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La prima volta di notte?

Di Riccardo Dominici pubblicato il 14/10/05

Siamo in Austria per le mie consuete vacanze di pesca. Questa volta la mia vacanza comprende un mini enduro di carpfishing della durata di 2 notti e 2 giorni. Non vi dico subito il risultato altrimenti il bello della lettura salta. Ma posso invece raccontare il pre pesca: il mattino appena svegliato sono già emozionatissimo e penso subito alla notte che passerò. Vi racconto i fatti: è mercoledì 10 Agosto e mio padre per questioni di lavoro deve tornare in Italia e così io e mia mamma dobbiamo restare in albergo fino al suo ritorno.

La giornata senza mio papà passa velocemente ed alle ore 15 fa ritorno in albergo. Così caricati in macchina i remi della barca partiamo dall'albergo di Adriano Gargantini per far rotta sul suo laghetto chiamato Kuker Au o meglio conosciuto, come il laghetto delle Tinche. Alle 16 siamo sul posto dove speriamo di prendere alcune belle carpe. Liberata la barca dal suo ormeggio isso i remi in barca e via. Mentre sto remando, verso la postazione di pesca prescelta, sento una grossa mangiata; forse un luccio ha attaccato una trota. Lo scenario che appare ai mie occhi è magnifico, sento che l‘ adrenalina sale e si fa sentire. La voglia di ascoltare durante la notte il suono dei segnalatori di abboccata è enorme.

POL JuniorSi tratta della mia prima uscita notturna e chi di voi l' ha sperimentata capirà bene. Montiamo in tutto sei canne di cui quattro da carpfishing e due da ledgering. Qui qualche tempo prima ho catturato io personalmente una carpa specchio che superava abbondantemente i 10 kg proprio con la tecnica del ledgering. In questo laghetto non sono certo le carpe o le tinche a scarseggiare!! Dopo aver legato i terminali e innescato le boiles alla fragola corico sulla barca il secchio con al suo interno il mix di semi di acero, tiger nuts, mais e canapa. Salto in barca e comincio a remare verso l' altra sponda (munitevi sempre di un salvagente che in caso di rovesciamento della barca vi può salvare la vita), per appoggiare i segnalini e per pasturarci abbondantemente sopra. Durante il mio “ viaggio “ vedo molte carpe a galla e in profondità.

Tornato a riva aggancio alla barca due terminali e li trasporto sopra i segnalini; pasturo con alcune boiles sempre alla fragola (poiché bisogna sempre pasturare con le boiles dello stesso tipo di quelle innescate ), e ripeto l‘operazione per altre due volte. Nel frattempo che io compivo queste operazioni mio padre preparava i pod muniti di segnalatori provvedendo anche o collocarci le canne accuratamente. Scarichiamo e montiamo in fretta la tenda e un ombrellone che servirà per riparare e coprire gli attrezzi. Per ultimo lavoro tiro i cavi dei segnalatori il più possibile vicino alla tenda per ricevere meglio il suono. Intanto mia mamma ( terzo componente della spedizione) prepara la nostra cena a base di panini.

POL JuniorÈ la notte di San Lorenzo e pertanto si vedono cadere molte stelle; naturalmente io esprimo i miei desideri. Verso le ore 23 me ne vado in tenda e due ore dopo, più precisamente alle ore 0:50 parte una canna. Io balzo, giù dal lettino e comincio e correre nel buio per raggiungere la canna, l‘afferro effettuando una decisa ferrata e dopo 10 minuti di combattimento, nel buio più pesto, arriva a guadino la mia prima carpa in notturna; non è un mostro ma è importante.

Dopo averla slamata la mettiamo nella sacca di mantenimento e la teniamo per fagli alcune foto al mattino. Riesco fortunatamente a rilanciare la canna. Sono emozionantissimo e allo stesso tempo contentissimo. Tornati nei pressi della tenda la mamma propone un brindisi, con succo di mela, per la cattura e ci fermiamo a parlare per un pi. Dopo di che torno in tenda e spero di schiacciare un pisolino ma dopo 2 ore ecco che si sente partire un altro segnalatore e dopo una decisa ferrata ed un combattimento ben più lungo del precedente, un'altra carpa ben più grossa della precedente si accomoda nel il nostro guadino ; anche lei la mettiamo nella sacca di mantenimento per l' ormai prossimo mattino. La mattina, dopo le foto di rito le due carpe arrivate durante la notte ritrovano la propria libertà.

