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LUCCIO: MITI DA SFATARE

Di Di Roberto Granata pubblicato il 23/10/25

Ai giorni nostri, fortunatamente, molte credenze sul luccio sono già state sfatate e, per buona parte, grazie alla pesca a spinning. Credo non ci sia pesca, infatti, che più dello spinning possa" mettere a nudo" i comportamenti e le abitudini dei pesci; figuriamoci poi con il luccio, che ancora oggi per molti rimane il Re dei predatori d'acqua dolce. Tuttavia il progresso piscatorio che pur ha portato buone novità, tende un poco, perdonatemi, ad esaltare la fotografia come una caccia al record e dipinge un po' il pescatore come un esteta, trascurando troppo spesso il lato pratico della ricerca all'esocide, che nella realtà rimane sempre la cosa più importante. E questo lato pratico ci può portare anche, conoscendo il luccio, a sfatare diverse credenze che possono rimanere radicate ed a conoscere diversi comportamenti che possono altrimenti venire ignorati.Vediamone qualcuno insieme.

IL PESCE DEL FREDDO

Un tempo imperava (e talvolta ancora impera) Il pensare che per la ricerca a spinning del luccio più fa freddo e meglio è. Ciò non è affatto vero ed anzi, se l'autunno avanzato e l'inverno hanno decisamente raffreddato l'acqua in breve tempo, rischiamo di incappare addirittura in uno dei periodi peggiori. Ciò ovviamente si noterà un po' meno in acque piuttosto profonde ma, ad esempio in una roggia poco profonda e limpida, non è infrequente, quando la temperatura dell'acqua subisce il fatidico calo post estivo, vedere i lucci fermi in poca acqua, a volte senza nascondersi, e trovarli totalmente disinteressati a qualsiasi artificiale. Spesso si può arrivare a toccarli con l' artificiale davanti al becco e, solo allora,a volte scappano ed a volte si scansano di quel poco che basta ad evitare l'esca. Tutto ciò sembra surreale, ma non lo è affatto, e chi frequenta le rogge ed i navigli con acqua bassa e limpida lo sa bene. Da notare che qualche mese prima, con clima torrido anche se stabile, gli stessi pesci ci deliziavano con attacchi da cardiopalma ed in numero che mai ci saremmo immaginati. Ovviamente ( in tali ambienti e condizioni) chi arriva ad Ottobre perché "è un classico"si perde il tutto.Se comunque vuole cercare il pesce del freddo...

IL LUCCIO NON INSEGUE,MA SCATTA E BASTA

Un'altra opinione abbastanza radicata è quella per cui "il luccio tende l'agguato, sta immobile fino all'ultimo istante e poi scatta all''improvviso; è un agguato ferale che non lascia scampo alla malcapitata preda".Se così fosse, credo che ogni spinningofilo avrebbe catturato dieci volte gli esocidi che ha all'attivo. Il luccio invece insegue tantissimo e, come se non bastasse, sbaglia molti più attacchi di quelli che porta a buon fine. Il perché è da ricercare in diversi motivi, e per parlarne a fondo forse non basterebbe un intero libro. Potremo parlarne in futuro, ma sappiate che ci sono giornate dove praticamente tutti i lucci,come "ubriachi", sbagliano l'attacco. Tante volte non li vediamo, ed ecco perché l'affermazione potrebbe apparire esagerata. Fortunatamente c'è anche il rovescio della medaglia, ossia i giorni dove gli attacchi vanno spesso( ma non sempre) a buon fine.

IL LUCCIO È TERRITORIALE

Ecco un'altra credenza a mio avviso spesso da sfatare: "Dove c'è un luccio, per un" tot" di metri non ne staziona un altro". Ed invece parecchie volte, e ben lontano dal periodo riproduttivo, i lucci tendono a stare in gruppi di due,tre ed anche più individui nel medesimo erbaio, così come nello stesso punto di un canneto od in altri tipi di "tane". Il periodo dove possiamo notare più facilmente questo comportamento è, sorprendentemente, il primo calo della temperatura dell'acqua dopo il periodo estivo. Al primo sbalzo piuttosto deciso, ecco i lucci che, forse altrettanto sorprendentemente attaccavano i nostri artificiali col caldo torrido,tendono a comportarsi come detto" da ubriachi", mettendo in atto i comportamenti di cui sopra e trasformando per un po' la loro ricerca in qualcosa di molto più difficile. Si badi bene che sto parlando di una situazione transitoria, e soprattutto rilevabile facilmente soltanto dove si pesca" a vista" o quasi. In ambienti come i navigli e le piccole rogge o risorgive non è affatto difficile notare questi comportamenti, mentre in un grosso fiume, una lanca od un lago non possiamo vederli, ma possiamo notare un deciso calo di attacchi e, soprattutto, giornate o brevi periodi dove, ad esempio, su dieci attacchi percepiti non portiamo a riva un pesce. Per nostra fortuna,come dicevamo, vi sono poi situazioni, durante l'anno, dove avviene il rovescio della medaglia. In ogni caso, quando arrivano giornate strane e non sappiamo a chi attribuirne la colpa, rendiamoci conto di una cosa: se potessimo vedere sempre cosa fanno i lucci resteremmo oltremodo sorpresi per non dire senza fiato ( questo in ogni ambiente,sebbene non in modo identico) e, credo, cambieremmo un poco il nostro approccio nella loro ricerca. Esistono poi momenti dove il luccio può essere territoriale? Sì, ma ciò non è affatto da considerarsi un dogma.

IL CANNIBALISMO

Se pensiamo al cannibalismo nel luccio per attribuirgli una ferocia sfrenata, perché è il pesce dei 700 denti o perché è il Re delle acque dolci siamo, a mio avviso, lontani dalla verità. In pratica, come d'altronde per moltissimi esseri viventi, occorre distinguere se questo fenomeno accade per fame (nel luccio in pochissimi casi)o per altri istinti. Personalmente, dopo quello che ho appena detto sulla territorialità, lo ritengo un fenomeno assai sporadico ed ora, soprattutto riguardo agli altri istinti, vorrei porre un esempio che credo ognuno di noi abbia visto almeno in foto(parlo di foto reali)e che qualcuno ha potuto vedere dal vero, ossia: quando due lucci all'incirca delle stesse dimensioni si attaccano ed uno dei due finisce per ingoiare l'altro a metà,ed entrambi finiscono per morire,causa l'evidente impossibilità di staccarsi, non penseremo mica che lo facciano per fame?

In conclusione, molte credenze sul luccio sono state smentite nel tempo, ma forse qualcuna continua a vivere. Ed è solo grazie alla sua ricerca, soprattutto quella a spinning, che possiamo migliorare in questo senso. Che il tempo ci doni quindi dei pescatori che siano anche osservatori.

Roberto Granata


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