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Turano: maledetto e benedetto lago!

Di Samuele Maffei pubblicato il 03/09/12

“Cantami o Diva le notti trascorse sulle rive di quel lago che regala tutto e niente, dove ho preso pioggia e vento, trombe d’ aria, ma soprattutto molte carpe”.

Inizierei così la protasi di un poema sul lago che più amo e che più odio , del lago in cui vivo giornate di calma e altre di tempesta, del lago che mi regala molte catture e che mi fa scappottare.

Il lago in questione è come avrete ben capito il lago del Turano, un lago artificiale situato nei pressi di Rieti e che comprende i paesi di Colle di Tora Castel di Tora e  Ascrea

 Nelle righe sopra ho descritto pienamente quello che è per me questo bacino.

 Ormai lo conosco benissimo perché ci andavo da quando avevo 3 anni, anche se a pescare le alborelle con la canna da punta!

 Il suo comportamento (cioè quello di essere generoso in alcune circostanze e in altre il contrario) lo adotta con tutti i pesci, dalla carpa, all’ aspio, ai carassi ( che ormai sono diventati rarissimi),all’ alborella.

Quante volte trovavo il lago piatto e quando uscivo in barca a calare le lenze si alzava quel maledetto vento che non ti permette di calare bene la lenza!

Quante volte ho dovuto spostare la tenda perché il livello dell’ acqua si alzava!

Quante volte a notte fonda partiva la canna e dopo essermi scapicollato per ferrare portavo a guadino una breme!

Quante volte sono stato li per giorni e giorni senza prendere neanche quela breme che mi avrebbe fatto scapicollare a notte fonda per andare a ferrare!

Quante volte mi sono avvelenato con persone che non rispettavano il lago e i suoi pesci facendo stragi, mettendo reti di frodo, pescando nella riserva nel periodo di frega!

Eh già quante volte mi sono avvelenato!

 Ma io nonostante tutto, questo lago lo amo perché stare lì è come stare nel Paradiso (molte persone lo chiamano proprio così), ove il silenzio regna, dove se stai in silenzio vedi le carpe passarti sotto i piedi,vedi le tartarughe che si fermano in superficie, vedi le cacciate degli aspi,o dei lucci.

Ho passato molte notti sulle sponde del PARADISO e anche quando scappottavo non mi sono mai pentito di passare delle notti lì in compagnia degli amici che la pensano come me e che vedono questo lago  un gioiello  sia per le catture che regala,  sia per l’ atmosfera in cui ti fa stare!


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