Di Luigi Colucci pubblicato il 15/01/10
Cavetti, trecciati e …
Le foglie ormai cadute, la brina che copre silenziosamente i campi e la nebbia che si alza piano dalla superficie dell’ acqua…è tempo di lucci.
Concentrare qualche battuta alla ricerca dell’ esocide è d’ obbligo in questi periodi di chiusura delle acque pubbliche da salmonidi. Che sia laghetto o diga, canale o fiume poco importa ciò che conta è stuzzicarlo sino a fargli aprire la bocca!...Il resto possono raccontarvelo i vostri streamer se avrete la fortuna di avercelo ancora attaccato alla lenza.
Questo pesce è, nella fantasia dei più, un pesce straordinariamente
resistente e ostico nel combattimento anche perché, con i denti che ha, si resta svegli la notte ad escogitare un terminale idoneo tra cavetto e kevlar che nessuno ha ancora inventato.
Si vocifera che Ercole tra le sue fatiche dovette cercare il vello d’ oro per accontentare gli dei, i quali, non trovavano un materiale idoneo per costruire terminali da lucci…
Ho letto qualcosa di simile anche su Penelope, moglie di Ulisse, che nei ventanni in cui Ulisse fu disperso in mare, tesse una tela per eludere i Proci attendendo il ritorno del marito. Il trucco per chi non conosce la storia fu quello di cucire la tela di giorno e scucirla di notte!Ebbene ho sentito di pescatori andare in cerca di tale tela per rubare il segreto di un filo così robusto da reggere vent’ anni di cuciture e scuciture!Misteri mitologici!
A parte qualche amico disperso in imprese strane, sarebbe ora di
mettere un po’ di luce in questi benedetti terminali indipendentemente da se si peschi a mosca o con altre tecniche come lo spinning.
In origine ci fu il nylon, e, devo dire, che nonostante tutto se lo si utilizza in maniera ponderata, rende buoni risultati! Poi c’ è il kevlar, imparentato con il trecciato che, pur mantenendo ottime qualità dal punto di vista della “fluttuabilità” dell’ esca, perdono molto in visibilità. In fine eccoci all’ acciaio: termosaldato o meno, morbido o rigido è l’ unica fonte sicura!Con questo i pesci non si perdono o, al massimo, non si prendono proprio!
Fatto questo semplice elenco, vediamo qualche trucchetto per avere un’ idea di cosa fare e quando.
Cosa Montare
Se siete padroni del luogo di pesca, nel senso che lo conoscete come le vostre tasche e conoscete il genere di esox presenti: dalle taglie del pesce (2/3 kg o 5/10 kg), i colori su cui mangia di solito e la qualità del pesce (se è sano sapete che tirerà come un treno, se è di immissione e vive in un laghetto senza molto pesce foraggio allora sarà come giocare a recuperare uno scarpone).
Se non avete queste nozioni potete sempre informarvi da amici o da altri pescatori.
Detto ciò si possono mettere in atto diverse strategie base ad esempio:
1) Ambiente con massiccia presenza, pesce di taglia grossa quindi imitazioni di taglia grossa ( spero vi siate fatti dire il colore! ), cavetto di 15 cm al massimo. Lanci costanti e recuperi dapprima ritmati per cercare i più attivi, poi più lenti, vicini al fondo per ingannare i più smaliziati.
2) Ambiente con presenza sporadica, taglia mista dai 2kg in su, imitazioni più piccole e kevlar o trecciato come terminale. Questi materiali permettono alle esche, che più piccole e più leggere ne risentirebbero nel movimento se montate con
cavetto.
3) Ambiente con presenza sporadica e pesce giovane, di taglia da 2kg a inferiore (canali e torrentelli tra i campi). Imitazioni piccole e un bel 0,35 – 0,40 di terminale con la premura di ferrare al primo assaggio perché se siete rapidi nel ferrare aggancerete il pesce sempre a fil di labbro senza il terminale sfiori i suoi denti ( se avete la mano morta datevi alla briscola, qui vincono i duri!). I nylon, magari in fluoro-carbon che ovviamente si vedono meno, allarmano meno il pesce e favoriscono un movimento dell’ esca più naturale.
Regola riassuntiva a tutti i luoghi: più andate in strike più potete aumentare la resistenza del terminale es: da tracciato a cavetto d’ acciaio! Meno si vedono pesci più si scende es: da tracciato a nylon.
Un po’ di Meteo e di Attrezzature…
Con questo amico pinnuto con un frullatore al posto della bocca e la lunaticità di un clown del circo si ci può aspettare di tutto perciò, l’ unica arma in più per andare a segno è la versatilità!
Cambiare esca, cambiare recupero, cambiare profondità di ricerca,
terminale, cambiare luogo e spostarsi continuamente se necessario.
Questi pesci si attivano con la bassa pressione e con i cambi repentini di luce ed ombra. I momenti migliori sono sempre stati all’ inizio e alla fine di una perturbazione, così come al mattino presto e alla sera poco prima del tramonto.
Nella nebbia delle giornate grigie c’ è sempre un luccio da qualche parte che aspetta uno zonker, una pike bunny dai colori sgargianti che saltella vicino ad un canneto!Canna 9 o 10 piedi di lunghezza, una bella coda galleggiante del 7# o 8#,se pescate in acque fino a 2m di profondità, oppure affondanti se siete in diga con acque superiori.
Tutto sta nell’ essere informati, e pronti a districarvi tra tanti prodotti strani e meno strani che il mercato propone
…e per chi è ancora in cerca o non lo sapesse…il “vello d’ oro” non esiste!
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