Di giuseppe castiglioni pubblicato il 23/05/12
Il mio BassMaster Marine di Orbetello. Considerazioni di Giuseppe Castiglioni
Le mie riflessioni sulla recente edizione del Bassmaster Marine di Orbetello che abbiamo sponsorizzato si staccano dalla normale considerazione tecnica di un evento sicuramente importante e ben organizzato, frutto della grande professionalità degli organizzatori (Insidefishing.it), del team di supporto e dei concorrenti. Sono stati tutti fantastici ma spero che possano capire e condividere il senso di quello che scrivo e che nasce dai miei sentimenti più profondi.
Sono partito per questa manifestazione con la macchina stracarica e con la radio che diffondeva le notizie spaventose di un attentato orribile ad una scuola. La mia testa è piena di pensieri e di preoccupazioni, il momento economico attuale non aiuta ad essere sereni ed a quelle notizie non potevo dare ne un motivo ne una spiegazione. Il viaggio è lungo …. non ho voglia di correre in macchina e mi godo il paesaggio.
Al mio arrivo ad Orbetello incontro un sorriso grande ed un viso sereno. E’ Irene che con grande disponibilità mi aiuta nelle prime fasi organizzative. La sua presenza è discreta e decisa allo stesso tempo, la classica figura che ti rassicura, capace di metterti subito a tuo agio. Questo incontro mi ha cambiato il week end.
Il giorno successivo è un turbinio di pantaloncini corti, sandaletti, visi furbi e boccoli biondi. Dietro ad Irene ed al suo team tanti giovanissimi bambini e bambine impegnati in giochi e divertenti esperimenti di pesca. La loro è passione ingenua e voglia di scoprire… desiderio di serenità giusta ed intoccabile per ogni bambino e per ogni ragazzo. Alla fine, in platea, vedo solo tanti giovani capitani contenti dei loro fantastici premi.
La Domenica della gara li ritrovo quasi tutti, con il loro premio, un artificiale, tra le mani, stupiti di fronte ad una spigola di oltre 3Kg. Uno di loro è in acqua con il suo Belly, la mamma lo aspetta sulla riva con gli occhi orgogliosi ed allo stesso tempo lucidi. Felice che suo figlio di soli 13 anni abbia quella che lei stessa chiama “la malattia della pesca”. Il viso è sereno… quello tipico di una madre che sa di avere il figlio al sicuro, in acqua, con la sua canna in mano… ed il suo idolo, Stefano, che lo aspetta a riva. Sta facendo la cosa giusta per suo figlio…. e di questo ne è orgogliosa.
La giornata volge al termine e durante le fasi di premiazione, dal palco, scorgo in platea ancora tanti ragazzi, i concorrenti, tutti stremati da condizioni di pesca quasi estreme, tutti però sereni ed appagati. Tra di loro ancora molti dei bambini del primo giorno, tutti attenti e partecipi.
Non sono un pescatore (aimè… mea culpa) ma forse questo mi aiuta a guardare questo fantastico sport e questo ambiente con un occhio diverso e se in questo periodo così travagliato, offuscato da ombre di crisi e di vigliaccheria umana, trovo visi sereni e bambini protetti allora credo che questo sia molto di più e che sia un enorme motivo d’orgoglio poter dare il mio contributo affinché la pesca ricreativa continui a svolgere una funzione sociale difficilmente riscontrabile in altri sport.
Da non pescatore …. credo proprio di amare la pesca … Tornando a casa guido sotto una pioggia incessante e penso sempre ai miei due figli che mi aspettano. Spero tanto che anche loro, presto, diventino pescatori!!
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