistamenti e delle ferrate sbagliate, le nostre speranze di catture si assottigliano. Inoltre, pur essendo un medio laghetto, le sponde si cominciano a restringere e le postazioni ancora vergini della giornata si riducono.
Dopo infruttuosi lanci in un’ ansa dove, almeno dicono, a far da padroni sono lucci e carpe, si vedono molti piccoli pesci che cercano di attaccare e mangiare il grub ma, per la loro minuta mole, non ci riescono ed è un piacevole divertimento guardarli.
Le postazioni migliori portano già le impronte dei nostri stivali e i bass, di solito, non si fanno prendere in una postazione dove hai già fatto lanci e da dove sono partite vibrazioni prodotte dai nostri passi.
Intanto siamo arrivati a quasi mezzo giro del laghetto e siamo di fronte allo spot dove abbiamo catturato l’unico, per il momento, bass della giornata.
Lanciamo la nostra esca e dopo pochi secondi dall’ atterraggio del grub in acqua Giacomino ferra lateralmente e questa volta il boccalone è agganciato.
Mi fermo a guardare il mio amico impegnato nel piacevole combattimento, la canna si piega vistosamente e si può percepire la forza che il pesce mette in campo per sfuggire alla cattura e poco dopo un bellissimo bass viene salpato.
Anche se io non ho catturato niente sono contento lo stesso perché per prima cosa sono a pescare, poi perché sono con Giacomino ed infine perché ho imparato molte cose che mi saranno utili nelle prossime occasioni.
Devo quindi dire grazie a Giacomino per la bellissima giornata passata in sua compagnia, ed inoltre ringraziarlo per al sua disponibilità e per i suoi suggerimenti, sperando che appena finito scuola abbia la pazienza di portarmi ancora con sé.
Inviaci il tuo articolo, collabora con la redazione di PescareOnline!