Di Samuele Maffei pubblicato il 24/11/09
Sta iniziando la stagione invernale chiamata da alcuni pescatori di carpe la stagione “morta”, ma io e mio padre non ci arrendiamo per così poco!
L’inverno è vero che è una stagione difficile, non solo perché le carpe si nutrono molto meno, ma anche perché andare a pesca è molto più difficile ed impegnativo. Con la tecnica del carpfishing questa stagione può regalare catture davvero interessanti. Per pescare in inverno ci dobbiamo preparare a tutti gli inconvenienti possibili. Innanzi tutto dobbiamo utilizzare una pasturazione piuttosto limitata. Mio padre d’ inverno mi porta in posti dove già siamo stati durante la primavera o l’estate, perché secondo lui è meglio tornare dove le carpe sanno che possono trovare un facile nutrimento come le boilies.
Adesso vi racconterò una sessione di pesca piuttosto “da brivido”.
Sono le sette del mattino e mi ritrovo sul lettino assonnato e infreddolito. Mi giro verso a mio padre e gli dico: “pessima notte èh ??”. Erano le mie prime parole della giornata che pronunciavo tremando dal freddo.
Avevo passato la notte più fredda di tutta la mia vita. E non avevamo preso neanche un pesce!.Solo a pensare che dovevo restare un’altra giornata mi faceva venire i brividi. Mi trovavo al lago del Turano in provincia di Rieti. Rimasi fino alle 11 sotto il mio sacco a pelo chiamato “grizzly” per quanto tiene caldo. Poi la voglia di riposizionare le canne sul segnalino mi diede la forza di alzarmi. Verso la una io e mio padre preparammo il pranzo e ci mettemmo a mangiare. Programmammo di sgomberare il campo per le quattro del pomeriggio perché poco dopo sarebbe stato buio pesto. Proprio mentre stavamo togliendo i picchetti dalla tenda un “bip” del segnalatore mi mise in allarme. Subito dopo vidi lo swinger muoversi su e giù e, dopo una serie di sali e scendi, seguirono altri bip.Mi precipitai sulla canna e ferrai. Siccome la lenza era posizionata a 100 metri presi il gommone insieme a mio padre, muniti ovviamente di un giubbotto salva gente.
Andammo incontro a quel “treno” che lottava furiosamente. Dopo un po’ mi trovai a combattere con la carpa verticalmente. Dalla specchiata ci accorgemmo subito che si trattava di un bellissimo esemplare di carpa regina. Dopo averla messa in guadino mi resi conto della soddisfazione che si prova a catturare un pesce in pieno inverno.
Quella meravigliosa regina compensò una notte da brivido e tutto il freddo del giorno seguente.
Alla prossima avventura, ragazzi!!
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