POL JuniorRecuperiamo tutte le canne a parto di nuovo con la barca per riposizionare le esche, per la pasturazione e per rivedere le mie adorate carpe! Dopo aver posizionato le esche me ne torno a riva e preparo in fretta e furia la mia bolognese. Dopo aver fatto colazione e aver vigilato sulle canne mentre mio papà si era allontanato per andare a prendere a Ferlach il pranzo riesco ad andare a pesca con la mia canna. Come esca uso dei bigattini.

Dopo aver constatato che senza pasturare adeguatamente non prendevo un pesce, prendo la fionda e lancio alcuni bigatti sopra il galleggiante. I bigattini non hanno nemmeno il tempo di toccare il fondo che un cavedano viene a farmi visita; non è certo un record ma è sicuramente di buon auspicio. Rilancio subito dopo e non ho nemmeno il tempo di prendere la fionda che il galleggiante scende sott' acqua bruscamente e dopo una mediocre ferrata una piccola breme arriva a guadino. Dopo aver rilanciato pasturo con un due bigattini e il galleggiante scende sott' acqua di nuovo!

Mentre recupero la preda metto in pratica cosa ho imparato vedendo Mark Pollard in azione durante il dvd dedicato alla pesca al colpo, e cioè di fiondare sempre alcuni bigattini durante la fase di recupero per riuscire a trattenere il pesce nello spot dove si sta pescando. Dopo due ore di pesca al colpo sono riuscito a recuperare 47 pezzi tra cui breme, cavedani e persici. Il resto della giornata passa in fretta e arriva quasi ora di cena. Prima però riposiziono con la barca le esche e pasturo con i Frolic, mentre inizia a piovere. Nemmeno dopo 30 secondi il baitrunner della canna appena posizionata parte e mio padre che era a riva ferra. Una carpa di circa 6 kg arriva a guadino; non possono naturalmente mancare le foto di rito. Posiziono nuovamente tutte le canne e ci pasturo sopra.

Dopo pochi minuti un' altra cattura, e dopo un tenace combattimento la carpa arriva a guadino. Si tratta di una specchi di circa 5 kg che viene liberata dopo le foto.

Le catture si susseguiranno fino alle otto e trenta, sotto una pioggia battente che mano a mano che passa il tempo si fa sempre più fitta, in totale dalle diciotto circa alle ore ventuno il numero di carpe catturate raggiunge le sette unità. La pioggia mi impedisce di riposizionare le esche, e così rilancio due canne, lasciando così in acqua quattro canne, di cui le due canne da ledgering.

Ci rifugiamo in macchina e lì ceniamo.

Mi assopisco soprafatto dalla stanchezza e dalle emozioni, quando alle 21.30 un segnalatore mi sveglia, è una carpa di circa 8 kg arriva a guadino. La canna purtroppo non posso rilanciarla perché non ci vedo ed anche perché la pioggia è veramente copiosa.

La carpa non la liberiamo subito e così la mettiamo nella sacca di mantenimento. Durante questa seconda notte lascio correre i miei pensieri, è la mia prima sessione di pesca notturna oltretutto bagnata, ho percepito veramente la sensazione di essere lì presente solo io, in compagnia della pioggia battente e della carpa allamata che cera di liberarsi combattendo con tutte le sue forze, ecco lì ho compreso del perché amo pescare a carpfishing e del perché mi piacciono questi meravigliosi pesci.

È una cosa magica per me avere in canna una carpa che può non essere grande ma che comunque lotta con tutte le sue forze per liberarsi, tirarla a riva e ridargli la libertà.

Basta chiacchiere e torniamo al racconto! Alle 22.00 un'altra carpa fa suonare il mio baitrunner e dopo una decisa ferrata una carpa di circa 5 kg arriva a guadino, la liberiamo immediatamente e dopo circa mezz‘ora un'altra canna parte e purtroppo la carpa si va a rifugiarsi nella vegetazione e dopo circa dieci minuti si rompe il terminale lasciando l'amo in bocca alla malcapitata.

Il resto della notte passa tranquillamente senza il minimo accenno di un miglioramento meteorologico, infatti ha piovuto insistentemente per tutta la notte, alle sei e mezza del mattino le restanti due canne partono: la prima carpa è una regina e dopo averla portata fino a riva, al momento di guadinarla si slama, subito dopo un'altra canna parte e dopo un piccolo combattimento anche questa carpa se ne và per la sua strada..

Continua a piovere, e siamo zuppi d'acqua, così papà decide che l'enduro abbia termine, non sono consenziente ma mi adeguo, gli ordini sono ordini e non si discutono.


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