Di Federico Bastianini pubblicato il 14/10/05
Introduce Gionata Paolicchi
Se la nascita di POL J, porta a questi risultati, credo davvero di aver fatto centro!!! Mi contatta un ragazzo, Federico, toscano come me e mi dice se può mandarmi via email un filmato da 20 mb riguardante una cattura effettuata con una barchina radiocomandata… essendo io amante del cartone animato Sampei, dove anche lui pescava la Gran Balt, se non ricordo male, proprio con una barchina radiocomandata, che però alla fine fu battuta da una lenza attaccata ad un'anatra, era anche il mio sogno fare una cosa simile, ma Federico, ce l'ha fatta ed il filmato allegato a quest'articolo, dove si vede la cattura in diretta è a dir poco sensazionale ed entusiasmante. Sentire le voci dei due ragazzi ultrafelici per il risultato ottenuto, con il nonno che assiste incredulo alla cosa, è davvero bellissimo, bravo Federico, hai fatto un lavoro unico ed incredibile!!! Vi lascio ora al suo racconto, ma soprattutto al suo video di oltre 5 minuti!!!
Tre anni fa, nell'ottobre del 2002, per la mia cresima, mia nonna mi regalò una barchina elettrica radiocomandata da modellismo (65 cm); io ero molto felice, perché gia pensavo che con questa avrei potuto realizzare un sogno legato alla mia grande e primaria passione: la pesca.
“La Barchina”, come la chiamo io, inizialmente non funzionava, ma dopo varie correzioni era in grado di navigare (settembre 2003), anche se non si poteva regolare la velocità; proprio per questo ci feci installare un regolatore elettronico della velocità grazie al quale potessi regolare l'andatura (febbraio 2004). La Barchina funzionava bene, però le mancava ancora qualcosa perché io potessi realizzare il mio sogno, da quel momento decisi di avviare “l'Operazione Barchina”: riuscire a pescare un predatore con il solo uso della barca.
Misi al posto dell'antenna della barca un cimino in fibra di vetro con 5 anelli, su di un fianco un portamulinelli adesivo come quelli che si applicano alle canne da pesca ed un mulinellino come quelli che si mettono alle lunghe canne ad anelli quando si usano come fisse.
Dopo vari test, durata delle batterie, velocità massima, resistenza alla trazione, potenza, galleggiabilità, pescaggio e stabilità, effettuati in un piccolo laghetto di cemento, decisi che la barca era pronta per la prima prova con la lenza in un lago “vero”.
La lenza era composta da 50 mt di filo del 14 avvolto nel mulinellino con la frizione regolata in modo che questa parta quando il pesce tira, un galleggiante di 10 gr, come quelli per il pikefishing fissato con due chicchi di riso (in modo che quando abbocca il pesce esso non gli permetta di andare troppo sul fondo rischiando che la lenza si attorcigli con degli ostacoli sommersi e che, per la trazione verticale, la barchina si ribalti) ed infine una piccola riproduzione di una trota Fario come esca.
La provai per la prima volta ad una piccola diga sul fiume Cecina (giugno 2004) dove speravo di prendere qualche bella Fario, l'esca si muoveva così naturalmente trainata dalla barca che sembrava vera. Le trote si mostravano sì interessate all'esca, ma non abboccavano probabilmente per colpa dell'eccessivo rumore del motore. La seconda prova si svolse d'inverno al Lago dell'Accesa (gennaio 2005) quando fuori c'erano 3 gradi e nonostante vari passaggi non abboccò nulla probabilmente per colpa del troppo freddo visto che anche i precedenti lanci effettuati con canne normali non avevano sortito alcun effetto.
30 giugno 2005 calda giornata d'estate
Mio nonno “Bordo” nomignolo affettivo, mio cugino Giacomo ed io partiamo come al solito nel primo pomeriggio per il lago del Vannucchi (non Ighli…): grande lago ombroso dove si possono pescare dei bellissimi persici trota (unico predatore presente). “Bordo” si distende subito su la panca dove di solito fa la pennichella mentre Giacomo ed io mettiamo in acqua la barca dopo aver sostituito il pesce finto con un rosso vermone in silicone (amo n°4).
L'attesa è lunga, fiduciosa da parte nostra ma non del nonno che ogni tanto si sveglia per ribadire che noi siamo pazzi e che è pronto a scommettere la casa sul fallimento dell'impresa. Mentre io riprendo con la mia videocamera il lento navigar della barchina (comandata da Giacomo) sento un rumore di frizione, vedo il galleggiante scomparire sott'acqua e sento Giacomo urlare: “ha abboccato!”. È un momento di trepidazione assoluta: un pesce ha abboccato alla Barca, mio cugino ferra il pesce con un colpo di motore ed il galleggiante riaffiora dirigendosi verso un canneto, io corro subito a prendere il radiocomando mentre Giacomo va a filmare l'evento.
Tolto il trim del motore dirigo la barca verso la riva ma il pesce con le sue ultime energie si dirige a tutta birra verso il canneto facendo ripartire la frizione.
È quasi arrivato alle canne ma io con una grande sgassata riporto la barca a riva dove la aspetta mio cugino pronto ad afferrarla ed a recuperare il pesce. Nel frattempo nonno si risveglia e prende il guadino, il pesce oramai sfinito si lascia recuperare. Nonno lo inguadina e dal lago del Vannucchi esplode un urlo di gioia. (un persico trota di 500 g) Nonno incredulo ammette di aver sbagliato e afferma: “Ragazzi, siete al disopra delle mie aspettative”. È bello avere dei sogni e spendere tutte le energie per poterli realizzare.
Guarda il video (.wmv 5,3 Mb) >>
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