Di roberto granata pubblicato il 24/09/24
Anche se ho sempre sostenuto e continuerò a sostenere che il luccio è catturabile a spinning in molti periodi dell' anno, è innegabile che tra questi il periodo autunnale occupi un posto di rilievo. Questo non di certo soltanto per "tradizione" ma perché, effettivamente, vi è una serie di fattori che concorrono a farne un periodo temporale decisamente propizio. Vale sempre la pena ripetere che il periodo autunnale non significa "21 Settembre - 21 Dicembre" ma, per i pesci e nello specifico per il luccio, significa il mutare di alcune condizioni ed il sopraggiungerne di altre (captate in anticipo) fino a quando una nuova "mutazione" farà posto al "Generale Inverno". Quest' ultimo non avrà proprio gli effetti che ebbe nella Campagna di Russia, ma muterà, e non di poco, le carte in tavola. Ma occupiamoci ora dell' autunno, cominciando subito con una serie di consigli.
QUALI ARTIFICIALI ?
Finché il meteo ci regala periodi piuttosto miti, anche (e soprattutto) se perturbati, non dimentichiamoci dei cari vecchi rotanti ed ondulanti, per passare poi ad artificiali a forma (e soprattutto a movimento) di pesce o di altre creature (ad esempio teste in pelo con trailers vari) quando volgerà verso un periodo più freddo.
Sappiamo bene che oggigiorno una strana tendenza "impone" l' uso di una cerchia di artificiali, validi senz' altro ma, come ogni esca, nel momento giusto. Ma il problema è che i pesci non conoscono la moda e non hanno un calendario né un catalogo con le "ultime novità". Questo per dire che quando pensiamo che i pesci abbiano già stravisto rotanti ed ondulanti e quindi non li attacchino più, adesso dovremmo convenire che stanno vedendo e stravedendo ciò che si usa forse con troppa caparbietà e che, se usato in un momento inadatto, non sortisce di certo il massimo della resa. Quindi l' importante è ciò che pensano i pesci e, per cercare di scoprirlo, bisogna pescare con approcci differenti, artificiali compresi, per cercare di stabilire come, quando, dove e perché preferiscono un artificiale ad un altro. Ma di sicuro non lo preferiscono in base alle tendenze della moda.
GLI SPOT
Il luccio capta benissimo che qualcosa sta cambiando, dalle minori ore di luce al lento rinfrescarsi dell' acqua, dalle piene che sovente caratterizzano questo periodo agli spostamenti delle altre specie. Nei fiumi tenderà a portarsi nei pressi dei "bracci morti" che comunicano con le lanche, presso le massicciate o comunque in punti dove la corrente tende a rallentare ed a creare rigiri d' acqua. Soprattutto all' inizio del (suo) autunno, è facile incontrarlo anche nei sottoriva con presenza di ostacoli come alberi caduti od altro.
Nelle rogge sono da non perdere gli invasi delle briglie, soprattutto sul finire delle piene. Riguardo a queste ultime, è opportuno mettersi all' opera non appena qualche spot è pescabile, sia per precedere la "concorrenza", sia perché si possono trovare pesci più "radunati" in quei pochi spot dove possono sostare e dove, di conseguenza, la loro ricerca ci viene facilitata.
Nelle lanche e spesso anche in ambienti più grandi come i laghi, possiamo assistere, contrariamente a quel che si potrebbe pensare, ad uno spostamento dell' esocide verso la superficie e verso il sottoriva. Ciò accade per la mutata temperatura dell' acqua rispetto al massimo estivo, dove tendevano a rifugiarsi in profondità (e quindi più verso il centro) od in prossimità di polle sorgive.
IL RECUPERO
Parliamo di un' azione alla quale, a mio avviso, non viene spesso data la dovuta importanza. Altrettanto spesso si vede attuare un recupero uniforme e, permettetemi, distratto. Questo discorso, valido sempre per lo spinning, assume con il luccio un' importanza ancora maggiore. Anche se è vero che questo pesce "sbaglia" molti attacchi e (solo qualche volta) con un recupero piuttosto regolare possiamo "dargli il tempo" dell' attacco, è altrettanto vero che con un recupero invece irregolare e soprattutto condito da tante variazioni attiro un numero di pesci assai maggiore. In poche parole, ad esempio, se con un recupero regolare induco all' attacco tre pesci e ne porto a riva due, con un recupero "fantasioso" ne induco all' attacco dieci e ne porto a riva cinque. Facciamo i conti...
Quando recuperiamo un artificiale stiamo facendo qualcosa di magico, e la nostra testa dev' essere là con lui o, meglio ancora, un po' con lui ed un po' col pesce che stiamo insidiando. L' esperienza ed il tempo ci aiuteranno a capire e ci ripagheranno di certo.
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